Viaggiando verso “Arte al Centro 2019” – Terme Culturali
Il 13 ottobre, in occasione di Arte al Centro 2019, inaugura il percorso di visita esperienziale di Cittadellarte e della più grande collezione di opere di Michelangelo Pistoletto. Vi proponiamo, a questo proposito, la presentazione di Ruggero Poi (Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Scuole di Cittadellarte) scritta con Michelangelo Pistoletto.

Amedeo Avogadro, figlio di Anna Vercellone di Biella e di Filippo Avogadro conte di Quaregna, scopre la formula dell’acqua: H20.  Era il 1811, sei anni dopo Sella avrebbe importato dal Belgio le prime macchine tessili, dando il via alla rivoluzione industriale nel biellese. L’acqua che in quel momento metteva in moto le macchine, esisteva da sempre, ma Avogadro compie un operazione che unisce la scienza alla natura contribuendo così alla crescita di conoscenza dell’intera umanità.

Nel 2012 Michelangelo Pistoletto proseguendo nella trattazione del Terzo Paradiso formula il Teorema della Trinamica:  “La Trinamica è la dinamica del numero Tre. È la combinazione di due unità che dà vita a una terza unità distinta e inedita. Nella Trinamica il Tre rappresenta sempre una nascita, che avviene per combinazione fortuita, o voluta, fra due soggetti... La Trinamica agisce nella sfera naturale così come in quella artificiale, includendo ogni ambito e aspetto della società umana. La troviamo ad esempio nella reazione fra ossigeno e idrogeno da cui si ottiene l’acqua; nell’interazione fra masse d’aria calda e fredda, causa dei fenomeni temporaleschi; nella connessione fra polo positivo e polo negativo, che produce energia elettrica… La Trinamica è il principio della creazione, la scienza delle relazioni e degli equilibri”.

L’acqua è il primo elemento che Pistoletto porta ad esempio del principio trinamico, e proprio l’acqua ci introduce alle Terme Culturali attivate a Cittadellarte. Acqua e arte sono principi creativi: la prima naturale, la seconda essenzialmente umana. D’altronde sappiamo che l’acqua è fonte della vita sulla Terra, la nostra stessa vita ha memoria della gestazione: avvolti nel liquido amniotico ci siamo mossi nel ventre materno. Vicino all’acqua sono sorti i grandi agglomerati urbani e le civiltà si sono organizzate. L’acqua è una fonte energetica ed economica fondamentale: ben più preziosa dell’oro e del petrolio, noi viaggiamo nello Spazio alla ricerca dell’acqua negli altri pianeti, mentre sul nostro stiamo avvelenando le acque e prosciugando la Terra. Oggi, e sempre più negli anni avvenire, flussi di persone si muoveranno in cerca di terre bagnate dall’acqua potabile.
La creatività umana nasce riconoscendo la virtù dell’acqua nel far germinare il seme dalla terra.  Così inizia la produzione agricola, a cui si affianca gli allevamenti, e a cui segue l’industria. In questo senso l’acqua è connessa all’idea di creazione, generazione e di rigenerazione, così come lo è l’arte: l’acqua e l’arte unite nel Terzo Paradiso  ricreano la vita in ogni senso e in ogni direzione.

Vitruvio ci descrive l’area sociale delle terme aperta a tutti, uno spazio preciso indicato con il termine schola labri: scuola come spazio libero attorno alla vasca, ovvero la situazione dove i bagnanti attendevano il loro turno per l’immersione e dove, nell’attesa, dialogavano, si scambiavano opinioni, visioni e stringevano accordi.
Le Terme Culturali di Cittadellarte sono in continuità con il passato termale e soprattutto con la schola labri, uno  nella loro vocazione di spazio aperto dove ritrovarsi, conoscere e riconoscersi. Cittadellarte, già opificio mosso dall’energia dell’acqua, recupera con i trattamenti delle Terme Culturali la tradizione biellese di fine Ottocento delle cure idroterapiche e la rimette in moto per termare la società contemporanea.

Ruggero Poi e Michelangelo Pistoletto


Per saperne di più su cosa saranno le Terme Culturali di Cittadellarte restate sintonizzati su queste pagine!
Foto di copertina: Love Difference Installazione, Biennale di Venezia, Stazione Utopia, Arsenali, Venezia 2003 Tavolo Love difference, 2003 specchio e legno, sedute di diversi paesi del Mediterraneo, cm 700 x 900 x 50 Foto: P. Pellion.