La natura selvaggia sta sparendo: l’allarme di alcuni ricercatori
Negli ultimi decenni, i processi di deforestazione sono aumentati costantemente provocando danni ambientali drammatici. Alcuni ricercatori dell’Università di Queensland hanno approfondito l’argomento, analizzando le cause principali di questo fenomeno ed i suoi effetti sul nostro pianeta.

Andare in un parco, scalare una montagna, ammirare un panorama mozzafiato o rilassarsi distesi in un prato verde sono tutte attività che si possono ancora svolgere, ma, negli ultimi decenni, la natura è stata trascurata e sottovalutata, perdendo parte della sua bellezza e del suo lato selvaggio.
L’essere umano cerca di sfruttare al massimo tutte le risorse di cui dispone e questo comporta uno sfruttamento, spesso eccessivo, della natura che lo circonda. Ad esempio, dalle ricerche attuate da alcuni studiosi dell’Università del Queensland, è stato segnalato un aumento della coltivazione del terreno negli ultimi decenni. Questo fattore determina una crescita della produzione agricola ma, allo stesso tempo, una diminuzione della natura incontaminata dall’uomo nel nostro pianeta.

È stato notato, inoltre, come il disboscamento nella foresta amazzonica sia aumentato progressivamente, danneggiando uno dei ‘polmoni’ della Terra per scopi industriali. Con questo fine, altrettante sono le zone terrene o marine utilizzate dall’uomo; sfruttate anche per le estrazioni minerarie, navigazioni o pesche, comportano un peggioramento dello stato ambientale.
In meno di vent’anni, infatti, è stato distrutto il 10% della natura selvaggia e, secondo gli studiosi del Queensland, se non si prendono provvedimenti si rischia di non avere più zone incontaminate entra cinquant’anni.

Attualmente, gli unici punti di natura selvaggia si possono ritrovare in cinque paesi: nel centro dell’Australia, nella foresta pluviale del Sud America, nell’altopiano tibetano in Asia Centrale, nelle foreste boreali del Canada e della Russia. Sono tutte località in cui le condizioni ambientali impediscono all’uomo di poterci vivere o di recuperare delle risorse utili (come ad esempio il petrolio o minerali).
Ma perché mostrare tanta importanza ed interesse nel preservare la natura selvaggia? Perché questi ambienti aiutano a ‘smaltire’ il carbonio presente nell’atmosfera, permettendoci di respirare aria pulita, ed a regolare il clima.

Di conseguenza, è più importante tenere un albero ‘in piedi’ o abbatterlo per estrarre minerali? Per quanto i minerali siano importanti per l’uomo, bisogna riconoscere che le piante sono indispensabili per la sua sopravvivenza.
Come scrive il saggista statunitense Gary SnyderLa natura non è un posto da visitare. È casa nostra”. Curandola e apprezzandola maggiormente si ha la possibilità di migliorare la sua condizione di vita e, di conseguenza, anche la nostra.