Lunedì 23 luglio mattina. Interno casa. Una caffettiera tradizionale racconta attraverso il suo tipico gorgoglio e il profumo che emana per l’ambiente di aver appena terminato il suo lavoro.
Oggi, come in un’estate di tanti anni fa.
Se Pier Paolo Pasolini, oggi, fosse vivo, avrebbe 96 anni. Un’età importante, ma non impossibile da raggiungere. Se fosse vivo.
E l’Italia?
Sarebbe facile rispondere: se l’Italia fosse viva… ma l’Italia è viva, ha probabilmente solo un problema con gli italiani.
La morte di Pasolini, a più di quarant’anni di distanza, ha ancora delle ombre, ma è stata chiaramente la scelta di eliminare un ostacolo, piccolo-grande non lo sapremo mai, all’avanzare della cultura edonistica e del potere consumistico che hanno relegato l’Italia al ruolo di Paese mancato.
Il Paese Mancato, chissà come si sarebbe ritrovato Pier Paolo Pasolini in un mondo social, senza opposizioni, senza una sinistra, dal rigurgito s-fascista, parte di un’Europa economica-consumistica-sprechista, dove sue frasi a caso vengono riprese per costruire fake-news.
Non è però mia intenzione scrivere un trattato, ma fare quello che so fare: l’artivatore.
Attivare l’arte e lasciarle la parola, ecco perché ho accettato l’invito di Ilario Grieco e Diego Florio, grazie al prezioso tramite di Alessandra Tacconi, di offrirgli il mio aiuto per mandare in scena, questa sera per la manifestazione Anfiteatro Estate ad Albano laziale, l’opera teatrale: P.P.P. Il Paese mancato – Un atto d’amore.
Un monologo, un omaggio, che attraverso gli scritti civili e gli articoli giornalistici di Pier Paolo Pasolini raccolti nei volumi “Scritti corsari” e “Lettere Luterane”, racconta di una nazione alienata, non più in grado di leggere il suo passato e la sua realtà.
Ma: perché Pier Paolo Pasolini è così attuale?
Questa è la domanda che mi sono sentito di fare ad amici e conoscenti del mondo della cultura contemporanea e che, in un tipico gioco da social, hanno scandito quotidianamente, giorno dopo giorno, l’avvicinarsi all’andata in scena. Un’ipotetica tavola rotonda che, attraverso l’insieme dei contributi, presenta l’uomo, il personaggio, l’artista, a chi non ha ancora avuto modo di viverlo.
8 luglio 2018
Luca Carbonara, editore della rivista Cultura e Dintorni, nel 2010 fu tra i curatori della rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini al Pigneto.
Pasolini, figura poliedrica di intellettuale, poeta, scrittore, drammaturgo e regista, è stato, ed è, un raro esempio di rigore e di onestà intellettuale capace come nessun altro di profondità di elaborazione e di analisi della realtà sfuggendo a ogni tipo di elitarismo, settarismo o appartenenze a conclamate e riconosciute intellighenzie. La sua attualità consiste nell’essere sempre stato un uomo libero in tempi in cui la norma era ghettizzare ed essere ghettizzati, essere alternativi andava di moda come la contestazione rispetto alla quale ha saputo mettere a nudo i limiti e i difetti dei veri conformisti. Coloro, cioè, che figli della borghesia, alzavano ipocritamente il pugno come le bandiere della libertà. La sua attualità consiste nell’avere smascherato il falso mito del “progresso”, nell’aver saputo profeticamente “vedere”, già cinquant’anni fa, i rischi dell’omologazione, mentale e culturale, dell’imbarbarimento della stessa società civile, dell’appiattimento della cosiddetta “modernità”. La scomparsa, meglio la mutazione, del proletariato prima, del sottoproletariato urbano poi, l’annullamento delle identità, dei dialetti, la sua vana ricerca di autenticità, di verismo. E attuale per la sua instancabile ricerca della, e delle, verità scomode, troppo scomode. Attuale perché la sua barbara uccisione resta una colpa sulla coscienza dello Stato, una macchia indelebile, tra le tante che hanno deturpato e impedito la crescita democratica del nostro povero martoriato paese la cui storia è tragicamente attraversata da una lunga interminabile scia rossa di sangue.
9 luglio 2018
Yuval Avital, artista multidisciplinare, musicista, compositore, regista, scrittore, performer.
Pasolini è per me un gigante inverosimile. Osserva l’antico, l’est, il popolare (ma mai il populista), e da lì ricava poesia e verità. Svela la nostra più profonda imperfezione, la versione smascherata di noi stessi: il nostro Eros, la nostra paura, golosità, gelosia, che nel mondo pasoliniano non sono più peccati (tantomeno mortali) ma flussi continui nella linfa vitale umana, un meta-organismo privo di separazione, divisione e categorie di classe, istruzione o provenienza; un’umanità che può ancora crescere, migliorare, sognare e creare.
