Dalle ore 15:00 presso l’Ex Mulino Susta di Soprana sarà possibile ascoltare le delicate sinfonie eseguite dagli allievi del corso Suzuki di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, guidati dalla violinista nonché insegnante Liana Mosca. Perfettamente inseriti all’interno di un luogo ricco di storia, di cultura e di memoria, gli studenti di età compresa tra i quattro e i tredici anni, eseguiranno brani attinti dal repertorio popolare come la Canzone del vento, Zia Rodhy, Sunday school Song e altri tratti dalle raccolte di Ludwig van Beethoven, Antonín Dvořák e Giovanni Battista Martini. Capolavori quali Per Elisa e Humoresque saranno intonati dai solisti Ottavia China e Niccolo Demicheli.
Ad armonizzare la liaison tra arte e musica sarà la visita guidata, alla scoperta delle meraviglie locali e tra queste il pubblico partecipante avrà la possibilità di assistere alla dimostrazione della molitura della farina.
“L’aspetto che amo maggiormente del mio lavoro – spiega la musicista Mosca – è sicuramente il contatto con i più piccoli. Durante la giornata tutti insieme potremo ascoltare con le nostre orecchie non solo le sinfonie eseguite da solisti, ma persino delle poesie narrate da giovani studenti”.
Il metodo Suzuki impartito si sviluppò durante gli anni venti e trenta del Novecento, nel momento in cui Shinichi Suzuki, violinista, filosofo ed educatore giapponese, soggiornò a Berlino per approfondire le conoscenze sulla cultura musicale europea. Il metodo prevede, in un primo momento, l’apprendimento precoce della musica attraverso l’imitazione e solo successivamente tramite la lettura. Questo approccio favorisce positivamente lo sviluppo globale del bambino portando a un migliore apprendimento del linguaggio e della memoria cognitiva. Inoltre, il metodo focalizza l’attenzione su aspetti musicali fondamentali quali: una buona postura, un bel suono e la cura del fraseggio musicale e tanti altri ancora. Pertanto, il bambino potrà iniziare ad avere un approccio al metodo già in tenera età, compresa tra i tre e i quattro anni, perfezionato poi nel corso degli anni e del tempo. Così facendo l’alunno potrà sperimentare il proprio approccio musicale con i gruppi di orchestra e musica da camera, condividendo con i compagni l’esperienza del suonare insieme.
“È un percorso – dichiara l’insegnante – che ha come base una filosofia particolare. Lo strumento musicale che utilizziamo ovvero il violino è da intendersi come un mezzo di condivisione, per stare insieme e per compartecipare al fare musica”.
“Come ribadito poc’anzi – afferma la violinista – del mio lavoro amo la vicinanza con i più piccoli. Le lezioni con loro o meglio tra di loro, diffondono in me l’energia necessaria per proseguire lo studio. Inoltre, i bambini per loro natura sono molto intuitivi e ricettivi e, di conseguenza, percepiscono sin dal primo istante l’armonia presente nell’insegnante. Pertanto, conferiscono l’energia necessaria per proseguire lo studio. È rilevante perché lo studente è spontaneo, sente che siamo o meno dentro la musica”.
Il trait d’union che accomuna il metodo Suzuki con Cittadellarte è certamente l’impatto concreto che la disciplina assume a livello socio-culturale. Grazie al metodo impartito ai bambini, la musica può entrare precocemente nell’anima dei più giovani arrivando a toccare, in totale armonia con il creato, le corde dell’anima. Se oggigiorno Cittadellarte ospita tale corso è grazie alla conoscenza avviata tra l’artista e il padre della violinista, Antonio Mosca. Quest’ultimo ebbe modo di far conoscere e apprezzare in tutta la sua bellezza il metodo Suzuki durante un concerto di allievi della scuola di Torino tenutosi presso Cittadellarte.
“L’invito che rivolgo ai lettori – conclude la violista Mosca – è di partecipare a queste domeniche interamente dedicate alla musica e alla bellezza. Per chi fosse interessato domenica 6 ottobre, si terrà presso Strona l’evento organizzato dal comune intitolato ‘Passeggiate musicali’. L’attività prevede una passeggiata di 4 km tra i boschi locali e tra un sentiero e l’altro ci saremo noi a suonare qualche brano. Il tutto in perfetta armonia con la natura”.