“Cultura per chi?”: a Palermo un dialogo su pratiche artistiche, trasformazioni urbane e innovazione sociale
Oggi, in occasione della "Notte dei ricercatori e delle ricercatrici", l'ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Stefania Crobe terrà un intervento insieme a Chiara Giubilaro sui temi di arte, cultura e innovazione sociale al DARCH del capoluogo siciliano. La ricercatrice propone alcune riflessioni e anticipazioni della in vista del talk di questa sera: "Cercheremo di comprendere quale possa essere il ruolo della cultura nelle città in rapporto alle questioni di (in)giustizia spaziale e innovazione sociale".

La cultura torna a riveder le stelle: questa sera a Palermo si celebra la Notte dei ricercatori e delle ricercatrici – Sharper, un progetto Horizon 2020 finanziato dalla Comunità Europea, nell’ambito delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) e si svolge contemporaneamente in tutta Europa. Sharper (Sharing Researchers’ Passion for Engaging Responsiveness) è un termine chiave con gli organizzatori mirano a condividere e mettere in luce l’operato dei ricercatori, coinvolgendo i cittadini in una presa di consapevolezza del loro operato, soprattutto in riferimento al lavoro orientato alla sostenibilità. Coinvolgere tutti i cittadini nel vivere l’impegno dei ricercatori per un futuro sostenibile e desiderabile. Dalle ore 19 a mezzanotte, presso l’Università degli Studi di Palermo, negli spazi del Campus di viale delle Scienze, si terrà l’iniziativa che vedrà tra i protagonisti anche un’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso. Stefania Crobe, infatti, insieme a Chiara Giubilaro, terrà l’incontro Cultura per chi? Un dialogo su pratiche artistiche, trasformazioni urbane e innovazione sociale.

Ecco come l’ambasciatrice ha presentato i contenuti dell’incontro, durante il quale – insieme ad attori e protagonisti della scena culturale e artistica palermitana – si discuterà sui primi risultati della ricerca SOUTh/SCAPE SOcial and Urban Transformations through a Southern Culture & Art-based PErspective: “È sempre più evidente come la cultura, declinata attraverso processi e pratiche di produzione artistica e culturale – ha argomentato – offra importanti occasioni di engagement ed empowerment, concorrendo alla costruzione di un welfare di comunità in risposta alle urgenze del presente. Lontano dall’idea di intrattenimento e divertissement, pratiche di innovazione culturale, sperimentando varie forme di azione e partecipazione, giocano un importante ruolo nei processi di coesione sociale e costruzione di comunità, rappresentando in alcuni casi un antidoto all’inasprirsi dei fenomeni di marginalizzazione e delle disuguaglianze socio-spaziali all’interno di città e territori. In occasione di Sharper 2021 – ha concluso – cercheremo di comprendere quale possa essere il ruolo della cultura nelle città in rapporto alle questioni di (in)giustizia spaziale e innovazione sociale”.


*Come riportato da Palermotoday.it, oltre all’Università di Palermo, partner del progetto, partecipano diversi Enti di Ricerca quali, l’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati (ISMN-CNR), l’Istituto di Biofisica (IBF-CNR), l’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica (IRIB-CNR), l’Istituto per le Tecnologie Didattiche (ITD-CNR), l’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica (INAF-IASF), l’Osservatorio Astronomico di Palermo “Giuseppe S. Vaiana” (INAF-OAPA), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la Fondazione Ri.Med., la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, la Polizia Scientifica, le associazioni PalermoScienza, Geode e I-SuD, la Lega Navale Italiana Sezione di Palermo.