10 luglio 2018
H.H.Lim, artista poliedrico che ha scelto da sempre Roma come base.
La vita di Pasolini, insieme alle sue opere, è diventata una leggenda andando oltre l’attualità e trasformandosi in una immortalità.
11 luglio 2018
Fortunato D’amico, curatore, blogger, architetto, professore al Politecnico di Milano.
Sicuramente l’importanza di Pier Paolo Pasolini sta nell’essere stato uno dei primi intellettuali italiani a essersi scagliato contro la società dei consumi. Questo lo ha portato a indagare la comunicazione verso un pubblico da un lato molto molto intellettuale, dall’altro molto popolare.
La sua arte si è distinta in molti campi, dalla scrittura al cinema, alla pittura. La sua importanza è correlata al suo essere primo, anche qui, tra gli artisti a stare insieme alla gente e a tutti gli emarginati nei quartieri popolari, nelle borgate di Roma. Diventa poi rivoluzionario nella storia del cinema, con l’utilizzo per i personaggi di gente di strada al posto degli attori.
Anche il suo essere omosessuale, e l’aver fatto outing nonostante il livello d’importanza raggiunto, lo rese inevitabilmente differente da tutti gli altri uomini di cultura. Pasolini è di grande attualità perché tutti i temi da lui introdotti sono oggi la base della cosiddetta social innovation, della piramide capovolta, dove deve essere il popolo a contribuire a migliorare la società. Per questa sua idea è stato molto disprezzato, anche da quelli che si definivano “i compagni della sinistra”, proprio per essere assolutamente radicale nelle sue posizioni che oggi potremmo definire come attinenti ai 17 punti di sviluppo sostenibile dell’ONU.
La sua vita è stata poi molto marcata dal mito della sua morte, in quanto omosessuale e in quanto collegabile ai servizi segreti a alla loggia P2. Dava fastidio e oggi è attualissimo, perché quel vecchio sistema è decaduto e, adesso, siamo tutti coinvolti nella ricerca di nuove strade, di nuove soluzioni, a partire propria dai suoi principi di democrazia.
12 luglio 2018
Anna Pironti, Responsabile capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.
L’attualità di Pasolini per me e’ nella frase “spegnete le televisioni perché proprio da lì verranno fuori i nuovi mostri”, pensando all’Italia da Berlusconi a Salvini possiamo solo dire PROFETICO.
13 luglio 2018
Davide Carnevale, musicista, maestro ceramista, artista.
È attuale perché era AVANTI.
Ha fatto vivere la coesistenza delle diversità.
Come regista l’ho sempre trovato molto preciso nel far sembrare che tutto accada di natural sponta. Mi piacque molto il libro che racconta una Roma di ghetto proletario. E del viaggio in India, che fece con Moravia ed Elsa Morante. Lui ha sempre uno sguardo sulla poesia che sorge dagli ultimi, dal dionisiaco rimasto, e continuamente fa accadere una catarsi inafferrabile.
Ed è per questo, forse, che lo trovo attuale.
14 luglio 2018
Yari Selvetella, scrittore e giornalista.
L’attualità di Pasolini è in uno sguardo attento, ma anche complesso nei confronti della realtà. Purtroppo, questo suo sguardo complesso oggi viene spesso mistificato, si prende un suo verso, una parte di una sua dichiarazione e così smembrato il corpo delle sue opinioni è in grado di esprimere tutto e il contrario di tutto.
Io propongo di recuperare un approccio più sensato e più corretto nei confronti di quella che è stata la sua opera di artista, di osservatore della nostra società e anche, per quanto riguarda Roma, di amorevole sguardo nei confronti di questa città.
L’eredità di Pasolini, se autentica, deve ripartire da questo strano binomio tra il rigore e l’amore.
15 luglio 2018
Pier Luigi Celli, saggista e scrittore, è stato Direttore Generale dell’Università LUISS Guido Carli e della RAI.
Mi viene in mente quanto bisogno ci sarebbe oggi, che le voci alte e profetiche si sono spente, della coscienza critica di uno come Pasolini.
Noi che sentiamo il vuoto, pieno di confusione e di umori alieni, assorbire tutti i rigurgiti retrivi e violenti di un paese che non ha mai fatto i conti con la sua storia e coi suoi morti.
Lui, almeno, aveva il coraggio di esporsi, di parlare, di gridare in faccia ai masticatori di un presente vacuo di speranze, l’urgenza di un futuro diverso, così devoto all’uomo e al suo destino.
Si muore sempre fedeli al proprio di destino, anche quando si sia vissuti inutilmente: lui è scomparso coerente con la sua vita sempre spinta all’estremo, su quei confini dove cercando la luce del bello, del nuovo, del sogno, era inevitabile pagare lo scotto di chi ha vissuto intensamente e senza difese.
