Il brand St. Regis, che conta 50 hotel e resort all’insegna dell’eleganza e del lusso contemporaneo situati in ogni parte del mondo, compie 120 anni. Per omaggiare questa ricorrenza, The St. Regis Rome ha organizzato la terza edizione di L’Arte di Vivere, una celebrazione che si è articolata attraverso tre giornate di eventi – dal 12 al 14 novembre – legati all’arte, alla musica e alla cucina d’autore. La rassegna è la “cifra stilistica – così gli organizzatori – dell’iconico hotel capitolino, che ha il pregio di far sentire a casa i propri ospiti, grazie al sapiente mix di arte e design, raffinatezza e alta cucina con eventi accompagnati da buona musica”. Su questa scia, The St. Regis Rome ha ospitato anche momenti di confronto culturale, i Lumen Talks: giovedì scorso, alle ore 19, è per esempio andato in scena Arte e Cibo, presentato da Galleria Continua e Cittadellarte. L’appuntamento, che ha fatto registrare un’ampia partecipazione di pubblico, ha visto come relatori Cesare Pietroiusti, artista e già docente di Accademia Unidee nel Master con POLI.design, Cecilia Pecorelli, responsabile Galleria Continua Roma, e Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso.
Temi e protagonisti
Arte e cibo, come sottolineato da Teruzzi, sono un binomio spesso imprescindibile, sia dal punto di vista della ricerca sia della creatività. Il pensiero, il gesto, l’abbinamento, fanno dell’una come dell’altro veicoli di comunicazione, emozione e conoscenza. Il St. Regis, in collaborazione con la Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, ha quindi voluto esplorare diversi punti di vista sul tema, evidenziando ancora una volta come l’arte possa essere il centro e il fulcro su cui ruotare un’idea di trasformazione responsabile della società. Quanto accennato è stato trattato e approfondito attraverso la visione ‘fisica non fisica’ di Cesare Pietroiusti, la denuncia attraverso la forma di Zhanna Kadyrova, l’ironia di Armando Testa e l’ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) di cui si fanno portavoce Mater Fondazione e Cittadellarte.
Cesare Pietroiusti – Comunione
L’artista si è focalizzato su Comunione, performance del 2018, che consisteva nel far diventare una banconota un elemento di un processo artistico. L’azione non vuole avere soltanto un aspetto dissacratorio, né rappresentare “soltanto una sfida a un dato sistema di valori economici (oltre che ideologici e identitari) in nome di un valore artistico – viene specificato nell’apposita presentazione – che, alla lunga, potrebbe comunque prevalere, facendo acquisire alla banconota stessa un valore superiore al suo valore nominale”. Comunione considera per Pietroiusti la consistenza materiale della banconota rispetto al suo valore esclusivamente e immaterialmente numerico: nell’epoca della progressiva conversione del denaro al formato elettronico, è una rivalutazione della carta e dell’inchiostro di cui la banconota è fatta. Comunione propone una esplorazione reale, viscerale di un oggetto che, trasformato in numero, ha perduto la sua fisicità e vuole determinare l’incontro tra il corpo del performer e il materiale di cui la banconota è fatta. Una Comunione possibile, offerta dall’arte e dagli artisti come diversa possibilità di lettura delle leggi e degli strumenti dell’economia.
Francesco Saverio Teruzzi e Cecilia Pecorelli.
