Come spiegare ai bambini il simbolo del Terzo Paradiso? Come stimolarli al movimento creativo? La risposta si trova nel laboratorio organizzato da Elena Guerrini, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso che ama definirsi una “creatura creativa”, poiché si muove tra diversi campi professionali e artistici connessi. Il suo lavoro, infatti, non può essere circoscritto a una sola professione: è attrice, performer, scrittrice, regista, direttrice di festival, educatrice e maestra di teatro: “Nella mia attività ritrovo anche il Terzo Paradiso, poiché la mia originale vocazione è il teatro, negli anni della crescita mi sono avvicinata all’insegnamento e nel centro si realizza l’unione tra questi due ambiti”.
Elena lavora tra la Maremma e Milano e propone attività educative in varie realtà tra istituti scolastici, musei e associazioni. Recentemente ha tenuto, in una scuola dell’infanzia, un laboratorio di movimento creativo a tema Terzo Paradiso in cui sono stati coinvolti una quindicina di bambini tra i 3 e i 6 anni. L’importanza che ripone nel teatro emerge anche dalle sue parole: “Lo considero come espressione della creatività e dell’emotività, come veicolo che serve per il benessere delle persone già a partire dalla tenera età; è importante per lo sviluppo dell’autostima, per la socializzazione, per l’ascolto e per l’integrazione. Attraverso le mie proposte laboratoriali – ha aggiunto – punto a incentivare e accrescere la curiosità, stimolare il movimento e il pensiero creativo, espressivo e metacognitivo”.
Elena Guerrini.
Dei bambini così piccoli possono comprendere il Terzo Paradiso? “Mi sono domandata – ha risposto Elena – come proporre un laboratorio come questo a degli studenti di una scuola dell’infanzia. L’ambasciatrice Alessandra Basso mi ha consigliato di cominciare con tre cerchi da palestra poggiati a terra, che rappresentano ‘io, tu e noi’; ho notato che, così, i partecipanti hanno accolto e compreso in tempi brevi, divertendosi”. Gli altri “ingredienti” per il laboratorio sono un cartellone, dei pennarelli colorati e il corpo, considerato come mezzo artistico: l’opera, infatti, si realizza, inoltre, attraverso la voce, il movimento e l’interazione, ciò anche grazie a Manuela Gandini, critica d’arte, curatrice e ambasciatrice, che ha illustrato ad Elena il senso performativo del Terzo Paradiso.
I bambini hanno indagato e osservato lo spazio con curiosità, sperimentando diverse maniere per colorare e conoscersi attraverso il gioco, la danza e la musica. Il cartellone è diventato un disegno collettivo: le azioni di tutti concorrevano a realizzare, in maniera performativa, un’opera più grande e continuativa poiché è durata 10 giorni, in ognuno dei quali gli alunni si sono ritrovati per completare il lavoro. In linea col simbolo trinamico, l’attività si è sviluppata intorno ai concetti di natura e artificio: un gruppo di studenti si muoveva nello spazio – e questa è la natura – mentre l’altro utilizzava il pennarello – che rappresenta l’artificio –. Elena ha, inoltre, incentivato i bambini a impiegare entrambe le mani per disegnare, proprio per poter stimolare i due emisferi, e li ha incoraggiati a servirsi di più pennarelli per volta, in modo da poter riprodurre cerchi, evoluzioni, linee e segni a ritmo di musica e senza lasciare spazi bianchi. “Questo percorso creativo – ha concluso l’ambasciatrice – è ispirato e correlato ai concetti del Terzo Paradiso perché favorisce il benessere e la crescita attiva e responsabile dei bambini: come ci insegna Michelangelo Pistoletto il cambiamento inizia sempre dal basso, dai più piccoli, che sono i semi della nuova era che porterà a una trasformazione”.