Parole che si trasformano in spartiti musicali: è questo quanto sta accadendo all’ultimo libro di Michelangelo Pistoletto, La formula della creazione, edito da Cittadellarte e curato da Chiara Belliti e Ruggero Poi, grazie a un’idea dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Tutto ebbe inizio al principio del 2023, quando il maestro Giancarlo De Lorenzo selezionò cinque compositori con il compito di tramutare in sinfonie i dieci passi del libro: Gian Paolo Luppi, Fabio Luppi, Elvira Muratore, Nicolò Vese e Andrea Portera si sono dunque lasciati ispirare dalla pratica artistica di Pistoletto, dalla sua filosofia, ma, soprattutto, dalle sue parole in occasione della loro visita a Cittadellarte. Il loro obiettivo è di omaggiare il maestro con una suite a lui dedicata, in occasione del suo novantesimo compleanno. Durante la stagione musicale dell’orchestra ligure sono state eseguite le prime sei composizioni di Gian Paolo Luppi, Fabio Luppi ed Elvira Muratore, che hanno esplorato i primi capitoli, dall’autoritratto al Quadro specchiante, fino alla dimensione del tempo.
Il 20 ottobre il musicista e compositore Nicolò Vese, dalla formazione che spazia da musica classica a jazz, ha presentato la prima di Assoluto e relativo, settima composizione dedicata a La formula della creazione. “Sono molto contento – ha esordito il compositore – di poter far parte di questo progetto dedicato al maestro Pistoletto. L’argomento che ho preso in cura è quello dell’assoluto e del relativo, che rappresenta al meglio il concetto intorno ai Quadri specchianti dell’artista”. Durante la visita alla Fondazione Pistoletto, Vese si meravigliò di fronte alle opere Gabbia specchio dell’artista: “Soprattutto grazie ai miei studi filosofici ho apprezzato in maniera particolare poter esplorare il rapporto che sussiste tra relatività e assolutismo e, in questo caso, è emblematica l’opera in cui due specchi comunicano tra loro per capire se nell’assoluto relativo si possa trovare l’infinito oppure il nulla. Questo discorso – ha rimarcato il musicista – mi ha colpito molto. È molto ispirante per poter comporre”. Vese nelle sue riflessioni tocca anche la sfera morale della pratica artistica: “L’arte – ha affermato – rappresenta un risveglio sociale e politico che può portare a un rinnovamento consapevole, ecologico, inclusivo. Insomma, vi è la possibilità di dirigersi verso una koinè che accomuni tutti attraverso l’arte”.