Un arcipelago di comunità energetiche rinnovabili
"È necessario che si studino e realizzino i modi affinché le comunità energetiche rinnovabili si uniscano in una Comunità di comunità, dove ciascuno operi in modo autonomo, ma coordinando le attività comuni verso i cittadini utenti in modo che tutti i Biellesi possano un giorno far parte di una comunità energetica rinnovabile in rete con le altre". Vi proponiamo un editoriale di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, pubblicato giovedì 30 novembre sull'inserto "Report - Biellese Green" di Eco di Biella.

Dire Eolie non è dire Lipari o Salina o Panarea.
L’idea di arcipelago è forte, è qualcosa che cogliamo immediatamente, senza bisogno che ci venga spiegata ogni volta.
L’arcipelago cioè non è solo una nozione geografica formale, ma un paradigma che esprime una logica elementare: soggetti diversi uniti in un insieme organico sono più forti. Molti Biellesi già conoscono e partecipano al progetto Biella Città Arcipelago che negli spazi di Cittadellarte trova un laboratorio attivo con gruppi di lavoro che si incontrano (a velocità diverse) per progettare azioni comuni sui temi essenziali alla prosperità sostenibile (cibo, acqua, educazione, energia, accoglienza).
Sul tema energia l’avviamento del gruppo di lavoro è stato dato con un incontro con il Sindaco di Biella, il Presidente della Provincia, vari rappresentanti dell’Unione Industriale e degli Industriali Biellesi e della Fondazione Cassa di Risparmio nel 2022. Da allora si sono fatti passi avanti e si sono incontrati molti ostacoli, come è consueto nelle vicende umane.
L’Unione Industriale e la Fondazione Biellezza hanno siglato con Enel X, sotto l’egida di Cittadellarte, un protocollo di intesa in cui si esprime la volontà di sviluppare programmi sul tema della transizione energetica e della sostenibilità con particolare riferimento allo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile attraverso la valorizzazione del territorio, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove configurazioni in ambito di generazione distribuita, cosi dette Comunità Energetiche. Non solo, va sottolineato anche lo studio e la realizzazione di una rete di ricarica ad accesso pubblico, con particolare attenzione alle infrastrutture di ricarica in corrente continua, in modo da favorire lo sviluppo della mobilità elettrica nel territorio comunale e provinciale, lo sviluppo e la valorizzazione del turismo collegato alla mobilità elettrica in collaborazione con la Fondazione Biellezza. Inoltre, dice il documento, il Progetto sarà realizzato in collaborazione tra le Parti con il continuo coinvolgimento di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto all’insegna del concetto di “Biella Città Arcipelago”.

Di tutto questo ancora non si è concretizzato nulla in termini di comunità energetiche e di stazioni di ricarica, vuoi a causa della mancanza dei decreti attuativi da parte del Governo (è della settimana scorsa la notizia che la Commissione europea ha dato il via libera al decreto italiano di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, cioè alla Comunità Energetiche), vuoi per le difficoltà del Comune di Biella a gestire le procedure necessarie perché Enel X possa installare (a costo zero) le colonnine di ricarica, vuoi per la complessità incontrare nel coordinare il programma con la partecipata della Provincia che si occupa di energia, vuoi per la difficoltà di tenere un soggetto come Enel interessato per tempi così lunghi e davanti a tante complicazioni a investire nel nostro territorio che certo non rappresenta un business di rilievo per un player globale. Enel X era soprattutto interessata all’idea che l’intera Provincia si costituisse come un territorio virtuoso impegnato per la decarbonizzazione, ma con il passare dei mesi e l’accumularsi dei problemi l’entusiasmo si è raffreddato (come esempio: sono stati individuati da UIB e noi oltre 20 possibili interventi in aree private ad accesso pubblico in cui Enel X avrebbe potuto installare impianti, ma solo una decina sono state accolte da Enel X, quando inizialmente prevedevano installazioni in numeri multipli di questo).

Ora, il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili da due anni fa si è diffuso molto e sono tanti i soggetti nel nostro territorio che stanno lavorando per costituirne una. Il progetto di un piano strategico generale che coordini tutti gli interventi a livello territoriale con la partecipazione attiva come regia da parte delle istituzioni non c’è ancora, o se c’è non è stato condiviso.
Quindi? Come Cittadellarte rinnoviamo il nostro impegno a collegare tutte queste iniziative e a promuovere la costituzione di un piano strategico territoriale che comprenda anche e primariamente le infrastrutture energetiche, pronti a cooperare con le Istituzioni e i privati perché il Biellese operi come Arcipelago: che quindi si studino e realizzino i modi perché le comunità energetiche rinnovabili si uniscano in una Comunità di comunità, dove ciascuno operi in modo autonomo, ma coordinando le attività comuni verso i cittadini utenti in modo che tutti i Biellesi possano un giorno far parte di una comunità energetica rinnovabile in rete con le altre.
Chi è interessato o ha magari già avviato il progetto di costituire una Comunità Energetica Rinnovabile può contattarci e insieme proveremo a passare da un modello individualizzato a uno sistemico.
Un territorio più elettrificato e meno carbonico, più indipendente dalle oscillazioni del costo (e persino della disponibilità) dell’energia, più capace di mettere in comune le risorse e gestire i beni comuni come patrimonio comune per il bene comune, è un territorio più prospero e sostenibile. Ancora una volta è evidente che conviene a tutti operare in sinergia e non restare isolati, cioè che la metafora dell’arcipelago sia la giusta guida per la pianificazione e la gestione del nostro territorio. Almeno così ci pare.