“Quarta generazione”, sul TGR EstOvest della Rai un servizio sulla mostra di Michelangelo Pistoletto
Il 5 marzo, in occasione del finissage del progetto espositivo ospitato dalla Galleria Cukrarna di Lubiana, il maestro biellese è stato intervistato da EstOvest, la "finestra" della Rai sui Balcani e sull'Europa dell'Est. Michelangelo Pistoletto, per l'occasione, ha messo in luce parte dei contenuti della sua personale, ponendo inoltre sotto i riflettori un'opera realizzata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arte di Lubiana sotto la sua guida: “Spero che per loro - ha affermato - possa essere stata un'esperienza generazionale, così come è stata per me”.

Una mostra che ha offerto uno spaccato delle fasi principali del lavoro di Michelangelo Pistoletto a partire dagli anni ’60, con particolare attenzione al suo periodo ‘oscuro’, sia per la selezione delle opere sia per la drammaturgia dell’allestimento: sono state queste, in sintesi, le peculiarità di Quarta generazione, mostra del maestro biellese – chiamata così in riferimento al periodo che ha determinato in maniera cruciale la successiva pratica dell’artista – che è stata inaugurata il 29 settembre scorso a Lubiana. L’esposizione, che è stata aperta alla Galleria Cukrarna fino al 5 marzo 2023 e realizzata in collaborazione con Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea, ha proposto alcune delle opere del fondatore di Cittadellarte dell’Arte dello Squallore (1985–89), oltre a disegni, dipinti e sculture: i Quadri specchianti, che hanno spaziato da un autoritratto del 1961 alle più recenti integrazioni; poi gli Oggetti in meno (1965–66), che furono i primi segnali delle tendenze dell’Arte Povera; anche opere iconiche di questo movimento, come la Venere degli stracci (1967); erano in mostra inoltre le sculture bianche degli anni ’80 e il Terzo Paradiso, che dal 2003 è al centro dell’attenzione creativa dell’artista. In occasione dell’esposizione è stato anche realizzato un grande disegno murale site specific lungo 70 metri dagli studenti dell’Accademia di Belle Arte di Lubiana sotto la guida dell’artista. Giovedì scorso, a pochi giorni dalla chiusura del progetto espositivo, la Galleria Cukrarna ha ospitato il finissage e la presentazione del catalogo della mostra che ha visto la partecipazione di Michelangelo Pistoletto, il quale, per l’occasione, ha dialogato in un incontro pubblico con la curatrice della mostra Alenka Gregorič.


Un fotogramma del servizio Rai.


Alenka Gregorič e Michelangelo Pistoletto (foto: pagina Facebook Cukrarna).

Per l’occasione, il TGR EstOvest, la finestra della Rai sui Balcani e sull’Europa dell’Est, ha dedicato un servizio – andato in onda il 5 marzo – sulla mostra proponendo inoltre un’intervista al maestro. “Quarta generazione – ha esordito il giornalista Walter Skerkè il titolo della grande mostra che la capitale slovena, nello spazio espositivo Cukrarna, ha dedicato a Pistoletto; una mostra di fatto antologica, dai quadri specchianti degli inizi fino ai giorni nostri con una particolare attenzione al periodo oscuro del maestro biellese”. L’artista, ai microfoni Rai, ha poi messo in luce il significato del titolo del progetto espositivo: ha scelto il nome Quarta Generazione “perché io mi sono pensato – ha spiegato – come padre e figlio di me stesso per tante generazioni. Io faccio un’opera, realizzo un’attività, poi quando ho concluso questa parte inizio un’altra opera, un’altra attività, che è conseguente, ma anche contrastante. Le generazioni sono così: i figli seguono le impronte paterne o materne, però poi si rivoltano, creano qualcosa di nuovo”. I riflettori sono poi stati puntati sul muro dipinto da tre allievi dell’Accademia guidati da Pistoletto: due studenti, intervistati dall’inviato, si sono rivelati entusiasti del lavoro, specificando come l’iter realizzativo e creativo si sia rivelato “una grande occasione per imparare e una vetrina prestigiosa per mostrare al mondo il nostro lavoro”. In riferimento alle nuove generazioni, Pistoletto si è così espresso: “I giovani qui alla mostra si sono trovati in momenti molto diversi, a cominciare dai quadri specchianti, dove si sono potuti specchiare, entrando direttamente nella mia opera. Ma non sono solo entrati visivamente, ma anche attivamente: è il caso del grande muro, che loro hanno disegnato seguendo continuamente le mie indicazioni”. A questo proposito, il maestro si è soffermato sull’interazione continua con gli studenti e sul modus operandi con cui guidava i giovani nella realizzazione del muro: “Ho fatto un lavoro con loro a distanza – ha specificato – usando anche la tecnologia. Sono felice di aver avuto questa esperienza con gli studenti, perché sono stati attivi e interessati. Spero che per loro possa essere stata un’esperienza generazionale, così come è stata per me”. Pistoletto ha proseguito illustrando i principi del Terzo Paradiso e dell’Arte povera, che “non vuol dire privazione, ma essenza. Il mio lavoro – ha concluso – vuole dunque essere essenziale e radicale”.

Per visionare il servizio completo (dal minuto 16.10) cliccare qui.