“An unspoken reality”, il sottotitolo di The Bunch Art Festival pone sotto i riflettori la tematica chiave dell’iniziativa: la sua prima edizione, infatti, desidera affrontare “i non detti nella vita, nella società, in noi stessi”. La riflessione, introspettiva e collettiva, si svilupperà grazie a performance di danza contemporanea, arti visive, musica, fotografia, cortometraggi e documentari; gli artisti esprimeranno dunque la propria visione personale grazie al movimento del corpo, ai colori, alle immagini, al suono, alle parole e alle sensazioni scaturite dall’arte, in qualsiasi sua forma.
Gli organizzatori
L’idea è nata dall’intraprendenza di Laura Mello Rella, Bianca Thiebat e Giovanni Miglietti, tre giovani artisti biellesi che hanno deciso di collaborare per costruire insieme il festival, “con l’obiettivo di creare per noi stessi nuove opportunità nel campo dell’arte e di aprire nuove finestre sulla scena culturale del territorio”, così gli organizzatori. “Siamo alla ricerca – raccontano – di nuovi modi per creare uno spazio in cui artisti di tutto il mondo possano condividere il loro sviluppo e la loro produzione artistica: una collaborazione tra artisti emergenti in cui crediamo e che abbiamo incontrato durante i nostri percorsi individuali e di ricerca”.
L’offerta di sabato 29 e domenica 30 luglio
The Bunch, come il significato del titolo rimarca, rappresenterà davvero “un mucchio di cose”. Il ricco programma, suddiviso lungo l’ultimo fine settimana di luglio, propone infatti numerose iniziative: spettacoli, dj-set, dibattiti e talk aperti, laboratori di danza, movimento e voce, mercatini e food truck.
Sabato 29 luglio l’evento vedrà il suo esordio con il workshop di danza Let it flow (dalle 10:00 alle 12:00), curato da Hanne Van Driessche e Jazmin Weber, creato “per imparare a conoscere e utilizzare il linguaggio del movimento del corpo e usarlo come strumento per creare connessioni umane profonde” (per iscriversi, cliccare questo link).
Dalle 15:30 avranno inizio le attività pomeridiane: il talk Io e la mia comunità queer (dalle 15:30 alle 17:30), a cura di Giovanni Miglietti, con la partecipazione di Jacopo Rossetti e Silvia de Giorgis e in collaborazione con Il Giroviglio e Drop In, rappresenterà un viaggio gentile per fare chiarezza sulla storia della comunità queer, sull’omotrasfobia e sulle malattie sessualmente trasmissibili.
Dalle 16:00 il pubblico potrà visionare short film e documentari (a cura di Dora Almeleh, Arianna Casati, Carola Gatto, Naomi Kats, Rose Bouvet Zieleskiewicz, Matteo Fogli, Amber Van Oosterhout), fotografie (a cura di Stefania Boggio Bozzo, Gergely Ofner), una mostra di arti visive (a cura di Carola Gatto ed Eloisa Valencia) e dei progetti speciali, tra cui Shit behind (a cura di Nientedafare e Gaia Zanone).
In concomitanza, sarà possibile passeggiare tra le bancarelle dei market di 2xmuse, Clochard Vintage Shop e San Junipero Vintage.
Il festival ospiterà la première dello spettacolo di danza contemporanea Don’t run with scissors, del collettivo The Forgotten Cherries (Naomi Kats, Isaac Butler e Flora Virag), in programma alle 22:00: “Distruggiamo e rinnoviamo i nostri schemi, alla ricerca dell’originalità. Intessiamo le nostre fantasie frammentate per abbandonare il nostro ego, senza mai essere in grado di esporre la nostra totalità. Quando superiamo il limite? Chi lo decide?”. Lo spettacolo sarà incorniciato tra due dj-set: a partire dalle 18:30 si esibiranno Machi Pea e Lorenzo Degani, mentre l’after party sarà a cura di Azami e Samael Baal, con visuals di Peter Toth. Si potrà usufruire del servizio food nel cortile dello spazio Hydro, grazie a Tony Panini Buoni.
Domenica 30 luglio, dalle 10:00 alle 12:00, si svolgerà il secondo workshop aperto a tutti, La voce del corpo, curato da Sofia Galvan: “La voce e il movimento come strumenti per rilassare il corpo dall’interno, nutrire la fiducia in se stessi e ridurre lo stress. In questo workshop uniamo movimento e voce per esplorare la nostra libertà personale, accogliere ciò che ci identifica, valorizzare ciò che rende unico ognuno di noi” (per iscriversi, cliccare questo link).
Lungo il pomeriggio sarà possibile non solo visitare le esposizioni, i film e i documentari inaugurati il giorno precedente, così come usufruire dei market, ma anche partecipare al secondo talk Geografia delle necessità, moderato da Alberto Gallo, in programma per le 16:00. Il dialogo, come precisato sul sito web, accompagnerà i presenti nell’interrogazione su quali nuove necessità abbia evidenziato il periodo pandemico sul nostro territorio, come le stiamo affrontando e come stiamo re-immaginando il futuro, in collaborazione con le associazioni Nientedafare, Est-Urbano, Better Places e il Consultorio di Psicologia di Biella.
Dalle 18:00 alle 20:30 l’offerta musicale di The Bunch continuerà con il contest freestyle a cura di Offline222.
Il festival, dopo due giorni di esposizioni, performance, musica e talk, si concluderà domenica 30 luglio alle 21:30 con la proiezione del documentario Futura (2021). Futura è un’inchiesta collettiva svolta da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, un “ritratto del nostro Paese visto attraverso gli occhi di giovani adolescenti che raccontano i luoghi in cui abitano, i loro sogni, le aspettative tra desideri e paure”.