“Pandemia e generatività”: alla scoperta della vita della nuove generazioni ai tempi del COVID-19
Nella giornata di venerdì 18 febbraio 2022 si è tenuto l’evento online “Pandemia e generatività. Bambini e adolescenti ai tempi del Covid” organizzato dall’ASviS e dalla Consulta scientifica del Cortile dei Gentili. L’incontro ha visto l’intervento dei due gruppi di ricerca e la discussione delle tematiche contenute all’interno del testo “Pandemia e generatività: bambini e adolescenti ai tempi del Covid”. Per l'occasione si sono inoltre evidenziate le strategie per rimediare alle ripercussioni sociali e psicologiche causate dalla pandemia sulle nuove generazioni.

La crisi pandemica ha risvegliato le attenzioni verso le condizioni delle giovani generazioni. Il 2020 è stato l’anno in cui quasi l’unico contatto con il mondo era la tecnologia ed è stato imposto il distanziamento sociale per prevenire le vittime ed i contagi dal Covid-19; le cause sia economiche sia sociali si stanno ripercuotendo e si ripercuoteranno sulla nostra società e le nuove generazioni sono state fortemente colpite in termini di difficoltà sociali dovute alla pandemia. I governi e le classi politiche nazionali hanno infatti compreso l’importanza di avere giovani in salute sociale, psicologica e fisica stanziando così un bonus per l’assistenza psicologica. L’incontro del 18 febbraio 2022, intitolato “Pandemia e generatività: relazioni e solidarietà le chiavi del futuro dei giovani”, organizzato dall’ASviS e dalla Consulta scientifica del Cortile dei Gentili, ha dato seguito alla collaborazione di aprile 2021 “Pandemia e resilienza” dei due centri di ricerca. L’occasione è stata utile per riflettere su come affrontare le ripercussioni sociali e psicologiche sulle nuove generazioni causate dalla crisi sanitaria data dal COVID-19. Hanno preso parte all’evento i seguenti relatori: Marcella Mallen, presidente dell’ASviS; Giuliano Amato, presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili; Carla Collicelli, senior expert dell’ASviS e membro della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili; Federico Brignacca, coordinatore del Gruppo di lavoro dell’ASviS “Organizzazioni giovanili”; Stefano Zamagni, della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili; Dora Iacobelli, coordinatrice del Gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 5 “Parità di genere”; Alberto Pirni, della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili; Andrea Gavosto, coordinatore del Gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 4 “Istruzione di qualità” e Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione.

Pre e post pandemia
Gli aspetti del pre-pandemia, fatti emergere durante l’incontro da Carla Collicellie, mettono in luce quattro tematiche critiche della condizione giovanile ulteriormente peggiorate con l’emergenza sanitaria: la denatalità, tassello dolente per il nostro paese; il problema della povertà minorile; la crisi dei ruoli educativi e l’analfabetismo emotivo. L’aspetto più importante, secondo Carla Collicelli, è però che i giovani si siano trovati davanti ad ‘un mondo sottosopra’: i ragazzi hanno infatti visto modificarsi le loro abitudini e i loro stili di vita, e tutto questo ha necessariamente portato a condizioni di ansia e paure che spesse volte sono sfociate in disturbi alimentari, del sonno e d’apprendimento. Sono quattro però le soluzioni per rimediare a queste problematiche: la generatività, per “determinare – ha affermato Collicellie – le scelte da qui ai prossimi anni, perché i problemi su cui stiamo ragionando non si risolvono in tempi brevi”; l’intergenerazionalità, ossia il passaggio tra generazioni non solo come successione anagrafica, ma come catena di trasmissione di valori, di conoscenze e di passioni; il risveglio di interesse positivo intorno ai giovani; esperienze attivanti, come il volontariato e l’impegno sociale.

“Generazione C di Changemakers” e calo demografico
Federico Brignacca, ha messo invece in luce il successo della riforma costituzionale stimolata dall’ASviS, sperando che quest’ultima sia in grado di orientare l’impegno delle istituzioni nelle politiche pubbliche future. Dopo aver riportato un esempio di rilievo, “Youth4climate”, in cui i giovani hanno potuto essere protagonisti e prendere decisioni, ha concluso aggiungendo che il suo auspicio è che “il dialogo intergenerazionale – così Brignacca –  non sia relegato a casi isolati ma diventi un processo di coinvolgimento dei giovani sempre più utilizzato”. Il relatore ha infine evidenziato la volontà dei giovani di attivarsi per un cambiamento responsabile su questi temi, perché vorrebbe che “fossero ‘Generazione C, di Changemakers’, in grado cioè – ha aggiunto – di generare cambiamento”. Stefano Zamagni, ha invece focalizzato il suo intervento sul tema del calo demografico nel nostro Paese riportando le proiezioni Istat al 2070. Da quest’ultima si evince che quasi raddoppierà il tasso di dipendenza degli anziani e, di conseguenza, questo cambiamento si ripercuoterà sul tasso di imprenditorialità, sulla felicità e sulle pensioni.

Parità di genere e solidarietà
Ha preso poi la parola Dora Iacobelli, la coordinatrice del Gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 5 “Parità di genere” che ha osservato come la cultura che domina in Italia non valorizzi le differenze di genere, non riconoscendo così il valore sociale della maternità. Da qui scaturiscono anche gli ostacoli che le donne devono affrontare nel mondo del lavoro, come il problema della distribuzione del carico dei figli e le difficoltà al rientro a lavoro dopo la maternità. L’intervento si è poi concentrato sulle ripercussioni della pandemia e dello smart-working nella vita delle donne, sulla necessità di supportare l’imprenditoria femminile e sull’importanza di investire sul rilancio dei consultori e sulla medicina di genere. Iacobelli ha concluso evidenziando l’importanza di “ricostruire un welfare italiano più attento alle caratteristiche del genere femminile”. Alberto Pirni ha voluto invece soffermarsi sul concetto di solidarietà, che può essere elemento chiave del futuro delle nuove generazioni. Scuole e università sono, secondo Pirni, “fondamentali agenzie di rinnovata solidarietà”.

L’apprendimento
Andrea Gavosto ricorda l’importanza dell’istruzione, ponte tra generazioni nella società perché quella attuale “investe per preparare – ha argomentato Gavosto – le generazioni future affinché affrontino meglio il mondo di domani”. Gavosto ha inoltre affermato che tra le difficoltà che i giovani hanno avuto in questi due anni figurano la perdita di conoscenze e competenze; ha spiegato infatti che oggi un ragazzo su due al termine degli studi non raggiunge il livello minimo di competenze accettate internazionalmente. È quindi necessario pensare a come recuperare queste carenze, anche perché i giovani con disabilità sono stati tra i più colpiti durante la pandemia per le difficoltà emerse durante la dad.

La posizione del Governo
È intervenuto in seguito Patrizio Bianchi, che ha invitato a non pensare alle problematiche solo in termini pandemici, affermando che il governo ha ben chiaro il tema della solitudine legato alla pandemia e proprio per questa ragione le azioni che stanno portando avanti sono legate alla presenza dei ragazzi a scuola. Bianchi si è poi soffermato sul tema dei percorsi per le competenze trasversali, i Pcto, che, secondo il ministro, non sono avviamento al lavoro ma orientamento alla vita. Ha inoltre affermato che i patti educativi di comunità sono uno degli elementi su cui vuole soffermarsi e lavorare. “Non si può uscire da questa fase – ha concluso Bianchi – senza la ricostruzione di forti valori comuni, che io ritrovo nella Costituzione, ma che ognuno può ritrovare nella sua coscienza”.


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