Cecilia Pecorelli – Il cibo visto dagli artisti di Galleria Continua
Cecilia Pecorelli ha presentato come due artisti di livello internazionale di Galleria Continua, Zhanna Kadyrova e il pubblicitario Armando Testa, abbiano declinato il cibo nelle sue varie forme. La responsabile di Galleria Continua Roma ha esordito con Zhanna Kadyrova, un’artista ucraina, nata nel 1981 a Kiev, che si è fatta conoscere nel panorama artistico internazionale per la sua capacità di creare opere che esplorano i limiti del materiale e della forma, utilizzando spesso materiali di recupero come la ceramica e la pietra. Invitata alla 59° Biennale di arte contemporanea a Venezia, ha esposto il suo progetto Palianytsia (parola che in ucraino significa ‘pane’): una serie di pagnotte in pietra realizzate nella sua casa di campagna, dove si era rifugiata per sfuggire ai bombardamenti. In concomitanza, Galleria Continua ha organizzato una raccolta fondi a favore delle iniziative di Emergency in Ucraina. Lo scorso anno, Zhanna Kadyrova è stata invitata ad una collettiva alla Galleria Nazionale per la mostra Food Age. Food as influencer. Per questa esposizione i curatori hanno utilizzato l’elemento del cibo e lo hanno mostrato al pubblico da un punto di vista inedito; togliendo al cibo la sua commestibilità e trasfigurandolo attraverso l’artigianato, l’arte e il design, questi lo hanno mostrato in un’ottica museale, mettendo in discussione i punti di riferimento del pubblico e proponendo una diversa prospettiva.
Pecorelli è poi passata al pubblicitario Armando Testa, che ha portato il cibo ad assumere una connotazione ironica. Famoso per le sue collaborazioni con aziende come Carpano, Lavazza e Sasso per cui ha realizzato manifesti come Punto e Mes, il pubblicitario ha realizzato biglietti di auguri, dove il soggetto rappresentato – il cibo – viene scomposto, analizzato e immerso attraverso il fotomontaggio in contesti anomali. “Importante ricordare – così Pecorelli – la campagna digitale che Armando Testa firmò nel 2020 con l’azienda Cuki contro lo spreco alimentare che portava come slogan ‘7 semplici regole che possono aiutare tutti a ridurre la quantità di cibo che finisce ogni giorno nella spazzatura’. La campagna multi soggetto fornisce consigli utili sulla conservazione delle verdure, dimostrando la versatilità della gamma Cuki nel preservare ogni cibo”.
Francesco Saverio Teruzzi e Cecilia Pecorelli.
Francesco Saverio Teruzzi – L’ECI
Teruzzi ha esordito specificando come l’accesso a un’alimentazione adeguata, sicura, sostenibile e nutriente sia un diritto umano fondamentale. Ma non è ancora così nell’Unione Europea. Ha quindi posto sotto i riflettori l’ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) sul diritto all’alimentazione, che mira a cambiare questa situazione e a rendere questo diritto una realtà per tutti nell’UE. Con questa prerogativa, nel mese di maggio 2024, più di 60 organizzazioni si sono riunite sotto la guida di MATER Fondazione e Fondazione Pistoletto Cittadellarte nei locali di Refettorio a Ginevra. Non solo una presa di posizione, ma la costruzione di una proposta attiva contro l’insicurezza alimentare e i sistemi alimentari ingiusti per una scelta sostenibile per l’Europa. “Perché è importante – così Teruzzi – il diritto al cibo? In Europa, milioni di persone lottano contro l’insicurezza alimentare. Molti altri non possono permettersi una dieta sana e adeguata. Gli agricoltori e i lavoratori del settore alimentare non possono guadagnarsi da vivere e la sostenibilità è spesso compromessa a causa della mancanza di volontà politica e di risorse. Allo stesso tempo, pochi attori lungo la catena e pochi investitori accumulano enormi profitti grazie a produttori su piccola scala, diete malsane e speculazioni”.
A questo proposito, l’iniziativa cerca di affrontare queste questioni urgenti chiedendo che l’UE adotti politiche che garantiscano a tutti l’accesso a cibo sufficiente, sicuro, sostenibile, giusto e nutriente. Come? Aumentando la consapevolezza sull’insicurezza alimentare e sui sistemi alimentari insostenibili in Europa, sostenendo politiche alimentari più forti a livello europeo e mobilitando i cittadini per sostenere il diritto al cibo come diritto umano fondamentale. I prossimi passi? “La realizzazione di un documento unico condiviso e legalmente valido – ha concluso Teruzzi – da presentare per la registrazione alla Commissione ECI; la raccolta fondi a sostegno dell’iniziativa; l’organizzazione della campagna di diffusione che dovrà portare alla raccolta di oltre un milione di firme a sostegno dell’iniziativa”.