“Alleva la speranza”, la raccolta fondi per le imprenditrici colpite dai sismi del centro Italia
Rimane poco più di un mese per supportare la raccolta fondi volta ad aiutare alcune aziende del Centro Italia danneggiate dai terremoti del 2016. Le donazioni arriveranno attraverso la piattaforma "PlanBee" e saranno destinate a quattro allevatrici di altrettante regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche).

Sostenere l’economia dei territori dell’Italia centrale colpiti dal sisma del 2016: è questa la finalità di ‘Alleva la speranza’, iniziativa promossa da Legambiente ed Enel mirata ad aiutare realtà imprenditoriali a coltivare nuovi progetti di crescita. Sono in molti, infatti, ad aver perso tutto e ad aver visto le macerie di un passato difficile da ricostruire. Quali prospettive senza una casa e un lavoro? Un percorso psicologico ed economico irto di ostacoli, ma che potrebbe avere un lieto fine. L’obiettivo ‘rinascita’ dopo la calamità naturale, infatti, può essere possibile con l’aiuto dell’Italia intera. Come dare il proprio contributo? Con una donazione attraverso il portale ‘PlanBee’, che, con un’operazione di crowdfuning, potrà supportare quattro imprenditrici (le prime beneficiarie del progetto) del settore dell’allevamento. Si tratta di Alessia Bradimante, Amelia Nibi, Teresa Piccioni e Silvia Bononi, mentre le loro aziende si trovano rispettivamente a Norcia (Perugia), Amatrice (Rieti), Pietralta di Valle Castellana (Teramo) e Ussita (Macerata). Per aiutare le quattro realtà in questione c’è ancora un mese di tempo, ma l’iniziativa si svilupperà e sarà attiva fino al 2020 sulla stessa piattaforma (la raccolta fondi verrà aperta e chiusa ogni volta che saranno presentati i progetti ad hoc).

C’è chi – si legge nella pagina web del progetto su PlanBee  – ha perso la casa e chi, dopo una vita di sacrifici, la propria impresa. Spesso entrambi, come capita soprattutto a tante allevatrici e allevatori che, nonostante la crisi, continuano a gestire greggi e mandrie. Producono formaggi e carni di straordinaria qualità e tengono letteralmente in vita, con la loro presenza, intere comunità, altrimenti destinate a scomparire a causa dello spopolamento di territori che pure sono di straordinaria bellezza. Persone che sono oggi una speranza concreta perché la ricostruzione delle aree devastate dal sisma sia fondata sulle comunità e soprattutto sui giovani. A guidarle è una straordinaria volontà di continuare a vivere dove sono nate e dove hanno deciso di investire tutte le proprie energie. Un amore profondo per la loro terra, il loro lavoro. Che ha bisogno, per essere alimentato ogni giorno, del sostegno di tutto il Paese. L’Italia potrà tornare a raccontare al mondo la bellezza dei luoghi, storici e naturali, colpiti dal sisma del 2016, raccogliendone i benefici, soltanto se avrà davvero a cuore il presente e il futuro di chi continua a viverci, curando e custodendo le tante risorse del nostro Appennino”.


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