Anche i bambini celebrano l’8 marzo: in Friuli il laboratorio “Storie di donne, lette da donne, non solo per donne”
In occasione della Giornata Internazionale della Donna presso la Biblioteca civica "Giuseppe Zigaina" di Cervignano, l’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Daniela Di Gennaro ha ideato e condotto un workshop per bambine e bambini della scuola primaria, che consisteva in una lettura e analisi del libro illustrato “L’erba magica di Tu Youyou”. “Per me - ha spiegato Di Gennaro - l’esperienza artistica è la chiave che porta il bambino a ricordarsi di questa giornata".

Otto marzo 2022: Giornata internazionale della donna che, come riportato dal sito ufficiale delle Nazioni Unite, celebra “i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo. Questo riconoscimento si basa su un principio universale che prescinde da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche”. È proprio in occasione di questa giornata che l’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Daniela Di Gennaro ha condotto un laboratorio* rivolto a giovani di età compresa fra i 5 ed 11 anni raccontando loro, attraverso il libro “L’erba magica di Tu Youyou”, la storia di questa grande scienziata e donna. Tu Youyou, infatti, nel 1972 è riuscita a trovare una cura contro la malaria grazie alle proprietà curative delle erbe selvatiche, salvando così migliaia di persone; la sua ricerca, però, venne pubblicata nel 1977 senza la sua firma. A trent’anni di distanza, la scienziata venne invitata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a presentare il suo studio e, finalmente, nel 2015, all’età di 85 anni, le viene conferito il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. È noto che nell’ambito della scienza le donne siano state spesso non riconosciute, come nei casi di Rosalind Franklin e Susan Jocelyn Bell; Tu Youyou, però, sebbene con molti anni di distanza, riuscì a vedere riconosciuti i suoi meriti. Proprio come ci ha raccontato Daniela di Gennaro, “è una storia vera, il racconto di una passione intensa che ci invita a non smettere mai di inseguire i nostri sogni. Tu Youyou, grazie alle sue qualità, riesce a realizzare il proprio sogno: diventare una scienziata e salvare le vite di molte persone. Anche i bambini, allora, hanno illustrato il loro sogno nel cassetto. Un desiderio che potevano raggiungere, proprio come aveva fatto Tu Youyou, grazie agli sforzi, alla passione, alla determinazione e alla loro forza di volontà”. Il disegno realizzato dai partecipanti è stato poi inserito all’interno di un vasetto in vetro utilizzabile anche come ciondolo.

 

Daniela Di Gennaro è stata in grado di coinvolgere i bambini emotivamente oltre che psicologicamente, spiegando loro l’importanza dell’avere un obbiettivo ed un sogno da perseguire. L’ambasciatrice è inoltre riuscita a farli immedesimare nella storia di Tu Youyou, attualizzando per loro la storia e rendendoli partecipi. “I bambini – ha affermato Di Gennaro – erano molto attenti, leggendo il libro abbiamo creato anche delle intonazioni vocali per creare dei ritmi più avvincenti. Con i più piccoli sperimento delle letture dinamiche, li faccio muovere, parlare, urlare e ridere; in questo modo mi sembra che si immedesimino meglio nelle storie che leggo”. Durante il laboratorio sono nate delle illustrazioni dei loro sogni: alcuni bambini, ad esempio, vorrebbero diventare costruttori, alcune bambine, invece, veterinarie, estetiste o mamme. Attraverso questo metodo, l’ambasciatrice è riuscita a far dialogare l’arte con un linguaggio educativo indiretto che riesce a sensibilizzare attraverso metodologie didattiche innovative. “Anche se questa volta – ha concluso Daniela Di Gennaro – non ho parlato direttamente del simbolo trinamico, è lo spirito di utilizzare elementi e mezzi utili ad esprimere la personalità dei bambini la parte che per me è importante. Per me è l’esperienza artistica la chiave che porta il bambino a ricordarsi di questa giornata in qualsiasi caso”.


*Evento promosso dall’assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità di Cervignano.
Foto di Ester Puntin.