Rinascita, rispetto e unione per cambiare e migliorare il mondo: sono questi alcuni degli obiettivi che determina il Rebirth Day, l’azione partecipativa indetta da Michelangelo Pistoletto con la volontà di organizzare attività che possano sostenere il processo di trasformazione responsabile della società. Da questo proposito sono partite, anche per l’edizione 2023, numerose iniziative che hanno concretizzato l’invito dell’artista a impegnarsi per veicolare messaggi di pace, sostenibilità e giustizia sociale. In linea con questa spinta al cambiamento, l’Accademia di Brera si è unita alla celebrazione del giorno della rinascita con una profonda riflessione e con un ricordo alle donne vittime di femminicidio nell’anno appena concluso.
Il 21 dicembre 2023 nel cortile dell’Accademia di belle arti milanese si è tenuta una toccante rappresentazione a cura di Serena Francesca Castronovo, nella quale la performer ha letto tutti i nomi delle donne che hanno perso la vita per mano della violenza maschile, una lunghissima lista a cui continuano ad aggiungersi vittime. Gli studenti del corso di Semiologia del corpo, tenuto dalla docente e ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Paola Salvi, hanno accompagnato la performance annodando dei pezzi di corda per simboleggiare le tragiche storie comuni delle donne, che hanno poi trovato posto nel cerchio centrale del segno del Terzo Paradiso, cerchio che simboleggia l’equilibrio tra gli opposti. Il simbolo trinamico si presta ancora una volta come virtuoso esempio concettuale che determina l’assoluta necessità di creare uno spazio sicuro tra gli estremi; tuttavia, nessuno dei cerchi laterali dovrebbe mai rappresentare la violenza, che necessita invece di essere cancellata dalle vite delle donne, spesso minacciate dagli atteggiamenti abusanti di partner, amici, famigliari, conoscenti o persone estranee.
“Come icone mute – racconta l’ambasciatrice Rebirth Paola Salvi – sono stati esposti dipinti e disegni raffiguranti Giulia Cecchettin e Saman Abbas”: gli studenti Davide di Vetta, Francesca Anna Maria Aliti, Adriano Bencini e Sinaa Abbasi Brujeni hanno omaggiato con le loro opere le due giovani uccise rispettivamente nel 2023 e nel 2021. Giulia è morta per mano dell’ex fidanzato, che non ha mai accettato la scelta della donna di proseguire la propria vita senza di lui, diritto innegabile che lo ha portato ad agire in modo possessivo nei suoi confronti per poi ucciderla. L’omicidio di Saman, invece, è stato premeditato e perpetrato dai famigliari che non accettavano il suo rifiuto a un matrimonio combinato. Due storie che hanno riecheggiato nell’opinione pubblica, suscitando indignazione e rabbia, sentimenti che hanno però presto virato verso l’azione: manifestazioni, articoli, illustrazioni, performance di denuncia che non smetteranno mai di sostenere il diritto alla vita delle donne e l’abolizione della società patriarcale. “La partecipazione è stata corale – continua l’ambasciatrice –, dagli studenti che hanno tenuto i contatti nel gruppo, tra cui voglio citare Eleonora De Maio, a Edgar Noe Vannelli che ha realizzato le riprese fotografiche e video”. Attraverso l’arte, quindi, anche l’Accademia di Brera si è unita al coro di voci che non desidera più lasciare sole le donne vittime di violenza, nel nome di una rinascita per la società.