Un settimana per bambini ricca di attività ludiche ed educative sullo sfondo del Terzo Paradiso: in occasione della prima settimana del campo estivo dell’Associazione L’Arca di Sara presso l’Agriturismo Antico Podere a Coviolo (RE), dal titolo “Effetto farfalla: il difficile equilibrio tra natura e artificio”, gli animatori hanno illustrato ai giovani partecipanti le peculiarità del segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto. Tra i responsabili delle attività figura Alessia Siligardi, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso, che sta collaborando (nelle vesti di responsabile di ArPe) con il sodalizio emiliano nello svolgimento delle attività per i più piccoli. Ogni settimana, il centro estivo sviluppa e mette in luce una tematica differente e, per i primi sette giorni, la scelta è virata proprio sul Terzo Paradiso. Senza tralasciare l’intrattenimento e i giochi, gli animatori hanno dato rilievo alla parte educativa: “Apprezzo molto l’associazione L’Arca di Sara perché il suo intento – ha esordito ai nostri microfoni l’ambasciatrice – è far riflettere i bambini su questioni importanti. Alcuni esempi? Affrontare le loro paure nell’intento di esorcizzarle, focalizzarsi sul rispetto reciproco tra i giovani e praticare la pet therapy, anche con serpenti e insetti”.
Il simbolo della trinamica ha avuto un’impronta molto forte nel corso delle iniziative organizzate, come si evince dal nome della settimana. “Ho spiegato – racconta Alessia Siligardi – i significati del Terzo Paradiso sia agli educatori sia ai bambini. Nello specifico, l’attività tematica si è svolta il 13 giugno con la partecipazione di due gruppi di circa venti bambini della scuola primaria. I giovani ragazzi hanno disegnato il simbolo artistico su un grande foglio e hanno lavorato insieme. Inizialmente ho suddiviso ogni team in due sottogruppi, uno in rappresentazione della natura e l’altro dell’artificio. Poi, dopo una riflessione comune, hanno creato collettivamente il cerchio centrale del Terzo Paradiso”. Anche la realizzazione dell’opera è stata studiata ad hoc: “Entrambi i gruppi – conclude l’ambasciatrice – oltre all’attività grafica hanno assemblato veri materiali naturali ed artificiali. L’attività ha consentito loro di riflettere proprio su cosa sia naturale e cosa sia artificiale e come entrambi gli aspetti possano convivere e rispettarsi a vicenda”.