“Caro papà”, a Cittadellarte un laboratorio esperienziale per padri e figli
Il 13 ottobre, negli spazi della Fondazione Pistoletto, si terrà un workshop curato dall'ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Daniela Di Gennaro. L'incontro, a partecipazione gratuita, è rivolto a persone di tutte le età: scopriamo tutti i contenuti dell'iniziativa.

Mettere in relazione padri e figli attraverso il linguaggio dell’arte, vivendo un momento intimo e indimenticabile di incontro e confronto: è questo quanto andrà in scena la mattina che precederà Arte al Centro – rassegna in programma il 13 ottobre a Biella – con il laboratorio Caro papà. L’evento di domenica dura circa 2 ore e riprende le tematiche approfondite e affrontate nella mostra Padre e Figlio, che si articola in tre sedi espositive del biellese (Palazzo Gromo Losa, Casa Zegna e la stessa Cittadellarte). Mentre nell’esposizione a cura di Alberto Fiz sono Michelangelo Pistoletto e il padre Ettore Pistoletto Olivero al centro del progetto, nel workshop saranno i partecipanti i veri protagonisti: papà e figli di tutte le età (i bambini per prendere parte all’appuntamento devono avere almeno 6 anni) potranno scoprirsi a vicenda attraverso un’attività che li metterà a confronto. “Il laboratorio è trasversale – spiega ai nostri microfoni Daniela Di Gennaro, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso che coordina l’incontro – e propone un approccio esperienziale. I padri e figli presenti si relazioneranno e creeranno, insieme, un manufatto. Quanto realizzato non sarà frutto di capacità particolari, ma della loro complicità”.

I partecipanti comunicheranno tra loro attraverso il linguaggio dell’arte e, per questo processo, non sono necessarie competenze artistiche o creatività. “I dettagli completi – specifica Di Gennaro – saranno svelati solo al momento di cominciare, ma saranno numerose le attività che vedranno padri e figli protagonisti: abbracci, guardarsi allo specchio insieme, momenti di silenzio e riflessione e molto altro ancora. Le immagini realizzate, poi, permetteranno ai partecipanti di comunicare con modalità inedite”. Il ruolo dell’ambasciatrice, in quest’ottica, sarà di accompagnamento, aiutando papà e figli a creare un prodotto che sugella e ricorda la loro relazione usando il linguaggio dell’arte.

Per garantire la privacy e l’intimità, non è prevista una condivisione finale con gli altri partecipanti; nel caso lo desiderino, comunque, i presenti potranno scambiarsi impressioni e pareri sul laboratorio a cui hanno preso parte a fine attività. “Saranno frangenti privati e personali – conclude Daniela Di Gennaro – che sapranno emozionare. Il laboratorio esperienziale lascia un momento indimenticabile di relazione con il proprio padre o figlio, che rimane fisicamente nell’oggetto da loro realizzato, un prezioso ricordo di un rapporto affettivo in continua trasformazione”.


 Fotografie di Stefano Peressini.