Alla Bocconi si sono riuniti i “supereroi” della moda sostenibile
Il 20 novembre, presso l'Università Bocconi, si è tenuto un incontro incentrato sulla moda sostenibile dove hanno partecipato numerosi relatori che si sono confrontati sul tema. Intervenuto anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte: "È tempo - ha dichiarato - di guardare gli indumenti prodotti sotto l'ombrello della sostenibilità come vesti di un nuovo supereroe".

A Milano si sono incontrati moda e sostenibilità: la scorsa settimana, all’Università Bocconi di via Roentgen 1, si è tenuto l’evento “Creating Shared Value in Fashion”. L’appuntamento, volto ad avviare un’agenda comune multi-stakeholder per la moda sostenibile, ha visto la partecipazione di referenti di realtà del settore invitati dalla Bocconi. Francesca Romana Rinaldi, coordinatrice di Responsabilità sociale d’impresa in Fashion & Luxury di MAFED SDA Bocconi, ha spiegato: “Per creare valore condiviso dobbiamo implementare una partnership che coinvolga università, start-up, aziende di moda, stampa e associazioni; tutti devono collaborare per raggiungere questo obiettivo finale. Consumatori e manager prendono decisioni migliori quando sono consapevoli di cosa c’è dietro il prodotto: le università devono assumersi la responsabilità di educare meglio i consumatori e i futuri manager”.

Sono intervenuti, infatti, numerosi stakeholder che hanno portato una testimonianza in relazione al proprio macro-ambito di riferimento. L’ultima parte della giornata, quella riservata alle associazioni, ha visto la partecipazione di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. La domanda attorno al quale si sono snodati gli interventi degli ospiti di quella fase dell’incontro è stata: “Quale pensi sia il tuo ruolo, come fondazione, per attivare il circolo virtuoso della moda sostenibile?”.

Naldini, a questo proposito, ha così argomentato: “Il ruolo di Cittadellarte, come istituzione artistica, è generare miti e rituali collegati con la narrativa e il simbolo del Terzo Paradiso. Inoltre, lo scopo è creare spazi in cui concepire, sperimentare e produrre moda in grado di seguire la ricerca che include e riguarda tutti noi come esecutori di valori. È tempo di guardare gli indumenti prodotti sotto l’ombrello della sostenibilità come vesti di un nuovo supereroe e, indossandole, si acquisiscono superpoteri che permettono di operare sempre più responsabilmente e in modo sostenibile nella vita quotidiana”. Maria Teresa Pisani, a capo di Sustainable Trade UNECE, si è invece espressa in merito al ruolo delle istituzioni (riferendosi all’UNECE stesso): “Dobbiamo impegnarci con i governi, le imprese e i consumatori per favorire e potenziare scelte responsabili di produzione e consumo; tutto per ottenere un settore dell’abbigliamento e delle calzature più sostenibile”.