“Le monete alternative si propongono come strumento per supportare un’economia svincolata dalle monete fiduciarie. Ad un anno dall’introduzione della moneta libera Ğ1 in Italia, proporremo una tavola rotonda che mira a raccogliere testimonianze e riflessioni sul loro utilizzo, per capire se e come possano contribuire a costruire un’economia alternativa, decentralizzata, non basata sul debito bensì sulle relazioni e rispettosa delle persone e dell’ambiente in cui viviamo”. Viene così presentato dagli organizzatori l’incontro Ğ1: una moneta libera per un’economia libera, in programma per mercoledì prossimo a Biella, in via Serralunga 27, organizzato da Biella Città Arcipelago Demopratico di Cittadellarte in collaborazione con Let Eat Bi e GASB proprio nelle sale della mostra-laboratorio. L’appuntamento, strutturato in forma di Tik Talk, porterà i relatori ad approfondire il tema declinandolo in modo differente attraverso testimonianze e analisi di esempi concreti. È prevista, per l’occasione, la partecipazione dei seguenti ospiti, che interverranno moderati da Luca Deias, direttore del Journal: Elisa Gilardino (Opera Demopratica Biella), Francesco Lanza (promotore della moneta Ğ1), Mauro Ronzani (GASB), Davide Biolghini (co-presidente di Co-energia), Nazarena Lanza (Trappa di Sordevolo) e Daniele Lacidonia (Sinerville); Armona Pistoletto (presidente di Let Eat Bi), invece, introdurrà l’incontro.
Cos’è la Ğ1
Dal 2017, come riportato nel portale di Sinerville, la Ğ1 è una moneta libera con migliaia di membri aderenti in più di 15 paesi. Si tratta di una criptomoneta: funziona in maniera totalmente decentralizzata, grazie ad Internet e alla blockchain, ma è molto diversa dalle criptovalute conosciute, come, ad esempio, i Bitcoin. “A differenza delle altre monete alternative – ha esordito ai nostri microfoni Francesco Lanza – non ha un controvalore in euro: perché l’uso che se ne fa in ciascuna comunità ne determina il valore. Ad esempio, in Spagna, a seconda del luogo, le monete hanno valore diverso”. L’elemento che contraddistingue maggiormente la Ğ1 è l’aspetto relazionale: è uno strumento che si adatta a chi cerca una nuova economia svincolata dall’euro, che si basa più sul legame umano tra le comunità. La moneta libera si ispira alla filosofia del software libre, secondo le indicazione della free software foundation di Richard Stallman; non solo, anche al libro Teoria relativa della moneta pubblicato nel 2010 da un ingegnere informatico ed economista francese, Stephane Laborde. “L’incontro di mercoledì – ha sottolineato Lanza – è teso a far conoscere questa moneta, che è uno strumento utile a trovare nuove strade di socialità e di autonomia”.
La creazione della moneta
“L’innovazione sta nel fatto che la moneta, che è necessario che venga messa in circolo continuamente, viene creata dagli stessi utenti, mentre nel sistema fiduciario o delle banche sono queste a immettere nuova moneta attraverso il meccanismo dell’interesse sul debito. Nelle criptomonete – ha aggiunto – c’è un sistema di premio, invece con la moneta libera non è così: per il semplice fatto di essere una persona umana si ha il diritto di co-crearne una piccola quantità. Questo porta tutti ad essere responsabili con il suo utilizzo”. La creazione della moneta, nello specifico, viene affidata a coloro che vengono considerati membri noti della cosiddetta ‘rete di fiducia’, ovvero utenti che stanno utilizzando la moneta da tempo, riconosciuti e certificati da altri membri esistenti.
Dalla Spagna all’Italia
Francesco Lanza, nel suo intervento di mercoledì prossimo, offrirà una testimonianza della sua esperienza in Spagna. “Finora – ha affermato – i risultati sono ottimi e l’uso della moneta sta aumentando sempre di più. Attualmente io posso comprare alimenti, vestiti e detergenti con la Ğ1. Non sostituisce ancora l’euro, che copre ancora il 90% della mia economia attuale, ma col passare del tempo crescono la varietà e le adesioni. Io stesso offro miei servizi pagabili in moneta libera”. La Ğ1, inoltre, si basa sull’uso elettronico, ma funziona anche senza internet, facilitandone l’utilizzo anche per i meno giovani. E in Italia? “L’abbiamo inaugurata lo scorso anno alla Trappa di Sordevolo (nel video sopra tutti dettagli). Da allora molti dei presenti sono diventati promotori in Piemonte e in Liguria, a breve potrebbe esserci un seguito anche nel Lazio e in Lombardia. Questa moneta – ha spiegato – può sicuramente funzionare anche nella nostra penisola, ma il processo di avvio, proprio perché si basa sulle relazioni e sulle sinergie, è meno rapido”. L’aspetto temporale, infatti, si differenzia da quello altre monete complementari, che nascono quando “una realtà, con volontà e impulso iniziale, decide di far partire il progetto, che parte agevolmente, ma se non funziona rischia di non andare avanti. La moneta libera, invece, appoggiandosi sugli utenti non presenta rischio di appassimento dell’iniziativa – ha concluso – richiede solo processo di nascita più lento”.