Bang! Uno sparo, un proiettile. Una cagnolina, dal pelo bianco, viene colpita. E perde la vista. Crash! Un’auto sfreccia e investe un cane. Il conducente non lo soccorre e scappa. Rottura dei seni frontali. Brr! Il vento gelido, come un coltello, colpisce un quadrupede abbandonato. Trema. Ha fame ed è affetto da una malattia infettiva. Zac! Un dardo, scagliato da ignoti, colpisce un cagnolino. Lo trapassa da parte a parte.
Sono storie vere quelle di Rosa, Tiziano, Tremolino e Freccia, animali che hanno vissuto episodi di incuria, violenza o abbandono. A due passi dal baratro, quando il dolore può prevalere su tutto, hanno rivisto la luce e sono stati salvati. I loro supereroi, “armati” di amore, sono i veterinari della Clinica Duemari e i volontari di “Effetto Palla”, una onlus nata a marzo 2016 con l’obiettivo di soccorrere e dare nuova vita agli “animali di nessuno”. Nel mosaico di racconti, dove “rinascita” è la parola chiave, c’è una meticcia di pitbull che ha disegnato il primo pezzo dell’opera.
(Immagini del “Calendario 2019” di “Effetto Palla. Da sinistra: il soggetto è Rosa, l’autore è Daniele Brolli; il soggetto è Tiziano, l’autore Andrea Antinori)
Torniamo, quindi, a più di due anni fa (gennaio 2016), quando viene ritrovata la cagnolina nelle campagne di Oristano, in Sardegna. Il giovane animale viene recuperato in condizioni disperate: ha la testa deformata a causa di un laccio di nylon – di 15cm di circonferenza – stretto intorno al collo, che la fa soffrire da mesi, chissà quanti. Un supplizio che, giorno dopo giorno, per un cane nei primi mesi di vita, può portare addirittura alla decapitazione. Fortunatamente, nella stessa città sarda, c’è la Clinica Veterinaria Duemari, che cura, oltre agli animali di proprietà, i randagi feriti e trova loro una casa. La clinica, così, nella figura della dottoressa Monica Pais, si adopera per salvare la cagnolina con un’operazione delicata. E ci riesce. Guarisce e viene chiamata – dai suoi salvatori – Palla, come a rimarcare, ora con un sorriso, la sua deformazione. “I nomi che diamo agli animali che curiamo – racconta ai nostri microfoni Monica – sono onomatopeici e legati al tipo di trauma che hanno riportato”.
(Altre immagini del calendario. Da sinistra: il soggetto è Tremolino, l’autore è Chiara Rapaccini; il soggetto è Bianca, l’autore è Mariella Paderni)
Palla, infatti, è solo uno dei randagi che è stato preso in cura dalla clinica, ma è in suo onore che nasce la onlus “Effetto Palla”. Come è successo? La veterinaria decide di pubblicare le immagini della meticcia di pitbull e mette in luce la storia di Palla nella pagina Facebook della clinica. Il post diventa virale e, in una notte, i like della pagina passano da 26mila a 186mila. La vicenda della giovane cagnolina ha fatto rapidamente breccia nel cuore degli utenti del portale: “Le foto di Palla scatenarono un’ondata di sensibilità. Ricevemmo innumerevoli messaggi di sostegno – continua la veterinaria – e molti si offrirono di fare donazioni alla clinica. Noi, però, in quanto srl, non potevamo ricevere soldi. Era un peccato che il supporto economico o eventuali risorse andassero persi. Così, abbiamo deciso di costituire ‘Effetto Palla’, una onlus che potesse sostenere cure specialistiche per animali o randagi che normalmente non vi avrebbero accesso. Ci sono arrivati rifornimenti di cibo, cucce e doni da ogni parte del mondo, dal Brasile fino all’Australia”. Il nome della onlus, chiaramente, è una dedica alla cagnolina che ne ha ispirato la nascita.
(Monica Pais e Palla)
Ogni anno nella struttura oristanese vengono ricoverati circa 200 animali che necessitano di ospedalizzazione, anche grazie alla sinergia con altre realtà del territorio che sostengono la causa. Alcuni enti, infatti, in caso di segnalazioni, recuperano i randagi feriti lasciandoli alle cure della clinica. Ma il lavoro di Monica (e degli altri specialisti), non finisce qui. Dopo essersi adoperata per la salute degli animali, mette sotto i riflettori la loro storia su Facebook: “La pagina della clinica – argomenta Monica – riveste un ruolo fondamentale: permette ai nostri ‘pazienti’ di essere conosciuti sui social, aumentando così la possibilità di essere adottati. Attualmente, il nostro portale online è una sorta di rivista che racconta tutte le (dis)avventure dei nostri animali e, dopo Palla, anche altri sono diventati famosi su internet e negli altri media. Le pubblicazioni sul web sono quindi decisive per le loro prospettive: noi li curiamo ed evitiamo che vadano in canile, ma il loro futuro, per essere roseo, dipende dai nuovi padroni”.
