È stato un weekend drammatico per il Biellese intero. Danni incalcolabili, ponti crollati, abitazioni che hanno subito danni ingenti. Anche Cittadellarte è stata colpita da vicino dalle intemperie della notte compresa tra venerdì e sabato scorsi: una quantità inaudita di pioggia ha riempito il torrente Cervo scatenando nel corso d’acqua una violenza distruttiva, tanto da portare via quasi metà dello spigolo a valle della struttura, ossia lo spazio Hydro e tutta la sala espositiva dietro la reception. Questa porzione di fabbricato era una superfetazione rispetto al corpo ottocentesco dell’ex Lanificio Trombetta, che è rimasto del tutto integro, ma in via precauzionale gli spazi del Lanificio saranno chiusi fino a verifica statica. Nella notte la piena ha poi portato via anche gli edifici che ospitavano le turbine idroelettriche e una porzione del fabbricato a shed*, adibiti a magazzini o non ancora recuperati a nuovi usi. Tutte le altre aree della Fondazione, da N.O.V.A.civitas al Coworking alla sede del Terzo Paradiso, sono pienamente fruibili. La risposta all’inaspettata emergenza è stata tempestiva ed efficace: intorno alle 3 di notte, recepita l’allerta, è prontamente iniziata l’evacuazione, grazie all’operato della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, degli studenti dell’Accademia Unidee, del Residency Program e del Master Executive. Come riportato in una nostra precedente comunicazione, gli studenti sono stati portati al sicuro, tutti illesi.
Lo spazio Hydro, invece, è stato devastato dalla potenza del Cervo “Hydro non c’è più, letteralmente. Il fiume – questo il messaggio sulla pagina Facebook dello spazio – se lo sta mangiando pezzo a pezzo, in questa notte di pioggia infinita. Fino a che non passerà la piena, non potremo capire quanto male ha fatto, già ora è tanto. Sappiamo però una cosa: i muri cadono, ma noi restiamo in piedi“. Lo staff di Hydro, nonostante il fine settimana drammatico, prova già a orientarsi verso una rinascita facendo squadra: “La parte fisica di Hydro – ha scritto lo staff – quella di mattoni e vetri e cemento non c’è più. La parte altra invece rimane: le persone, le idee, le emozioni, la voglia di stare insieme. Lunedì (oggi) ci troviamo – nel rispetto delle normative anti Coronavirus – anche solo per parlare di cosa è successo, vedere se riusciamo a spingere il pensiero un po’ più in là verso il futuro. Cosa sarà di Hydro è difficile da dire, ma noi proviamo a ripartire. Venite con noi. Per l’occasione, ci spostiamo nel salone Arci di Str. alla Fornace, 8/b”.
I media locali e nazionali hanno dato ampio spazio alla notizia. Il TGR Piemonte di Rai 3 ha dedicato un servizio all’emergenza maltempo nel Biellese, con un focus su Cittadellarte (per visionarlo cliccare qui). In quest’ottica è stato intervistato il direttore Paolo Naldini. “Nella notte di venerdì scorso – ha spiegato – il torrente Cervo è cresciuto in maniera impressionante, è arrivato a lambire la struttura che ha più di 100 anni finché ha portato via, con un rombo assordante, 1300 mq di struttura e gran parte della riva. In alcuni degli spazi colpiti c’era l’opera di Max Casacci, ‘Watermemories’, dedicata paradossalmente (ma allo stesso tempo appropriatamente) all’acqua. Abbiamo perso metri quadri, opere, ma soprattutto anni di ricostruzione”. Lo stesso Max Casacci ha fatto sentire la propria vicinanza alla Fondazione Pistoletto con un messaggio sulla sua pagina Instagram: “Nella parte di edificio crollata, oltre al locale Hydro, curiosamente c’era anche la mia installazione che proprio con i rumori di quel corso d’acqua era stata realizzata. Il fiume si è ripreso i suoi suoni. E ci ha ricordato, casomai ce ne fosse ancora bisogno che non possiamo restare indifferenti nei confronti dell’emergenza climatica”.
Paolo Naldini durante l’intervista al TGR.
Anche i media locali hanno comunicato tutti gli aggiornamenti sull’emergenza meteo e sulla situazione di Cittadellarte. Newsbiella ha inoltre pubblicato due dirette Facebook a riguardo. La prima (per visionarla cliccare qui) è stata postata nella notte tra venerdì e sabato, in piena emergenza: nel filmato sono intervenuti, commentando a caldo l’accaduto, Paolo Naldini e Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee. La seconda live (per vederla cliccare qui) è stata trasmessa sabato e, per l’occasione, Naldini ha messo in luce la situazione: “È tutto sotto controllo, l’evacuazione è stata necessaria e sollecita. Devo ringraziare la Protezione Civile per l’encomiabile lavoro e per essere stata con noi insieme al vicesindaco Giacomo Moscarola. È stata una notte drammatica: la potenza del torrente era impressionante e sentire crollare una porzione dell’edificio è stato un colpo al cuore. Non è un caso che stia accadendo questo proprio qui, che è il cuore del laboratorio in cui si cerca un’armonia con la natura. È vero che i nostro torrenti ci hanno fatto conoscere nella storia la loro potenza anche furiosa, ma non possiamo non pensare che sia un segnale. È indispensabile e urgente fare pace col pianeta”.
Naldini, a questo proposito, fa riferimento all’antropocene, l’epoca geologica attuale, nella quale all’essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche: “Gli scienziati – ha argomentato – ci dicono che il pianeta sta vivendo un’era geologica dominata dalla nostra impronta, che non è solo il progresso che abbracciamo con entusiasmo e che per fortuna ci ha portato fin qua, ma è anche il regresso e il degrado che abbiamo portato al pianeta. Stiamo pagando una dura lezione e dobbiamo imparare”.
Un’immagine dell’intervista di Paolo Naldini a Newsbiella.
Ieri, è stato diramato anche un comunicato ufficiale firmato da Michelangelo Pistoletto e Naldini: “In questa calamità – hanno affermato – sentiamo vicina la città, dal Sindaco al vice, che ha vissuto con noi alcune ore drammatiche, agli encomiabili volontari della Protezione Civile e ai tanti amici di associazioni e imprese che in queste ore ci stanno contattando. In questo momento pensiamo ai biellesi della Valle Cervo e di tutto il territorio che sappiamo essere duramente colpiti. I torrenti del Biellese, nella storia, hanno in altre occasioni dato prova della loro indomabile forza ma non possiamo non percepire l’evento drammatico di questa notte come un segnale che la natura ci vuole dare. Nel cuore del nostro laboratorio, in cerca dell’armonia tra noi e il Pianeta, questo richiamo significa che tutto il lavoro che insieme al Biellese stiamo facendo, sotto il segno del Terzo Paradiso, è urgente e giusto”.
In questi giorni è in corso la conta dei danni, il puntellamento e la copertura degli spazi. In via precauzionale le aree del Lanificio sono state chiuse al pubblico nel weekend, ma la verifica statica operata dai tecnici conforta sul fatto che non ci sono danni né rischi incombenti agli edifici delle mostre e degli uffici. Seguiranno aggiornamenti.