“Così che gli animali la consumino e il vento la disperda per ricrescere altrove; nella dissoluzione del corpo resta l’immagine, nella dispersione resta la semina”.
Sono queste le parole che, l’artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Stefania Perna ha utilizzato per descrivere l’opera appartenente al ciclo “Seminare l’Immagine” ed esposta alla mostra “Voyage a Palermo”. Quest’ultimo consiste in un progetto svoltosi nel 2018 da cui ha avuto origine “Seminare l’Immagine / Terzo Paradiso Rebirth”, l’operazione artistica che verrà inaugurata il 4 luglio 2022 nella riserva naturale dell’Oasi WWF di Napoli. In particolare, questa recente installazione consiste nella rappresentazione del simbolo del Terzo Paradiso attraverso l’utilizzo di semi di girasole, della varietà Sunrich Summer Provence, interrati. Tutto questo è stato realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli in una “didattica orizzontale che parte dal basso” attraverso cui emerge l’importanza dell’idea di condivisione e di un collettivo che lavora per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ai nostri microfoni, la referente di tali progetti, Stefania Perna, ha avuto modo di raccontare e spiegare in maniera più dettagliata la nascita e lo sviluppo del progetto “Seminare l’Immagine / Terzo Paradiso Rebirth”.
Buongiorno Stefania. Iniziamo dal suo lavoro, lei è un’artista e una docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e, in particolare, è titolare della cattedra di decorazione. Uno tra gli ultimi progetti che ha portato all’interno del polo universitario e che ha proposto agli studenti è “Seminare l’Immagine”. In cosa consiste?
In seguito alla conoscenza di Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, e Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee, sono stata messa in contatto con l’ambasciatore del Terzo Paradiso Davide Carnevale. Grazie a questi contatti ho avuto la possibilità di proporre l’idea, in seguito accettata, di realizzare il simbolo trinamico con dei semi bianchi di girasole interrati.
Alla base di questa esecuzione vi era il desiderio di lavorare sul concetto di decorazione ambientale, legata alle tematiche di cui mi occupo nei miei corsi, ma, allo stesso tempo, dando vita ad un’opera ecosostenibile, legata alla natura e che riuscisse a coinvolgere gli studenti ed il pubblico, in quanto è importante riflettere sul concetto di arte partecipata. Questo proponimento si è successivamente concretizzato all’interno del cratere spento che oggi ospita la riserva naturale, ricca di biodiversità, dell’Oasi WWF di Napoli. Per cinque giorni, gli studenti che hanno aderito a questo progetto, muniti di zappa e rastrelli, hanno svolto il lavoro di “cultura materiale” occupandosi dello scavamento di solchi per il disegno del simbolo del Terzo Paradiso e della fase della semina.
È possibile definire un momento, un elemento o un progetto che l’ha ispirata nella formulazione di “Seminare l’Immagine”?
La risposta non può che essere affermativa, o meglio, ad essere più chiari, si potrebbe dire che “Seminare l’immagine” rappresenti l’evoluzione di un progetto nato nel 2018: “Seminare l’Immagine – Ritratto di Joseph Whitaker”. Quest’ultimo consisteva in un ciclo tematico tenutosi a Palermo che aveva come intento quello di realizzare un’opera nel giardino della Villa Malfitano, sede della Fondazione dedicata all’archeologo, ornitologo e botanico “siculo britannico” Whitaker. Per sottolineare il legame di questo personaggio storico con le scienze naturali venne ideata un’opera site-specific che attivasse la memoria del visitatore invitandolo ad interagire con la natura e risvegliandone la curiosità e l’immaginazione. Infatti, io, assieme ai miei collaboratori, Antonio Casaburi, Norma Lutri, Valentina Manzo e Giuseppe Stissi abbiamo creato un ritratto di Joseph Whitaker composto da semi e granaglie asperse sulla terra che, nei giorni successivi sono stati consumati progressivamente dagli insetti e dagli uccelli (*). In seguito al periodo pandemico da COVID-19 e al conseguente stop degli eventi “dal vivo”, l’Accademia di Belle Arti di Napoli si è concentrata sullo sviluppo di progetti da remoto tra cui l’intervento di figure esterne durante le lezioni. Tra di essi vi è “Connessioni”, un programma interattivo di didattica a distanza sul tema del concetto di “Presenza – Assenza”. L’artista Michelangelo Pistoletto è stato tra gli ospiti di questa iniziativa e, legato al mondo di CIttadellarte, ha partecipato anche il coordinatore dell’Accademia UNIDEE Michele Cerruti But. In questo modo, la collaborazione con Cittadellarte si è intensificata fino al proponimento e alla successiva realizzazione di “Seminare l’Immagine”.