A questo proposito, “Effetto Palla” trova la sistemazione più adeguata per gli animali curati dalla clinica “spedendoli” in tutta Italia attraverso l’operato di una fitta rete di volontari. È previsto un preciso iter volto a garantire, con la massima trasparenza, le migliori condizioni per la vita 2.0 dei cani. “Una volta pubblicate le storie su Facebook – continua – riceviamo i messaggi di chi vorrebbe adottarli. Chiediamo di compilare un modulo di pre-affido, che ci consenta di ottenere tutte le informazioni sull’eventuale nuova famiglia. I nostri volontari si recano direttamente da chi ha fatto domanda, in modo da conoscere i soggetti in prima persona e vedere se la casa è adeguata ad ospitare animali”. Se tutto va a buon fine, i cani o i gatti – quando guariti, solitamente dopo almeno un mese di cure – lasciano la clinica per raggiungere la casa degli adottanti. Il viaggio dalla Sardegna verso le altre regioni italiane viene sempre organizzato in nave con un volontario (“Loro – sottolinea Monica – li chiamiamo i fiancheggiatori”), per evitare la stiva degli aerei agli amici a 4 zampe. Arrivati al porto, un altro membro della onlus li carica e li conduce alla nuova famiglia. “Noi – aggiunge la veterinaria – teniamo i contatti con tutti e, dopo due mesi, controlliamo che l’animale stia bene. Solo allora viene fatta la voltura del microchip”.
La clinica, in quanto centro di recupero di fauna selvatica, non cura solo cani e gatti, ma un ampio target di animali, dalle tartarughe marine alle rondini. Monica, addirittura, aiuta queste ultime supportandole nelle prove di volo che “prepara” nel salotto di casa. A proposito di fauna locale, anche una volpe, ribattezzata “Rosa Fumetta”, è diventata una star del web. La piccola volpe era stata trovata in condizioni critiche: un incendio divampato in un bosco le aveva provocato gravi ustioni in tutto il corpo. Ricoverata prima in clinica e poi seguita personalmente dalla dottoressa Monica Pais, si è salvata, ma è risultata gravemente menomata, tanto da non poter essere rimessa in libertà. La storia della volpe ha poi avuto grande eco: “Rosa Fumetta – racconta la veterinaria – è diventata l’ambasciatrice di tutti i selvatici che muoiono durante gli incendi in Sardegna”. La volpe, inoltre, è compagna di giochi e amica di Palla (sotto un video di uno dei loro incontri).
La onlus, inoltre, organizza numerosi progetti al di fuori della clinica. “Effetto Palla”, però, deve riuscire a sostenersi e, così, oltre a una serie di gadget acquistabili (i ricavi servono proprio a supportare la onlus), viene preparato ogni anno uno speciale calendario. Fino allo scorso anno veniva realizzato un lavoro amatoriale, ma per il 2019 si è “evoluto”. Il casuale incontro tra Monica Pais e Chiara Belliti, esperta dell’ambito editoriale, ha portato alla nascita di un nuovo progetto. Belliti ha radunato e avuto il sostegno di alcuni tra i più grandi illustratori italiani, che hanno raccontato in un calendario, attraverso i loro disegni, le storie degli animali che la clinica ha preso in cura. In ogni mese figura un’opera di un autore diverso: ognuno, a proprio modo, ha dato colore e forma alle vicende dei randagi.
(Altre immagini del calendario. Da sinistra: il soggetto è Spisi, l’autore è Cristiana Valentini; il soggetto è Vasco, l’autore è Francesca Bazzurro)
Sulla copertina del calendario (l’immagine di apertura dell’articolo è dell’autore Giuseppe Palumbo) è rappresentata Palla, che salta felice e spensierata nel cerchio centrale del Terzo Paradiso, il segno-simbolo ideato da Michelangelo Pistoletto. In copertina, non per caso, è anche riportata una citazione dall’ultimo libro dell’artista biellese: “Per progredire nella formazione di una società evoluta – questa la frase tratta da ‘Ominiteismo e demopraxia’ – è innanzitutto indispensabile stabilire un rapporto di pieno rispetto tra noi e gli animali”.
“Grazie alle conoscenze e alla sensibilità di Chiara Belliti – aggiunge Monica Pais – è nato un bellissimo calendario. Ogni disegnatore ha realizzato un’immagine tangibile e cartacea dell’animale che intendeva raccontare: gli autori hanno colto il significato di ogni storia. Non sono semplici disegni di animali, ma rappresentazioni delle vicende che hanno segnato le loro vite”. Entusiasta del progetto anche Chiara Belliti: “Come ambasciatrice del progetto Rebirth/Terzo Paradiso – afferma – sono felice e orgogliosa che il segno-simbolo ideato da Michelangelo Pistoletto e Monica Pais, con i suoi animali di nessuno, si siano incrociati. Era inevitabile, accade quando lavori per la cura del mondo”.
“Recuperare vite – conclude Monica – è per noi motivo di gioia, stato d’animo che contagia anche le famiglie che si fanno carico dei nostri ‘rottamini’, come ci piace chiamarli. ‘Effetto Palla’ è una sorta di crowdfunding di raccolta di felicità”. E Palla, dove si trova? Come sta ora? “Palla vive con me, adesso sta benissimo. Se è felice? Lo spero”.
Monica e Palla, un incrocio di destini che ha dato vita a una staffetta solidale, in grado di donare felicità a tutti coloro che hanno “tenuto in mano” i testimoni a quattro zampe.
È dispensando carezze, sotto ogni forma, che la corsa della rinascita, ogni giorno, arriva al traguardo.