Dopo la puntata pilota a Michelangelo Pistoletto, inizia ufficialmente con il primo ospite il format Palla al centro (da un’idea di Francesco Saverio Teruzzi e Luca Deias), che intende indagare, attraverso voci differenti, sul binomio e sulla relazione tra arte e calcio. L’iniziativa editoriale è nata sulla scia de Il Calcio nella Formula della Creazione del maestro: inserita nel contesto della progettualità pluriennale Arte e Calcio: contaminiAMOci, si tratta di una mostra attualmente esposta al Centro Tecnico Federale di Coverciano grazie alla FIGC e a Zerynthia – Associazione per l’Arte contemporanea. Il primo calciatore protagonista della nostra rubrica è Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari – appena promosso in Serie A – con alle spalle un’importante carriera che l’ha visto giocare tra le fila di Novara, Benevento e Bologna, solo per citare le tre squadre più recenti. La sua partecipazione al nostro format non è stata casuale: il numero 10 del Casteddu è un appassionato d’arte, oltre che estimatore di Michelangelo Pistoletto. Viola si è aperto ai nostri microfoni, offrendo in primis una serie di riflessioni relative alla connessione tra l’arte e il calcio, sport che vive quotidianamente in prima persona. Non solo: il suo confronto con Luca Deias, direttore del Journal, ha superato i confini della sfera professionale, toccando esperienze di vita, intime e familiari. “Il legame che c’è fra arte e calcio – ha affermato Viola – è l’uomo. La tela nasce vuota, ma poi viene dipinta dall’artista diventando un’opera d’arte. Così avviene anche nel calcio, in cui il rettangolo di gioco rappresenta la tela”.
Vi proponiamo il filmato.
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