“Sono qui per cercare altre domande. Il teatro di cui io faccio parte da circa 25 anni ha come postulato quello di farsene sempre di nuove e non dare mai le risposte. Questo permette all’artista di collaborare dando sempre una parte di se stesso, aspettando che dall’altra parte ci sia un contraccambio dello spettatore che dona una parte di sé nell’ascolto. Ecco, a Cittadellarte ho trovato questo”. Ha esordito così Alessandro Preziosi in riferimento alla sua visita odierna alla Fondazione Pistoletto. Dopo aver scoperto e visionato, insieme a una guida, gli spazi della realtà culturale biellese e le opere del maestro, l’attore ha messo in luce ai nostri microfoni il motivo della sua visita, illustrando quale impatto artistico ha avuto per lui l’esperienza. “Gli Oggetti in meno – ha affermato – sono per me dei ‘pensieri in meno’, che non ti danno mai la possibilità di accedere a una risposta facile. Questa mancanza di facilità ora mi ha creato un terremoto emotivo. Sono venuto a Cittadellarte e dal maestro – ha specificato – proprio per vampirizzare qualcosa per un’opera teatrale che spero possa essere condivisa con Michelangelo Pistoletto”. Preziosi si è poi soffermato sui Quadri specchianti: “Oggi, erroneamente, intravediamo la modernità come una distanza per cercarsi e poi ritrovarsi. Questo è un aspetto molto teorico. Nello specchio, invece, l’impatto è immediato nel ritrovarsi non solo come co-autori, ma come memoria molto veloce, non sinaptica, che sfiora la sensibilità di chi è specchiato con te”. L’attore ha infine citato la mostra Infinity – L’arte contemporanea senza limiti, visitabile a Roma al DART – Chiostro del Bramante; Preziosi, infatti, non solo ha preso parte all’inaugurazione, ma ha assisto a più fasi dell’allestimento del progetto espositivo: “Mi ha lasciato – ha concluso – un grande senso sonoro e rumoroso del pensiero”.
Vi proponiamo, sotto la titolazione, l’intervista integrale.
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