Saranno i giovani a costruire e costituire la società degli anni a venire. Il futuro è nelle loro mani. Per questo motivo, l’educazione appresa nella fase di crescita rappresenta il punto focale delle azioni e dei pensieri di questi futuri cittadini. L’Istituto Comprensivo Morosini di Venezia, in quest’ottica, oltre ad investire nell’insegnamento teorico, conferisce un ruolo importante alle iniziative e alle esperienze dirette. In particolar modo, uno dei concetti su cui quest’istituzione scolastica si concentra è l’ambiente e l’impatto che essa ha sulla formazione degli studenti. Partendo da questo pensiero, le scuole primarie Manzoni, I grado Priuli e San Provolo, tutte all’interno dello stesso Istituto Comprensivo, hanno dato origine al progetto Noi Foglie. Quest’ultimo ha come intento quello di favorire l’incontro tra la natura e gli studenti attraverso un contatto diretto tra questi, educando al rapporto natura-arte e, allo stesso tempo, creando nuovi punti d’incontro tra le diverse discipline quali matematica o biologia. Inoltre, attraverso una modalità più coinvolgente, come questa, è possibile avvicinare i giovani alle questioni riguardanti il pianeta Terra nel suo complesso come la sostenibilità e l’Agenda 2030. Leggendo il titolo del progetto si può intuire che le foglie facciano da protagoniste. Tale scelta è stata dettata dalle caratteristiche proprie di queste poiché, come scritto sulla locandina dell’evento, “le foglie, componenti fondamentali dell’ecosistema, con le loro mille forme e sfumature di colore, sono da sempre fonte di ispirazione nell’arte e nella decorazione e sono anche elementi botanici che fanno parte della nostra vita quotidiana”.
Tra le prime fasi pratiche di questo progetto vi è stato il censimento della biodiversità dell’orto e dell’Aula Natura da parte degli studenti. Gli spazi utilizzati hanno avuto origine nel 2015, quando, nel cortile della scuola primaria Manzoni, confinante con la scuola Priuli, vi era un lembo di terra che è diventato il centro di Mani in Orto, un’iniziativa che ha permesso la trasformazione di tale area in un vero e proprio ambiente didattico riconosciuto poi come “Aula Natura” del WWF. Ritornando al 2022, dopo l’identificazione di una settantina di foglie dai diversi colori e forme, vi è stato l’entusiasmo delle maestre per il risultato ottenuto che le ha condotte al desiderio di ampliare “Il verde dell’orto”. Ciononostante, non vi era un ulteriore spazio coltivabile. Per questo, si è ricorsi all’arte e, in particolare, all’iniziativa “Il terzo Paradiso In Laguna di Venezia” in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, attraverso la realizzazione di un “wall painting, un affresco murale collettivo, ispirato ad una rielaborazione artistica delle foglie vere”. Tale cooperazione è stata possibile grazie alle affinità tra i concetti guida di queste due istituzioni, una scolastica e l’altra culturale. In entrambi i casi, con strumenti simili o diversi, si cerca di agire per la creazione di un cambiamento responsabile della società e la promozione di un ritrovamento del rapporto tra uomo e natura. Ecco quindi, che, con le stesse intenzioni, si è unito a questo progetto il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte. Infatti, nella giornata di ieri, 30 maggio, e oggi, 31 maggio, assieme agi studenti degli istituti partecipanti e agli aiutanti del liceo artistico Guggenheim, vi sono state le Artenaute, ovvero, persone che per passione o professione attraversano il mondo dell’arte mettendo in atto un processo d’inclusione sociale, in particolar modo, incentrato sulla relazione tra uomo e arte in diversi ambienti da quelli scolastici a quelli legati alla promozione culturale.
A partire da ieri, è in corso la realizzazione di una parete di foglie dipinte, i cui disegni derivano dai lavori creati dai giovani studenti dei diversi istituti scolastici. Queste quarantotto ore sono all’insegna della condivisione e della convivialità poiché, oltre agli studenti e alle Artenaute, partecipano anche insegnanti e genitori che, guidati da un papà falegname specializzato, danno vita ai pannelli sui cui vengono rappresentate le foglie affrescate. Insomma, una catena di montaggio generazionale, ognuna con i propri ruoli ma con lo stesso obiettivo: andare ad ampliare l’area naturale di un cortile anche senza la presenza di un giardino vero e proprio.
Infine, con un diverso approccio, anche la Fondazione Querini Stampalia, spazio contemporaneo dedicato alla natura, ha partecipato a questo progetto attraverso un percorso di visita-laboratorio alle opere del museo dove le foglie sono rappresentate dai grandi artisti del passato. Tutto questo grande lavoro, grazie all’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie (AANT), sarà documentato per proporlo anche ad altre scuole, in modo che anche esse possano contribuire a creare, attraverso esperienze pratiche, la “cittadinanza ambientale di futuri cittadini consapevoli”.