Quando la solidarietà incontra i sapori del territorio: il mercatino Let Eat Bi accoglie “Bi-Good”
Da marzo, per ogni quarto mercoledì del mese, sarà presente al punto vendita di Cittadellarte un banchetto della Cooperativa Sociale Agricola: questa realtà proporrà marmellate, chutney e salse naturali, oltre a un'ampia varietà di biscotti artigianali. Scopriamo, attraverso le parole dell'educatrice Chiara Mo, come Bi-Good favorisca il reinserimento sociale e lavorativo di soggetti con fragilità.

Sono emozionati, eccitati, felici. Probabilmente, per la trepidazione e l’attesa di questa occasione, hanno dormito meno del solito”: Chiara Mo, educatrice Anteo, ha svelato così lo stato d’animo dei suoi pazienti, i quali, mercoledì scorso, sono stati per la prima volta al Mercatino Let Eat Bi per vendere le specialità da loro prodotte. Il punto vendita di Cittadellarte dedicato ai sapori naturali e locali, il 6 marzo ha infatti visto un nuovo protagonista: la Cooperativa Sociale Agricola Biella Onlus Bi-Good, che mira a contribuire a una rinascita sociale e professionale di persone svantaggiate, nello specifico figure che vivono nelle strutture Anteo della comunità Casa Prato Verde e Casa Gibì. Per articolare questo processo rigenerativo la realtà si è avvalsa di un progetto di agricoltura sociale, che vede nella sua cascina di Magnonevolo, a Cerrione, il campo base: questo contesto ospita 7 ettari di terreno, dove vengono coltivati ortaggi di stagione con metodo biologico.



È proprio da qui che si ottiene l’ortofrutta con cui si dà vita a marmellate, salse e chutney agrodolci, tutte in vendita, come accennato, al mercatino Let Eat Bi. “Ogni nostro prodotto – ha sottolineato Chiara Mo, in centro nella foto di copertina, ndrè naturale, preparato senza conservanti, additivi e coloranti. Basta considerare gli ingredienti delle nostre confetture, ossia frutta/verdura e zucchero. Inoltre, tutta l’ortofrutta è a km0, perché proviene dal nostro appezzamento o da altri produttori locali”. La scelta dei gusti non manca: mele cotogne, prugne, limone, zucca, fragola, cipolle, pomodoro e mela, chutney di melanzane e mele, pesche e cipolle, cachi e mele. Non solo, nel laboratorio vengono anche preparati meringhe e biscotti artigianali (al cocco, cacao, integrali e al burro) in una cucina professionale allestita da Anteo. “Tutti i ricavati delle vendite – specifica Chiara – vengono reinvestiti per il nostro progetto di agricoltura sociale”.



Ciò che colpisce è l’apporto dei pazienti: un contributo a 360 gradi, responsabilizzante, che comprende ogni fase della filiera produttiva, dal reperimento della materia prima, alla preparazione dei prodotti nel laboratorio, al supporto nella realizzazione delle etichette fino alla vendita. “I pazienti sono inoltre impegnati – ha aggiunto l’educatrice – in altri progetti all’insegna del gusto e dell’inclusività, che li portano a mettersi in gioco cucinando per altre persone. È importante perché così escono dalla loro struttura di riferimento vestendo dei panni diversi e calandosi nella parte dei cuochi”. In riferimento alle attività trasversali, il mercatino Let Eat Bi assume una rilevanza significativa: “Il punto vendita di Cittadellarte non valorizzerà solo i loro prodotti, ma li porterà a interfacciarsi con gli estranei e con gli agricoltori. Ringrazio Armona Pistoletto – ha concluso – per averci accolti in questo splendido mercatino. Le ricadute sui pazienti saranno virtuose: per loro è un’opportunità unica di confronto e arricchimento personale”.