“Segni di terra”: a Rivoli un omaggio al legame ancestrale tra essere umano e terra
Il grande finale della “Summer School” del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ha visto la natura come protagonista delle attività proposte dall’artista neozelandese Ekarasa Doblanovic, che ha condotto tre giornate di workshop dedicate a bambini e ragazzi, il cui focus è stato la cultura degli aborigeni. Quest’ultima insegna ad apprezzare il rapporto indissolubile dell’essere umano con la terra, dalla quale si ricavano pigmenti primari, utilizzati da sempre dall’uomo per dare luce a variopinte forme d’arte.

Arte, scienza, sostenibilità, natura, creatività: la Summer School 2023 curata dal Dipartimento Educazione al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ha esplorato queste tematiche coinvolgendo numerosi bambini e ragazzi in esperienze al museo e all’aria aperta. Profondamente legata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la scuola estiva ha proposto numerosi campus incentrati sui 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Come di consueto, Summer School prende spunto dalla Collezione permanente del Museo con grandi artisti come Michelangelo Pistoletto e tutto il gruppo dell’Arte Povera, ma anche Olafur Eliasson, Richard Long, Lothar Baumgarten per accompagnare i giovani alla riflessione su questioni inderogabili che permeano l’attualità, come il cambiamento climatico o l’importanza dell’educazione di qualità. Le attività sono state svolte negli spazi del museo e nei luoghi naturali circostanti, per poter permettere ai partecipanti di sperimentare i benefici della outdoor education: grazie a questo tipo di educazione, bambini e ragazzi, trascorrendo del tempo all’aperto con i propri coetanei, vedono accrescere le proprie capacità sociali. Inoltre, come sottolineato anche da Save the Children, “alcune attività aumentano la consapevolezza verso i temi del rispetto dell’ambiente, della percezione del sé nel mondo e della salute di corpo e mente”.

 

Anche questa estate, quindi, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli ha portato avanti la sua missione: rendere l’incontro con l’arte “un’avventura emozionante e un viaggio di scoperta”, specialmente per le nuove generazioni. Grazie alla comune appartenenza al network degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, di cui il Dipartimento Educazione fa parte sin dal principio, è nata la collaborazione con l’artista neozelandese e ambasciatrice Ekarasa Doblanovic, con la volontà di creare un connubio tra arte, società e mondo naturale. Le opere dell’artista sono fortemente connesse alla natura, alla terra, ai materiali organici; Doblanovic utilizza pigmenti puri e fabbrica le tinte per attivare la percezione del colore nello stato più vero, colore che rappresenta la “voce primaria delle sue opere”, come si legge sul sito personale dell’artista. Incarnando in maniera autentica il Terzo Paradiso di Pistoletto, l’opera dell’ambasciatrice ha come obiettivo la creazione di un rapporto empatico tra persone, arte e natura. Il suo lavoro si è quindi connesso alla perfezione con l’intento creativo, sociale e sostenibile veicolato dalla Summer School del Castello di Rivoli, poiché esplora la collaborazione tra gli esseri umani, l’ecologia, lo spazio, portando il mondo naturale nei suoi lavori. Gli scatti condivisi sulla pagina Facebook del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli sono colorati e dinamici, colmi di energia: le immagini rendono evidente quanto i laboratori condotti dalle Artenaute del Dipartimento Educazione siano sempre apprezzati dai tanti bambini e ragazzi coinvolti nelle varie edizioni.
Sperimentare con tinte naturali, tracciare segni, collaborare con i compagni all’aria aperta e percepire la forte connessione con la natura: si potrebbe sintetizzare con queste parole il “gran finale” della Summer School 2023. I workshop conclusivi sono stati il coronamento dell’impegno del Dipartimento Educazione nell’ideazione di un percorso che potesse veicolare uno tra i messaggi più importanti per le nuove generazioni (ma non solo): è necessario riavvicinarsi alla natura, comprendere che l’essere umano ne è parte integrante e che, con empatia e collaborazione, la nostra casa può essere salvaguardata. Proprio per questo, la conclusione è avvenuta nel segno del Terzo Paradiso, tracciato sul prato ai piedi dell’edificio monumentale del Castello con un’oper-Azione collettiva.