Si avvicina Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile 2018: venerdì 25 maggio in via Serralunga 27 a Biella, a partire dalle 18.30, è in programma l’inaugurazione dell’evento. Dopo aver messo in luce le mostre visitabili in un nostro precedente articolo, vi proponiamo il programma completo della rassegna artistica.
L’appuntamento inizierà, dopo un aperitivo di benvenuto, con gli interventi di Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini. Dopo l’apertura da parte dell’artista biellese e del direttore di Cittadellarte, verranno ufficialmente inaugurate tutte le mostre. Gli interventi, però, non finiscono qui: salirà sul palco anche Griet Dobbels, che illustrerà le peculiarità della sua mostra – curata da Els Vermeersch – La mappa non è il territorio (Montedellarte), visitabile fino alle 21.30. Tutte le altre altre esposizioni di Arte al Centro, invece, saranno aperte fino a mezzanotte. Verrà consegnato, a seguire, il Minimum Prize, il riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile, destinato ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Dalle 20 alle 4 spazio all’intrattenimento curato da Hydro (fino a mezzanotte nel cortile interno di Cittadellarte) che proporrà una serata di note e ascolti dedicati alla definizione del paesaggio musicale futuro; parallelamente, sarà possibile cenare presso Crossquare.
Le altre attività
→ Durante la giornata, è in programma anche la mostra esperienziale interattiva “Il cosmo in una mano”, curata da Ruggero Poi (Direzione Ambienti d’Apprendimento e Scuole di Cittadellarte) e rivolta alle scuola d’infanzia e primarie. Nel contesto dell’attività, i presenti scopriranno anche (d)estructura, un gioco d’apprendimento collaborativo per dialogare sui valori fondamentali della vita, dedicato agli istituti secondari di primo e secondo grado.
→ Dalle 14.30 alle 18.30 si svolgerà il workshop negli spazi degli Studios di Fashion B.E.S.T. per il progetto Strame. L’appuntamento sarà a cura di Silvio Betterelli – con il supporto di Valentina Donadel – e parteciperanno una quindicina di studenti delle scuole biellesi Istituto Tecnico Superiore Tessile Abbigliamento Moda dell’I.I.S. “Q. Sella” e I.I.S. “E. Bona”. Attraverso l’utilizzo di materiali di scarto di lavorazione, avanzi di produzione e campioni d’archivio della storica Antica Fabbrica Passamanerie MV1843, gli alunni comporranno stramature ad arte – viene definito stramato il tessuto quando cede e perde la sua struttura originaria di trama e ordito, un difetto – per un workshop creativo. I partecipanti, così, ricuciranno forme, volumi e linee di abiti attraverso nuove visioni e soluzioni di armature tessili costituite da trame e orditi. Passamanerie, cordami e fili si intersecheranno attorno alle silhouette dei manichini sartoriali, dando vita ad una rigenerazione di trama e ordito e, inoltre, tesseranno i corpi lavorando direttamente su di essi. Proprio il corpo, come un telaio, ospiterà sperimentazioni e ricerche di intrecci, rammendi di giovani creativi con uno sguardo inedito sul processo attraverso il quale nasce l’abito e il tessuto.
→ Nel contesto di Arte al Centro, si terrà anche il convegno “(NON) Capire il paesaggio” organizzato da iLab – Industrial Landscape Biella, in programma a Cittadellarte (in Sala Cervo) il 25 maggio dalle 9.30 alle 18.30 e il giorno seguente dalle ore 9.30 alle 12.30. L’iniziativa, organizzata dall’Università di Torino Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione in collaborazione con Cittadellarte, vedrà la partecipazione di ospiti di spicco (per la lista completa dei partecipanti è possibile visionare il nostro precedente articolo): aprirà i tavoli di lavoro di venerdì un intervento di Michelangelo Pistoletto, mentre sabato l’antropologo Marc Augé chiuderà il convegno con una sua relazione. “Il convegno – scrivono gli organizzatori nella pagina Facebook dell’evento – è parte del progetto di ricerca denominato ILaB – Industrial Landscape Biella. Questo progetto si pone l’obiettivo di studiare il paesaggio culturale come tema in generale e in riferimento al caso-studio biellese. Un territorio, quello biellese, esemplare per le dinamiche socio-economiche che mette in campo e per i limiti e le potenzialità connesse alla complessa fase di trasformazione. Di questi limiti e di queste possibilità, il paesaggio porta traccia viva”.