Che cosa intende l’essere umano quando dice di essere felice? Quali sono i parametri secondo cui possiamo definirci davvero tali? Le risposte sono ovviamente soggettive ma, sicuramente, il luogo, la nazione e le persone che ci stanno accanto influiscono notevolmente sul nostro umore. Come si legge nel rapporto del World Happiness Report, a seguito della pandemia, poi, i casi di stress, depressione e tristezza hanno pesato sulla vita delle persone. I giovani, soprattutto, risultano essere meno felici rispetto agli over 60 che sono, invece, più soddisfatti della loro vita. Il documento dedica un’intera sezione al rapporto tra felicità e Covid-19: si legge inoltre che la pandemia ha portato maggiore solidarietà nelle persone, registrando un’impennata delle azioni benefiche; rispetto al periodo precedente la pandemia, infatti, l’aumento nel 2021 è stato di un quarto.
I paesi nordici continuano ad occupare la top 5 degli stati con il più alto tasso di felicità registrati dalle persone. Al primo posto troviamo infatti la Finlandia che per il quarto anno consecutivo occupa il podio. Se paesi come Romania, Bulgaria e Serbia hanno registrato un aumento di un punto rispetto al 2021, l’Italia è scivolata di sei posizioni, occupando ora il trentunesimo posto. È stata infatti registrata una tendenza globale di innalzamento nei confronti di stress, preoccupazione e tristezza che sono aumentati dell’8% nel 2020 e del 4% nel 2021, rispetto ai livelli pre-pandemia.
Il rapporto delinea poi una serie di fattori da cui dipenderanno le nuove prospettive di felicità: il futuro della pandemia e la risoluzione del conflitto militare sono le più comuni. È interessante però notare come, secondo gli intervistati, un contributo rilevante possa essere dato dai progressi compiuti nella “scienza della felicità”. In cosa consiste? Per illustrarla vengono identificati tre importanti sviluppi nella capacità di misurare il benessere umano: il primo riguarda la possibilità dei reporter di misurare la felicità non solo attraverso le interviste ma anche tramite testi, libri e social media; la seconda area di sviluppo riguarda il rapporto fra biologia e felicità, infatti, secondo la Genome-Wide Association “alcune persone nascono con una serie di varianti genetiche che rendono più facile sentirsi felici, mentre altre sono meno fortunate”; la terza area di ricerca riguarda le emozioni coinvolte nel raggiungimento della felicità personale, ossia, emozioni positive come una bassa eccitazione, la calma, la pace e l’armonia che possono essere sinonimo della soddisfazione generale della vita. “Più la scienza della felicità si svilupperà – si legge nello studio – più il World Happiness Report sarà in grado di approfondire i segreti del benessere umano”.