Le parole d’ordine sono inclusione, appartenenza e unicità: caratteristiche che possono sembrare d’uso comune e semplici da attuare, ma, che nella realtà dei fatti, sono ben più complicati di quanto appaiano. L’opera “La Bandiera del Mondo 1+1=3”, però, di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, vuole essere portatrice di valori concreti ed attuabili. L’installazione, infatti, unisce sotto il simbolo trinamico tutte le bandiere degli stati firmatari dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in segno di inclusione e fratellanza tra i popoli.
Proprio in queste ore, si è tenuto il progetto che ha interessato le scuole del territorio di San Mauro Torinese, curato da Alessandra Basso, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso, e collegato ai 17 obbiettivi di sviluppo sostenibile. In una delle piazze principali del comune, infatti, è stata rappresentata l’opera di Pistoletto e Savarese, che per l’occasione hanno partecipato all’evento. Più di 900 studenti, quindi, hanno preso parte al progetto colorando le bandiere da inserire all’interno dell’opera. Hanno collaborato anche le ragazze e i ragazzi del Cas Cardinale Martini, una comunità di prima accoglienza, che ha contribuito a terminare le nove bandiere del loro paese d’origine. Ogni studente può, in questo senso, ritrovare le proprie origini all’interno de “La Bandiera del Mondo” sentendosi partecipe e accolto sotto l’unione del simbolo del Terzo Paradiso.
Le scuole del territorio, inoltre, hanno raccolto una serie di storie internazionali e le hanno unite in un dossier. In questo modo, quindi, quando la “valigia” con La Bandiera del Mondo proseguirà verso le altre scuole, sarà arricchita anche da questo documento. “È importante – ha esordito Alessandra Basso – far conoscere agli studenti quest’opera soprattutto in un momento in cui ci sono numerosi conflitti che affliggono ancora il nostro pianeta. Ci devono fare riflettere e, come scuola, dobbiamo guardare anche a cosa ci hanno insegnato la storia e la geografia. L’opera è un messaggio di pace, collaborazione e rispetto per se stessi, per chi ci sta vicino, per chi ci sta lontano e per la nostra Terra. Ecco che quindi la Bandiera del Mondo è la bandiera di noi cittadini planetari che ci riconosciamo in questo unico insieme”.
L’installazione, infatti, intende sensibilizzare i cittadini sulla responsabilità e l’impegno dell’essere umano nella costruzione di una società armoniosa e sostenibile, che esalti le differenze, in accordo con gli intenti e gli obiettivi promossi dall’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite. I due artisti dell’opera, quindi, attraverso quest’installazione, mettono in relazione le bandiere delle diverse nazioni del mondo in un ideale flusso cooperativo e sinergico realizzabile attraverso l’Arte della Demopraxia. Quest’ultima mira anche a connettere le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni esistenti affinché realizzino un cambiamento partendo proprio dalle esigenze specifiche e concrete di ogni Paese. “Il messaggio che abbiamo portato in piazza – ha concluso Basso – è legato alla stravaganza delle leggi matematiche e dell’importanza della fratellanza. La legge matematica dell’opera è quella del Terzo Paradiso, 1 + 1 = 3. All’interno dell’opera, quindi, è possibile riconoscere le proprie radici ed essere uniti insieme; qui, quindi, nessuno viene escluso. Ringrazio infine la sindaca Giulia Guazzora e l’amministrazione comunale per il sostegno al progetto”.