16 luglio 2018
Frankie Hi-nrg mc, rapper, cantautore, fotografo, attore, videomaker.
Pasolini è frainteso, plagiato, vestito di panni non suoi, fatto a brandelli dalle chiacchiere sentite riferire, dolosamente mal attribuito, resuscitato a pezzi, ogni volta quelli che servono, come se fosse un agnello da scongelare per ospiti improvvisi.
Il rispetto per l’interezza di Pasolini, attraverso le sue opere e il suo pensiero, rappresenta l’unico vero omaggio contemporaneo che potremmo (finalmente) tributargli.
17 luglio 2018
Giorgio Battistelli, compositore, direttore d’orchestra, accademico Conservatorio di Santa Cecilia, Direttore artistico Orchestra della Toscana.
L’urlo di Pasolini (di Giorgio Battistelli)
Pasolini ancora una volta da voce, urla al nostro presente.
Ci ricorda la necessità di vivere le tensioni etiche, sociali, politiche e culturali, di vivere la nostra creatività.
Quella di Pasolini fu una vita sempre intensamente vissuta: intensamente goduta, intensamente sofferta. Anche lungamente patita. Una vita non contratta con gli altri, cioè con la società; ma contrastata dagli altri, con una violenza progressiva, dapprima esplicita e insofferente e poi quasi macabra nella sua sottile perfidia.
Conobbi Pasolini nel 1970 in occasione di una cena con amici scrittori e poeti romani. Ci incontrammo in una trattoria a Genzano e in quella occasione parlammo di Teorema, il film della pienezza cristiana. Domandai a Pasolini se la figura dell’Ospite era quella di un sottoproletario rivoluzionario che arriva in una famiglia borghese per distruggerla. Pasolini mi rispose con un sorriso e mi suggerì di pensare l’Ospite come un Angelo Sterminatore.
Oggi quella risposta è drammaticamente radicata nel nostro tempo: ospitare è accogliere la diversità, è arricchimento reciproco.
Pasolini percepisce che dopo aver portata la verità della vita ad altri deve recuperarla anche per sé.
Poi comincerà la corsa sempre più violenta ed esasperata verso la morte.
Inevitabile. Ma, come è accaduta, una morte rubata.
18 luglio 2018
Héctor Caro, attore, regista, maestro de títeres.
Porque Pasolini es actual?
Obra y pensamiento de Pier Paolo Pasolini son actuales por su carácter solidario, irreverente y anárquicamente jovial ante el poder en todas sus formas y símbolos; Pasolini es actual por su permanente inconformidad ante la hipócrita moral aburguesada que se embriaga de rezos y rituales despreciando el dolor y la desesperanza de quienes peregrinan por desiertos o naufragan en barcos por el mediterráneo con la ilusión del desembarco a una vida más humana. Pasolini es un provocador del fascismo disfrazado de conformidad burguesa, o como diría Darío Fo: un delator de la pornografía del alma humana.
(Perché è attuale Pasolini?
Il lavoro e il pensiero di Pier Paolo Pasolini sono attuali per il loro carattere solidale, irriverente e anarchicamente gioviale di fronte al potere in tutte le sue forme e simboli; Pasolini è attuale a causa del suo permanente malcontento alla morale imborghesita e ipocrita, intossicata da preghiere e rituali disprezzanti il dolore e la disperazione di chi è pellegrino nei deserti o naufrago nel Mediterraneo, con l’illusione di sbarcare in una vita più umana. Pasolini è un provocatore del fascismo mascherato da conformità borghese, o come direbbe Dario Fo: un informatore della pornografia dell’anima umana.)
19 luglio 2018
Giacomo Nicolella Maschietti, giornalista, blogger, social media manager e docente.
Pasolini non è mai stato un mio idolo da ragazzo.
Perché piaceva a tutti e personalmente non sono mai riuscito a farmi andare bene il mainstream.
Eppure, solo oggi mi rendo conto quanto quel mio rifiuto fosse una maldestra posa da studente del liceo classico che desidera fare il ribelle tra i ribelli.
Perché Pasolini è stato un outsider vero del suo tempo e al contempo un visionario.
Le idee più sane e democratiche che possiamo vantare oggi passano dalle sue riflessioni, dai suoi film, dalla sua ricerca.
Pasolini è stato un artista nel senso più rotondo del termine perché è stato in grado, purtroppo, di prevedere il futuro.
E oggi, qualcuno di questa stessa statura intellettuale, francamente, manca moltissimo.
20 luglio 2018
Paolo Naldini, scrittore, Direttore di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto ONLUS.
Pasolini coniuga passione e rigore. Sa criticare senza pietà. Ed è la pietà che lo muove.
Il rigore lo porta a studiare per cercare di capire.
