Un’esplosione di colori: è questo quanto avvenuto a Kampun Pelangi, una baraccopoli a Randusari, in Indonesia, che si è trasformata in un villaggio arcobaleno. Le 232 case della cittadina, infatti, hanno subito un restyling cromatico che le ha viste “evolversi” in costruzioni artiste. Un’operazione resa possibile principalmente grazie al governo e all’Associazione dei Costruttori Indonesiani, ma che ha visto il supporto di tutti gli abitanti. L’intera comunità ha compreso il valore dell’idea in questione e ha dato il proprio contributo per il rilancio.
(Photo credit: The Slighty Warped)
Tra pennellate e diverse tonalità, ha preso vita un museo a cielo aperto che punterà al turismo come chiave di rinascita. Il cambiamento ha portato, infatti, un posto “nascosto” ad essere sotto i riflettori del mondo intero. Gli interventi a Kampun Pekangi, costati 26mila euro (300 milioni di rupie), hanno anche un’impronta online: gli ideatori della trasformazione hanno capito che, nell’attuale era digitale, gli ingredienti alla base di una svolta possono trovarsi in canali come Facebook o Instagram. L’obiettivo pare essere raggiunto, grazie al forte impatto mediatico degli edifici variopinti e ai numerosi scatti social condivisi.
Non tutti, però, sono d’accordo. C’è chi vede in operazioni come questa mere strategie di marketing e che insinua che dietro alla superficie si celi l’assenza di vere politiche di emancipazione dalla povertà. Forse solo chi ha potuto visitare Kampun Pelangi può esprimere un parere attendibile. Solo il tempo potrà dire chi ha ragione.
(Foto di copertina, credit: Urimaeum)