Le prove generali, il dietro le quinte, un teatro, gli oggetti di scena, gli attori, il copione, il pubblico e lo spettacolo: questi sono i pezzi che hanno composto l’articolato puzzle del Rebirth Forum Roma, andato in scena dal 24 al 26 gennaio. Non si tratta di uno show teatrale, bensì il riferimento è all’affine percorso che ha portato alla realizzazione del Forum che ripercorreremo di tappa in tappa per illustrarne le peculiarità. Le prove generali sono i Rebirth Forum, partiti a Cuba nel 2015 con il primo Forum e ramificati in tutto il mondo, da Milano a Melbourne e da Tirana fino a Singapore. Che poi, prove generali non sono, ma esperienze precedenti che hanno fornito elementi preziosi per rimodellarsi in base a nuovi contesti geografici e, di conseguenza, sociali.
Day 1 – La riunione dei facilitatori prima dell’inizio del Forum.
Così si arriva al dietro le quinte dell’iniziativa nella capitale, con la preparazione che, appunto, si è valsa dei lavori e di quanto emerso dagli ultimi Rebirth Forum: Cittadellarte ha organizzato l’appuntamento con il Macro – Museo d’Arte Contemporanea, con la collaborazione di Roma Capitale (assessorato alla Crescita Culturale) e Azienda Speciale PALAEXPO; l’appuntamento ha inoltre avuto il patrocinio gratuito di ASviS, Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile e ROMABPA, Roma Best Practices Award.
Day 1 – L’inizio del Rebirth Forum.
Il teatro dell’evento è stato proprio il Macro Asilo, uno sfondo ‘attivo’, come si evince notando il ruolo di Giorgio de Finis, che ha partecipato al Forum nelle doppie vesti di direttore artistico del museo e di ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso.
Gli oggetti di scena sono stati principalmente due: i tavoli del Terzo Paradiso realizzati da Michelangelo Pistoletto in collaborazione con Saverio Teruzzi, attorno ai quali si sono svolti i tavoli di lavoro, e le sedie, che, su indicazione degli organizzatori, sono state portate dai partecipanti. Nulla era lasciato al caso. Persino le sedie utilizzate erano provenienti dal sodalizio, ente o associazione del quale ogni singolo partecipante si faceva voce. Il risultato è stata un’opera d’arte mobile, collettiva, colorata e, soprattutto, viva.
Day 1 – Al microfono, da sinistra: Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte; Roberto Orsi, direttore dell’Osservatorio Socialis.
Si arriva così agli attori: 86 referenti di realtà di differente tipologia (istituzioni, enti, associazioni, aziende, profit e non profit), ma quasi tutte con sede o rappresentanza sul territorio di Roma. Nessuno ha dovuto recitare una parte: guidati da Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte), Saverio Teruzzi (coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso) e i facilitatori, i partecipanti si sono confrontati attorno ai tavoli di lavoro, in gruppo di dieci, per scambiare e condividere riflessioni, proposte ed esperienze – basandosi anche sulla propria organizzazione di riferimento – da cui partire per mettere in pratica azioni finalizzate al bene comune, contestualizzandole in particolare al territorio romano.
Day 1 – Le performance artistiche che hanno aperto e chiuso il primo giorno di Forum, da sinistra: Johnny Lapio e Pasquale Innarella durante il ‘Dialogo a due nel Terzo Paradiso’ e il Coro di Piazza Vittorio.
Il copione, ancora una volta, era volto a innestare una trasformazione sociale responsabile, partendo dall’arte, o meglio, dall’Arte della Demopraxia. Il metodo demopratico è stato la chiave per lo svolgimento dei lavori, orientati a individuare pratiche e progetti sostenibili per le organizzazioni attive su Roma e provincia. Come scritto in un nostro precedente articolo, il metodo demopratico adotta come riferimento primario i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Agenda 2030 dell’ONU per definire i principali campi d’azione in connessione con le esigenze territoriali; si sviluppa, inoltre, come strumento conoscitivo, progettuale, partecipativo e performativo e si articola in tre fasi operative (Mappatura, Forum e Cantieri). Entra così in gioco il Rebirth Forum, il cui modello propone e attiva una dinamica di impegno alla quale ciascuno è chiamato a partecipare in prima persona, con la consapevolezza che tutti sono investiti di responsabilità sociali nelle organizzazioni a cui partecipano e appartengono.
Day 2 – Gli interventi di Paolo Naldini e Saverio Teruzzi danno il via ai lavori.