Oggi, la passione politica si accompagna allo sgomento di fronte all’inadeguatezza della classe politica che il sistema democratico rappresentativo porta al potere. Lo sgomento genera ancora troppo sovente disillusione e cinismo. Occorre invece passare dallo sgomento e dall’indignazione all’impegno e alla pratica. Passare cioè dalla democrazia alla demopraxia. Pasolini rappresenta un percorso artistico e civile anticipatore di questo passaggio.
Per questo oggi è più attuale che mai.
21 luglio 2018
Stefano Pistolini, giornalista, scrittore, autore radiotelevisivo, produttore, regista.
C è un dualismo di Pasolini: quando era in vita sembrava perfettamente connesso con il presente, con gli eventi in corso, coi dibattiti più importanti. Adesso, da morto, vive in una intangibile sfera mitica, come l’intellettuale perennemente contro, il più libero dei pensatori e lo spericolato avanguardista culturale. Il risultato è che, vivo o morto, PPP appare sempre al perfetto presente, connesso alla nostra vita di tutti i giorni e sempre con qualcosa di appropriato e pungente da indirizzare a come le cose cambiano.
22 luglio 2018
Pasquale Innarella, sassofonista, compositore, jazzista.
L’attualità del pensiero di Pasolini deriva dalla sua capacità di analizzare in modo lucido il presente e di proiettare in modo chiaro la sua visione del futuro.
Prendiamo ad esempio il suo pensiero sulla ricchezza delle differenze culturali e sulla omologazione culturale che è riuscita ad ottenere la società dei consumi in cui viviamo oggi. Addirittura, afferma che questa omologazione culturale non riuscì nemmeno al fascismo cosa che invece è riuscita perfettamente alla società dei consumi con l’utilizzo della televisione che è diventato il nutrimento culturale delle persone popolari di cui è realizzata la cultura di una nazione.
La sua lucida visione nella differenza tra “sviluppo” e “progresso” ci aiuta a capire la direzione del mondo. Lo sviluppo vuole la creazione di beni superflui mentre il progresso richiede la creazione di beni necessari. Ecco io sono convinto che oggi questa differente visione sia fondamentale per la salvaguardia dei popoli ma anche della terra in cui viviamo. Il superfluo, fortemente voluto dalle società occidentali e realizzato con l’utilizzo della televisione creatrice di desiderio di possesso e imbonitrice di una esasperata visione consumistica, base di un forte sbilanciamento della ricchezza nel mondo, dove una parte vive con un consumismo sfrenato, mentre dall’altra le persone che nascono sopravvivono con il poco che le società occidentali lasciano nella loro terra.
Io trovo il lucido pensiero di Pasolini su questi due argomenti:
Cultura di massa – con conseguente eliminazione delle differenze culturali di pensiero e di creatività e lo spostamento della direzione della società dallo sviluppo consumistico verso una società di progresso per tutti che crei equilibrio;
Civile convivenza tra tutti i popoli del mondo – con conseguente riequilibrio dei consumi a beneficio anche della terra su cui viviamo;
sia oggi di pregnante attualità, dove il rischio di ferire a morte il pianeta con l’indistruttibile plastica ed iperproduzione di beni di consumo e la naturale emigrazione delle popolazioni impoverite della loro ricchezza per sostenere le consumistiche società occidentali, non sia più sostenibile e ci obbliga a ripensare proprio la differenza tra sviluppo e progresso che Pasolini così lucidamente vede già tanti anni fa.
Alcune affermazioni di Pasolini su questi argomenti si possono trovare anche su YouTube nelle diverse interviste rilasciate.
23 luglio 2018
Paola Zanini, Project manager Dipartimento Educazione Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.
Chiudiamo gli occhi e apriamo la mente.
Usiamo l’arte in tutte le sue espressioni e in tutte le sue trasversalità, facciamone esperienza da condividere. Difendiamo quelle idee e quei pensieri che ancora oggi attuali e presenti ci seguono e ci danno una, tante e forse nessuna direzione, senza dover necessariamente ‘lottare’ per andare incontro senza scontro. Se ancora oggi “pensiamo che siamo tutti in pericolo” non sbagliamo, abbiamo però il dovere non di vivere nelle paure ma di costruire coesione -non consenso- con modalità di relazioni sempre dialettiche per poter essere cittadini attivi e persone consapevoli: consapevoli di non avere certezze e di dover continuamente mettere in discussione quello che vediamo, sentiamo e percepiamo.
Pier Paolo Pasolini ci dona ancora oggi il peso delle sue parole che diventano pensieri ma che poi devono prendere corpo e trasformarsi in fatti.
Pasolini ci lascia sostanzialmente domande vive e vitali, per trovare una possibile uscita dalla caverna …fosse anche solo uno spiraglio.
Grazie a tutti per la generosa disponibilità e, ancora una volta, grazie a Pier Paolo Pasolini.