Il XIII Rapporto dell’Associazione Civita, organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca impegnata nella promozione culturale, è stato presentato il 1 marzo a Torino, nella cornice delle Gallerie d’Italia, presso la Sala Turinetti. Prima del capoluogo piemontese, il Rapporto dell’Associazione Civita “When Sustainability meets Culture. Quando la Cultura incontra la Sostenibilità”, edito da Marsilio Editori, è stato presentato a Roma, Milano e Napoli. Il documento riflette sulla relazione tra sostenibilità e cultura in particolare per le imprese e le organizzazioni museali che operano nell’ambito culturale: “In un Paese come l’Italia – viene precisato sul sito dell’Associazione Civita – in cui l’immenso patrimonio artistico e culturale costituisce una ricchezza straordinaria, il terreno è certamente fertile per la sperimentazione di pratiche di sostenibilità che valorizzino le interdipendenze fra queste dimensioni“. La sostenibilità, viene rimarcato da Civita, deve dunque diventare un caposaldo della cultura aziendale e deve condizionarne i processi interni.
È stato condotto nel corso del 2021 e a inizio 2022 un doppio sondaggio sotto forma di questionario online che potesse rilevare le “aree di azione cui fanno capo le pratiche di sostenibilità ‘extra-ambientale’ delle aziende“, tra cui l’adesione ai 17 SDGs dell’Agenda 2030 dell’ONU. Come si legge nell’articolo di Civita, sono sei gli obiettivi a ottenere oltre 50% delle attribuzioni: “Goal 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica 71%; Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico 70%; Goal 12 – Consumo e produzione responsabili 65%; Goal 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture 59%; Goal 4 – Istruzione di qualità 55%; Goal 11 – Città e comunità sostenibili 54%“.
Nell’ambito della progettualità, le aziende dimostrano di impegnarsi nelle iniziative a sostegno delle comunità locali e di inclusione sociale, nelle attività di divulgazione orientate alla sensibilizzazione di target disparati su temi della sostenibilità o iniziative culturali di formazione e sensibilizzazione rivolte ai dipendenti. I progetti sono, nella maggior parte dei casi, allestiti in collaborazione con organizzazioni culturali, comunità locali ed enti del terzo settore.
Nel rapporto vengono proposte differenti soluzioni per sostenere e massimizzare l’efficacia dell’investimento nella cultura: bisogna “far sì che la sostenibilità si traduca sempre in processi autenticamente trasformativi orientandosi verso un approccio integrale alla sostenibilità, il che implica il riconoscimento e la valorizzazione delle interdipendenze fra le dimensioni economica, sociale, ambientale e culturale, da rendicontare attraverso specifiche metriche di valutazione”, sottolinea Civita. È però anche fondamentale la collaborazione tra imprese e organizzazioni culturali, tenendo conto delle reciproche prerogative; oltre a questo “superare la logica dei finanziamenti occasionali a favore di collaborazioni pluriennali, programmate per tempo e sul lungo periodo” è un obiettivo di massima importanza. Infine, è basilare coinvolgere i dipendenti “per generare consenso e partecipazione intorno alle iniziative promosse“. Viene inoltre specificato che è necessario per le organizzazioni culturali il riconoscimento delle aziende come realtà con cui progettare iniziative, non come meri partner economici.
Viene dato poi spazio ai musei, che, secondo il rapporto, “hanno la capacità di rafforzare i processi educativi e di promuovere lo sviluppo delle life skill”: questa consapevolezza ha portato alla creazione di un questionario online rivolto al pubblico degli stessi musei, concentrato sulla loro dimensione ecologica e ambientale. Dal sondaggio è emerso che “il 68% ha espresso la convinzione che attraverso l’arte e la cultura sia possibile trasmettere un più efficace messaggio a favore della sostenibilità e il 62% degli intervistati sostiene che i musei dovrebbero comunicare maggiormente all’esterno le proprie iniziative orientate alla sostenibilità ambientale“. Oltre alle considerazioni dei visitatori, sono state raccolte anche possibili soluzioni che i musei potrebbero adottare per migliorare la propria sostenibilità; tra le proposte figurano, ad esempio, l’utilizzo di materiali riciclabili e soluzioni plastica-free, l’introduzione di nuovi sistemi di illuminazione a led oppure di dispenser di acqua potabile.
Il rapporto dimostra quindi quanto sia importante per le realtà culturali impegnarsi in ambito green: “Tanto le imprese quanto i musei – ha concluso l’Associazione Civita – sono chiamati a interpretare la contemporaneità e a guidare in modo innovativo il cambiamento, assumendo la sostenibilità integrale quale pilastro centrale del proprio operato, non solo con narrazioni suggestive, ma mediante azioni concrete e misurabili”.