Secondo i dati dell’ISTAT a causa del COVID-19 nel 2020 i pernottamenti dei turisti stranieri nella nostra penisola sono diminuiti del 54,6% mentre quelli degli italiani del 32,2% registrando così un calo per l’economia italiana di oltre 63 miliardi di euro. Davanti a questi dati non si può quindi che riflettere e provare a migliorare la situazione: l’intento del ministro del turismo Italiano Massimo Garavaglia e del segretario generale dell’Unwto Zurab Pololikashvili, è quindi chiaro in questo senso. La loro volontà è infatti incoraggiare e rafforzare lo sviluppo e la ripresa del turismo attraverso eventi e workshop internazionali che diano la parola ai giovani in modo che essi possano proporre novità, discutendo di idee innovative e sostenibili per il futuro del turismo che si propone di essere sempre più green ed in linea con l’Agenda 2030.
Dal 27 giugno al 3 luglio 2022 il Global Youth Tourism Summit di Sorrento accoglierà giovani selezionati da ogni parte del mondo con la finalità di promuovere l’impegno di questi ultimi nel settore turistico. Non solo: sarà data loro possibilità di dimostrare il contributo che possono apportare all’interno del settore turistico colpito dalla crisi originata in gran parte dalla pandemia. Il segretario generale dell’UNWTO, Zurab Pololikashvili, ha evidenziato infatti l’importanza dei giovani in quanto prossimi leader; è perciò fondamentale che questi ultimi siano coinvolti nella formazione e nella visione globale del futuro del turismo sostenibile. Il summit permetterà inoltre alle nuove generazioni di tutto il mondo di avviare un dialogo con decisori politici del settore economico e turistico. Il processo conoscitivo prenderà forma mediante numerosi webinar che potranno coniugare tematiche come ‘turismo e sostenibilità’ o ‘cultura e gastronomia’. Il ministro del turismo italiano e il segretario generale dell’Unwto hanno perciò ritenuto essenziale l’ingresso dei giovani nel settore turistico per sensibilizzarli e responsabilizzarli verso tematiche importanti per il nostro pianeta e per abituarli, attraverso un’esperienza unica, a quello di cui dovranno occuparsi in un futuro non così lontano.