Considerando questi due differenti workshop, qual è l’evoluzione che ha portato a questo progetto?
L’idea di base per la creazione del simbolo del Terzo Paradiso è la medesima del ritratto di Whitaker, ovvero l’utilizzo di semi e granaglie per definire una figura. Tuttavia, oggi, gli studenti hanno interrato i semi, mentre in passato quest’azione non vi era stata. Un’operazione che può sembrare irrilevante ma che, in realtà, definisce il futuro dell’opera stessa. Infatti, la creazione del ritratto di Whitaker rappresenta un intervento effimero, destinato a perdersi perché eroso dagli agenti climatici e mangiato, letteralmente, dalla fauna. Al contrario, il simbolo trinamico è destinato a mutare in continuo secondo i ritmi della natura. Sono proprio questi gli aspetti che definiscono il passaggio e la trasformazione dal progetto “originario” a quello di oggi.
Innegabilmente la realizzazione fisica del simbolo del Terzo Paradiso si lega ai numerosi concetti che esso porta con sé. Ciononostante, si può davvero affermare che queste nozioni siano arrivate agli studenti?
La motivazione per la quale è stata scelta la rappresentazione del simbolo del Terzo Paradiso è per i principi che esso rappresenta. Principi e nozioni in linea con gli intenti del progetto “Seminare l’immagine”.
Innanzitutto, nell’opera di Pistoletto vi è una volontà di condivisione e di conoscenza che non è né teorica né autoreferenziale, anzi, si sposa perfettamente con quello che è lo spirito di partecipazione dal basso. Tale modalità è al centro dei miei corsi, in quanto cerco di promuovere una didattica orizzontale che parta dal basso attraverso cui raggiungere i traguardi prefissati.
Inoltre, quest’installazione, come spiegato in precedenza, rappresenta un’opera partecipata che prevede dunque il coinvolgimento degli studenti e di persone esterne. In questo modo è possibile avvicinare le persone alla natura, all’ambiente e allo sviluppo di un’idea di arte non invasiva, anzi, responsabile. Infine, l’utilizzo dei semi si lega profondamente a quello che è il concetto di origine e rinascita proprio come il simbolo “rebirth” che rappresenta, in quel caso, la rinascita della società. Per far sì che questi principi venissero “assorbiti” dagli studenti, ogni mattina, nei cinque giorni di lavoro per la creazione dell’installazione, ci si riuniva e l’ambasciatore del Terzo Paradiso Davide Carnevale illustrava agli alunni i concetti base del Terzo Paradiso leggendo anche degli estratti dei testi di Pistoletto. In questo modo, oltre ad aver acquisito delle nozioni importanti per l’attuazione di un comportamento responsabile nella vita di tutti i giorni, gli studenti si sono immersi in una realtà che molti conoscevano solo da lontano.
L’inaugurazione dell’installazione del progetto “Seminare l’Immagine” avverrà il 4 luglio. Questa giornata rappresenterà la conclusione di tale workshop?
No, anzi, l’inaugurazione costituirà la seconda delle tre fasi del progetto. Durante il 4 luglio ci sarà il coinvolgimento del pubblico e la loro partecipazione non sarà passiva. Infatti, con l’utilizzo di altri semi, i presenti saranno invitati a creare un ulteriore simbolo del Terzo Paradiso ma in scala ridotta. Quest’operazione costituisce un riferimento al processo di realizzazione utilizzato nelle opere del ciclo tematico “Voyage a Palermo”; infatti, i semi impiegati saranno solamente adagiati sul terreno e non interrati.
Tuttavia, tale progetto non terminerà con il giorno della celebrazione dell’opera ma seguirà una terza fase. I semi coltivati, una volta cresciuti, porteranno alla nascita di altri semi commestibili e, per questo motivo, è nata l’idea di raccogliere e donarli a Cittadellarte. In questo modo, si promuove il processo di rigenerazione continua, senza fine, che si collega al Terzo Paradiso. Ecco, quindi, che questo progetto presenta un punto di partenza ma non una fine; infatti, l’obiettivo è quello di coltivare continue e future collaborazioni.
(*) Nel 2018 era stata realizzata la mostra “Futuro Remo Ri-Generazioni” a Città della Scienza di Napoli dove, in seguito ad un workshop proposto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti della città Partenopea, era possibile visionare il ritratto di Felix Anton Dohrn, zoologo marino fondatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dell’acquario comunale. Tale progetto ha definito il passaggio da opera artistica individuale a operazione artistico-didattica all’interno delle attività pratiche a cui partecipano gli studenti dell’Accademia.