“Arte Povera”, Michelangelo Pistoletto fra i protagonisti della mostra alla Bourse de Commerce di Parigi
Da oggi - 9 ottobre 2024 - al 20 gennaio 2025 è visitabile alla Bourse de Commerce, Collezione Pinault, l'esposizione - curata da Carolyn Christov-Bakargiev - che comprende più di 250 opere storiche e contemporanee di 13 artisti, oltre ad altre che hanno tratto ispirazione dal movimento artistico italiano degli anni '60. Tra i lavori in mostra figurano anche quelli maestro, dagli Oggetti in meno fino ai Quadri specchianti.

Una mostra che mette in luce le eredità e le influenze dell’Arte Povera attraverso pezzi dei suoi tredici protagonisti principali, ambientati all’interno dell’architettura unica progettata dall’architetto giapponese Tadao Ando: il riferimento è all’esposizione Arte Povera, aperta a Parigi dalla giornata odierna fino al 20 gennaio 2025 alla Bourse de Commerce, Collezione Pinault. L’iniziativa è stata concepita come un paesaggio che si attraversa e che diventa il terreno in cui si radica l’infinita poetica dell’Arte Povera e comprende più di 250 opere storiche e contemporanee, oltre a lavori che hanno tratto ispirazione da questo movimento artistico italiano degli anni ’60. La mostra, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, spiega sia la nascita italiana che l’emanazione internazionale del movimento attraverso le opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio. L’esposizione presenta anche una cinquantina di opere storiche ed emblematiche della Collezione Pinault che sono state messe in relazione con lavori provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private.


Michelangelo Pistoletto e Carolyn Christov-Bakargiev.

Gli esordi e le connessioni
La mostra comprende, oltre al nucleo centrale delle opere dei tredici artisti legati all’Arte Povera, oggetti e documenti che ripercorrono le fasi chiave degli esordi del movimento. Nell’esposizione, i tredici artisti in mostra vengono associati a una personalità, un movimento, un’epoca o un materiale che ritiene abbia avuto una profonda influenza, da un’immagine di Giorgio De Chirico per Paolini a un dipinto di icone come un’opera di Sano di Pietro per Marisa Merz. “L’Arte Povera è generalmente definita – si legge nell’apposita nota stampa – come una tendenza artistica della fine degli anni ’60, ma la sua influenza è stata e rimane considerevole. In tutte le aree interstiziali della Borsa di Commercio, tredici artisti la cui pratica è in risonanza con l’Arte Povera estendono la propria traiettoria, da David Hammons, William Kentridge, Jimmie Durham e Anna Boghiguian negli anni ’80 a Pierre Huyghe, Grazia Toderi e Adrián Villar Rojas negli anni ’90, e a Mario Garcia Torres, Renato Leotta, Agnieszka Kurant, Otobong Nkanga, Theaster Gates e D Harding negli anni 2000. Ogni artista a suo modo si confronta e lavora attivamente con questo patrimonio”.




Crediti fotografici: Bourse de Commerce, Collezione Pinault.

La partecipazione di Michelangelo Pistoletto
La mostra si avvale di una serie di opere del fondatore di Cittadellarte, ubicate nella Galleria 3 della Bourse de Commerce. Nel ripercorrere i vari aspetti della pratica di Michelangelo Pistoletto, nello spazio si trovano sia gli Oggetti in meno sia i Quadri specchianti dell’artista, nei quali ha inserito figure umane, di oggetti e architettoniche in carte da parati e, successivamente, in serigrafie, che sono state poi applicate sulle superfici riflettenti. “Lo specchio – viene specificato nella presentazione – circonda lo spettatore e crea un tableau infinito in cui lo spettatore diventa elemento compositivo. Spinto dall’idea di una forma di utopia collettiva, Pistoletto ha concepito la sua pratica come un impegno sociale totale”. A questo proposito è per esempio presente l’opera Pace (1962-2007), realizzata durante le proteste contro la guerra in Iraq. Tra i lavori presenti citiamo anche la Venere degli stracci, il Metrocubo d’infinito e la Raggiera di specchi. Gli Oggetti in meno e il Presente – Uomo di schiena sono opere della collezione di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, mentre le altre opere del maestro sono di Collezione Pinault, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Galleria Continua.


Michelangelo Pistoletto, Pace, 1962-2007, silkscreen on stainless steel, 250 × 125 cm. Pinault Collection.
Courtesy: Michelangelo Pistoletto e Galleria Continua.

Michelangelo Pistoletto, Color and light, 2021. Foto di Oak Taylor-Smith.
Courtesy: Michelangelo Pistoletto e Galleria Continua.

Le parole della curatrice
A metà degli anni Sessanta, un certo numero di artisti italiani, provenienti principalmente da Torino, Genova, Bologna, Milano e Roma, hanno dato vita a un corpus di opere originale, di spirito libero, assolutamente non convenzionale e non dogmatico, che ha ampliato i domini della pittura, della scultura, del disegno e della fotografia e che ha creato le prime installazioni nella storia dell’arte, nonché opere e azioni performative. Utilizzando materiali e tecniche semplici – ha spiegato Carolyn Christov-Bakargiev – questi artisti hanno creato installazioni coinvolgendo lo spettatore nell’opera stessa. Privilegiando elementi naturali e rurali (come il suolo, le patate, la lattuga, l’acqua, il carbone, gli alberi e i corpi viventi degli animali e dell’uomo), nonché artificiali e urbani (elementi presenti nei negozi di ferramenta (piastre di acciaio inossidabile, lingotti di piombo, lampadine, travi di legno e tubi al neon), le loro opere innescano flussi di energia fisica, chimica e persino psichica, attingendo a nozioni di memoria ed emozione per coinvolgere i loro spettatori”.


Le opere della mostra provenienti dal patrimonio della Collezione Pinault sono state messe in risonanza con opere del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino, del Kunstmuseum Liechtenstein—Vaduz, il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, la Galleria d’Arte Moderna (GAM) a Torino, il Centre Pompidou a Parigi e la Tate a Londra, tra le altre importanti collezioni pubbliche e private.