Il terzo giorno dell’evento, in una sala del Macro gremita di persone, è stato presentato al pubblico quanto emerso dal Forum in conferenza plenaria. Per l’occasione sono intervenuti: Saverio Teruzzi, che ha presentato e moderato l’appuntamento; Giorgio De Finis; Paolo Naldini; Michelangelo Pistoletto; Roberto Orsi, direttore dell’Osservatorio Socialis, Stefano Firpo, direttore generale del MiSE; Gianni Rosas, direttore generale di Italia ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro; Franco Bernabè, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; Maria Teresa Pisani di UNECE; Roberta Fusacchia, direttore di Giovani e Volontariato presso Associazione della Croce Rossa Italiana; Luigi Ferrata di ASviS e Paolo Masini, che ha lanciato la nuova edizione di Roma BPAward, il concorso sulle migliori pratiche per la capitale (tutta la gallery degli interventi in fondo all’articolo).
Day 2 – I tavoli di lavoro.
Arriviamo quindi allo spettacolo: il Forum è teso a realizzare un prodotto di design politico, sociale ed economico, avvalendosi di un metodo per lo sviluppo di un modello organizzativo responsabile e sostenibile in riferimento ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Nazioni Unite. 86 organizzazioni, 10 tavoli di lavoro e 4 domande chiave sulle quali si è discusso: “Come entrano, oggi, gli SDGs nella vostra organizzazione?”, “In relazione alla vostra esperienza e alle vostre attitudini, quali possono essere le aree di intervento in riferimento all’obiettivo 11 (città e comunità sostenibili)?”, “Come portare, nell’immediato, l’obiettivo 11 nella vostra organizzazione?” e “Come mantenere la rete e organizzare i cantieri?”. Attorno a queste domande sono stati individuati i piani d’azione comuni da realizzare entro i prossimi 12 mesi; un processo che – secondo i partecipanti – richiede una conoscenza del territorio, una formazione adeguata all’evoluzione del contesto, anche informale, e un coinvolgimento attivo, dal museo alla periferia.
Day 2 – Da sinistra: la plenaria e Paolo Naldini.
Nello specifico, in riferimento alla terza questione (“Come portare, nell’immediato, l’obiettivo 11 nella vostra organizzazione?”), la risposta è stata la seguente: “Con l’arte, come ponte verso l’esterno delle organizzazioni e strumento di cura e riqualificazione; intercettando i giovani, con una comunicazione adeguata all’età; ingaggiando pubblici diversi, attraverso una didattica informale; educando e sensibilizzando alla consapevolezza e alla cura del territorio”. È stata rimarcata, a questo proposito, anche l’importanza del processo di mappatura e della creazione di una rete d’incentivi alla responsabilità sociale. Per quanto concerne il mantenimento della rete e l’organizzazione dei cantieri, invece, la soluzione individuata sono i microforum o i forum settoriali. In accordo con il Macro Asilo, infatti, è già stato fissato il prossimo appuntamento che darà il via alla progettualità diffusa del cantiere del Rebirth Forum Roma: giovedì 7 marzo dalle ore 15 alle 19 al Salone dei Forum.
Day 2 – Da sinistra: la performance collettiva di MaTeMù e la riunione finale dei facilitatori.
“Se giovedì 24, poco prima di iniziare, mi avessero chiesto come desideravo andasse il primo Rebirth Forum Roma, forse mi sarei accontentato di qualcosa in meno! Lo ammetto – racconta ai nostri microfoni Saverio Teruzzi (nella foto a sinistra insieme a Giorgio de Finis durante la conferenza finale) – è stato a livello organizzativo un successo e altrettanto posso dire per i risultati ottenuti. La risposta di Roma è stata importante. La scelta di collaborare con il Macro Asilo e gli Ambasciatori del Terzo Paradiso è stata sicuramente vincente. Mi aspettavo una risposta dal mondo dell’arte e del terzo settore, ma la presenza del Comune di Cerveteri, del VI Municipio, dell’Azienda Speciale PalaExpo, di aziende agricole tradizionali e fortemente innovative, dei cosiddetti ‘informali’ di accademie, parchi, aziende di servizi, ecc. ha offerto un panorama vivo e vitale di una Roma allargata, che arriva oltre i confini della Città metropolitana e del Lazio. 86 organizzazioni ufficialmente iscritte, altre partecipanti, tavoli che si sono casualmente composti mettendo insieme esperienze, saperi, progettualità, che insieme costituiranno la base per quelle opportunità di ‘fare’ intorno ai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile Agenda 2030 ONU che i cantieri sapranno gestire e implementare. Ci tengo a ringraziare tutti, ma vorrei soprattutto dire grazie a: Pasquale Innarella e Johnny Lapio, che con sax e tromba hanno aperto il forum; il Coro di Piazza Vittorio, che ha chiuso il primo giorno; la Mate Club Dance, che ha realmente fatto ballare tutti i presenti; e Giancarlo Cardini, che a chiusura lavori ha regalato una perfomance con il piano senza eguali. Ora i cantieri, siamo pronti”.
Il video-commento di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte.
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Day 3 – La gallery degli interventi: