Nata nel 2004, l’Associazione volontaria Strada dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Umbria si è costituita con lo scopo di valorizzare e promuovere il territorio ad alta vocazione olivicola della regione Umbria. I suoi compiti principali riguardano il miglioramento dell’offerta turistica, la promozione della Strada dell’Olio in Italia e all’estero, la valorizzazione delle peculiarità turistiche, storico-culturali e ambientali umbre e la conservazione del ruolo identitario della coltivazione dell’olivo Evo. Tra le attività proposte per incentivare oleoturismo, l’Associazione ha dato vita al progetto Umbrian #EVOOAmbassador – Testimoni di oli unici, sorto con l’obiettivo di evidenziare l’importanza dell’olio e.v.o. di qualità al ristorante.
Il progetto
Il progetto Umbrian #EVOOAmbassador – Testimoni di oli unici è nato nel febbraio 2021 grazie alla collaborazione tra l’Associazione Strada dell’Olio extravergine di oliva Dop Umbria e il Premio Regionale Oro Verde dell’Umbria. L’iniziativa intende sostenere alcune delle categorie più colpite dalle chiusure dovute alla pandemia, attraverso la valorizzazione dell’olio come strumento di promozione turistica territoriale di qualità. Infatti, l’obiettivo è quello di creare, con ristoranti ed enoteche, una rete di sostegno e tutela e di stringere ulteriormente la collaborazione tra i produttori olivicoli. “Con questa iniziativa – spiega Paolo Morbidoni, presidente dell’Associazione – intendiamo coinvolgere tutte quelle attività aperte al pubblico, non solo ristoratori, ma anche botteghe del gusto e oleoteche, che hanno fatto una scelta di campo in favore della qualità e hanno capito il valore del connubio cibo/territorio, a partire ovviamente dall’olio extravergine di oliva dell’Umbria, che è un vero testimone di unicità e piacevolezza. Un progetto che parte ora, con la costruzione della rete, per essere poi operativo nel momento della effettiva ‘ripartenza’ post-pandemia. Ma con la consapevolezza che nel prossimo futuro ci attende una sfida che non consentirà soltanto un riposizionamento o una riproposizione dello ‘status quo’, ma ci obbligherà a ripensare l’accoglienza non solo per chi sceglie l’Umbria come meta della propria vacanza, ma anche per gli stessi residenti”.
Gli ambasciatori
I 31 ristoranti ed enoteche aderenti all’iniziativa, sparsi tra i borghi e le città dell’intera regione, sono divenuti Ambasciatori Dell’Olio Dell’Umbria. Questi ultimi – come si legge nel sito dell’organizzazione – “saranno protagonisti di una campagna di comunicazione ad hoc, diffusa tramite i canali dell’Associazione Strada dell’Olio extravergine di oliva Dop Umbria, nell’ambito di eventi come Frantoi Aperti in Umbria 2021, Anteprima Olio Dop Umbria 2022, nonché attraverso i canali di Unica Umbria, del Premio regionale Oro Verde dell’Umbria. Inoltre potranno fruire di attività formative e di conoscenza dell’olio extravergine di oliva rivolte al personale di sala e agli chef, con il supporto dei migliori panelisti umbri”. Ogni ambasciatore, nell’ottica della valorizzazione dei prodotti umbri e dell’olio extravergine di oliva in particolare, proporrà ai propri clienti un ‘Carrello degli oli’, con almeno tre oli, scelti tra le produzioni aziendali delle aziende associate all’Associazione o partecipanti al Premio Regionale Oro Verde dell’Umbria. Nell’elenco dei partecipanti – consultabile per intero sul sito dell’associazione – troviamo ristoranti, enoteche e società agricole delle province di Perugia e Terni. Sono tutti riconoscibili grazie a una vetrofania con la dicitura “Umbrian #EVOOAmbassador”, apposta sotto a un cucchiaio contenente una brillante goccia d’olio.
I 121 ulivi del “Terzo Paradiso”
L’avvio del progetto è avvenuto ad Assisi, presso il Bosco di San Francesco, dove i 31 ambasciatori sono stati immortalati in una foto destinata a a diventare l’immagine distintiva della campagna di comunicazione di “Umbrian #EVOOAmbassador – Testimoni di oli unici”. A rendere l’immagine significativa è la location: non un semplice uliveto ma un’opera d’arte di Michelangelo Pistoletto. L’intervento di Land Art si compone di un doppio filare di 121 che ulivi disegna i tre cerchi del simbolo del Terzo Paradiso. Nel centro dell’opera figura un’asta d’acciaio dell’altezza di sei metri, a significare l’unione tra cielo e acqua, che si trova nel sottosuolo. La scelta della location si rifà, infatti, all’idea che un piatto che utilizza prodotti di qualità, come l’olio umbro certificato, possa essere concepito come un’opera d’arte.