Arte al Centro 2024: il Minimum Prize a Emily Jacir
Sabato 21 settembre, in occasione della nuova edizione di Arte al Centro, è stato assegnato il riconoscimento a Emily Jacir. “Il Minimum Prize - queste le motivazioni del premio, ritirato dall’artista Walid Mawed - viene assegnato a Jacir per il progetto Dar Yusuf Nasri Jacir, per il suo impegno nel generare, curare e coltivare l’arte, la storia, le storie e l’educazione come connessione che unisce le persone nella società".

Il Minimum Prize è un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi premi destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Il Minimum Prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta a un traguardo di valori nelle nuove prospettive di civiltà. È un premio di partenza anziché di arrivo. È un riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile. È inteso come rapporto primario tra le persone che, attraverso l’interazione delle differenti singolarità, produce la grande svolta della civiltà umana. Minimum come embrione, come principio generativo di nuova società, come chiave d’ingresso a uno stadio evolutivo in cui la creatività e la scienza umana trovano i modi per convivere con l’intelligenza della natura. Giunto alla 18esima edizione, il Minimum Prize è stato assegnato quest’anno a Dar Yusuf Nasri Jacir for Art and Research.


La presidente di Let Eat Bi Armona Pistoletto, l’artista Walid Mawed (che ha ritirato il premio per Emily Jacir),
la presidente di Cittadellarte Giuliana Carusi Setari, il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini.

Motivazioni
Dar Yusuf Nasri Jacir for Art and Research, fondato nel 2014, è un centro di apprendimento sperimentale interdisciplinare a Betlemme che promuove approcci partecipativi e scambi interculturali e intergenerazionali. È uno spazio orientato al processo e alla pratica, dedicato a scambi e produzioni educative, culturali e agricole per la comunità di Betlemme e non solo. Insieme alla sua variegata comunità di artisti, agricoltori, ricercatori e operatori culturali, riunisce un vasto pubblico che è profondamente coinvolto nell’azione collettiva e nella collaborazione in un territorio particolarmente devastato. L’intimità è al centro del progetto. Guidato da artisti e donne, facilita e dà la possibilità ad artisti e partecipanti di guidare, porre domande e incontrare artisti, pensatori e leader culturali internazionali e locali. Attraverso un approccio partecipativo, si crea una conoscenza collettiva, si producono nuove opere sperimentali e si promuovono strutture di cura e riparazione. Dar Jacir è l’unico spazio guidato da artisti e donne nel sud della Cisgiordania che offre programmi di formazione artistica e di residenza per partecipanti sia palestinesi che internazionali, operando nel campo delle arti visive, del suono, del cinema, della performance, della danza, della letteratura e dell’agricoltura. Dar Yusuf Nasri Jacir for Art and Research è un’iniziativa di base indipendente gestita da artisti e ha sede nella casa di famiglia dell’artista, risalente al XIX secolo, a Betlemme. Costruita originariamente alla fine del 1880 da Mukhtar Yusuf Jacir, la sede funge da luogo di incontro tra la storia e le condizioni contemporanee di Betlemme, consentendo lo scambio e la produzione di nuove opere e visioni per il futuro. Citando il testo di Colum McCann su Dar Yusuf Nasri Jacir per i progetti candidati al Visible Award 2019: “La casa Dar Jacir è un’opera d’arte. Parla dell’idea che l’arte è necessaria per evitare che la bellezza vada alla deriva nell’oblio. È un atto di resistenza. È una testimonianza di grazia sotto pressione. È una casa che pensa in modo contrappuntistico. Pone domande. Non impone risposte. È arte al lavoro nella sfera sociale. Ci costringe a ripensare. Dar Jacir ha aperto le sue porte a registi, scrittori, poeti, studiosi e artisti di ogni genere. Gli artisti in residenza hanno la possibilità di respirare tutte le storie, passate e presenti. Gli artisti residenti vengono introdotti nella comunità attraverso l’eroico lavoro di collegamento di Emily Jacir, in modo che l’arte incontri l’artista e la comunità. Gli archivi di Yusuf Nasri Suleiman Jacir – una vasta collezione di materiale raro degli ultimi duecento anni – sono aperti a tutti i visitatori. Ci sono diari, fotografie, giornali, lettere personali, libri contabili, registri. Gli abitanti del luogo sono invitati a entrare e a respirare il sapore di una cultura che è stata aggredita negli ultimi tempi, ma che in qualche modo ha resistito. Il centro ha ospitato l’Haifa Independent Film Festival, il FilmLab, Narrative 4, il PalFest e diverse altre organizzazioni culturali. Invita anche artisti del paesaggio a lavorare nel giardino e a insegnare ai bambini del campo profughi di Aida come lavorare con le piante locali e ad avviare una azienda agricola urbana”.
Il Minimum Prize 2024 viene quindi assegnato a Emily Jacir per il progetto Dar Yusuf Nasri Jacir, per il suo impegno nel generare, curare e coltivare l’arte, la storia, le storie e l’educazione come connessione che unisce le persone nella società.


Foto di copertina: Giuliana Carusi Setari e Paolo Naldini.
Tutti i premiati di ogni edizione del Minimum Prize:
2001 – I edizione – Sislej Xhafa con/with DIAFA
2002 – II edizione – Tal Adler
2003 – III edizione – progettozingonia
2004 – IV edizione – Jamil Hilal e/and Ilan Pappe
2005 – V edizione – Richard Stallman
2006 – VI edizione – ReMida
2009 – VII edizione – Dipartimento Educazione Castello di Rivoli
2012 – VIII edizione – Jeanne van Heeswijk
2013 – IX edizione – Charles Esche
2014 – X edizione – Emergenza Primavera
2016 – XI edizione – El Puente_lab e/and Juan E. Sandoval
2017 – XII edizione – Cucula
2018 – XIII edizione – Create London
2019 – XIV edizione – Andrea Paoletti
2021 – XV edizione – Luigi Coppola
2022 – XVI edizione – Monika Wührer
2023 – XVII edizione – Pairi Daeza