“Artivism”, una mostra per amplificare il potere dell’arte di ispirare attivismo sociale
Il 24 aprile, in occasione della Fashion Revolution Week 2021, verrà inaugurata la mostra digitale frutto della call to action e del concorso lanciati da Fashion Revolution Italia e da Cittadellarte. Le quaranta opere selezionate saranno visionabili nello spazio digitale Ikonospace - fino a fine ottobre 2021 - in un percorso curato da Stella Stone.

Ispirare artisti e creativi a dar voce e forma, attraverso l’arte, alla giustizia sociale e ambientale: era questo, in sintesi, l’obiettivo della call to action Artivism, lanciata a dicembre 2020 da Fashion Revolution Italia e Fondazione Pistoletto. L’invito delle due realtà ai partecipanti era stato quello di esprimersi in totale libertà per ridefinire la narrativa e i paradigmi della moda sostenibile, dando così una serie di input per realizzare opere rilevanti e dare vita a riflessioni utili a capire come strutturare un presente più costruttivo, dove all’ispirazione seguisse con urgenza un’azione collettiva. L’iniziativa, come riportato in un nostro precedente articolo, si è rivolta a coloro che desiderano dar modo alla loro arte di manifestare la connessione profonda tra sostenibilità ambientale e sociale nel settore moda.

La mostra e la residenza
In occasione di Fashion Revolution Week 2021, si inaugura il 24 aprile 2021 alle ore 18:30 Artivism, la mostra digitale frutto della call to action. Sono quaranta le opere selezionate, che saranno visitabili nello spazio digitale Ikonospace – fino a fine ottobre 2021 – in un percorso curato da Stella Stone. I primi 10 finalisti verranno annunciati il giorno dell’inaugurazione durante un vernissage digitale su Zoom e live anche sulla pagina Facebook di Fashion Revolution Italia; per loro, inoltre, è prevista una residenza a Cittadellarte a Biella sponsorizzata dalla Fondazione Pistoletto. Gli autori delle 10 opere opzionate, infatti, prenderanno parte a una residenza UNIDEE dedicata all’approfondimento dei temi trattati dai lavori selezionati e i loro possibili sviluppi insieme al collettivo di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. Biella Ethical Sustainable Think-Tank e Fashion Revolution.
L’esperienza avrà una durata di cinque giorni si svolgerà nella seconda metà del 2021 a Cittadellarte*. “Questa opportunità – specificano gli organizzatori nella nota stampa dedicata – offrirà momenti di formazione, di discussione e di esperienza con la partecipazione di esperti del mondo dell’arte come mezzo di trasformazione sociale e della moda sostenibile, della manifattura, della filosofia, delle politiche internazionali e dell’attivismo. Verranno creati eventi in cui tutti i partecipanti al concorso potranno collegarsi virtualmente e condividere i workshop del residence e gli interventi degli specialisti”.


Crediti immagine: pagina Facebook Fashion Revolution Italia.

La selezione
La selezione è avvenuta tra più di 90 artisti che hanno risposto all’iniziativa con opere originali. Una commissione tecnica composta da Paolo Naldini (CEO e direttore Cittadellarte – Fondazione Pistoletto), Olga Pirazzi (project manager Fashion B.E.S.T. – Fondazione Pistoletto), Juan Estefan Sandoval (direttore Ufficio Arte – Fondazione Pistoletto) e Marina Spadafora (coordinatore nazionale – Fashion Revolution Italia) ha valutato di tutti i progetti in gara la coerenza semantica, l’originalità, la qualità tecnica, la potenziale capacità di ispirare attivismo sociale, la resa estetica per la fruibilità digitale e il valore manifestato come soluzione per il sistema moda.


Il commento di Paolo Naldini
Ragazzi di liceo e artisti affermati a livello internazionale, studenti di fashion design e collettivi attivisti canadesi, e tutti voi che numerosi e unici avete partecipato, grazie! Abbiamo viaggiato – ha affermato Paolo Naldini – attraverso gli orizzonti dei vostri progetti, tatuaggi sulla seconda pelle dell’umanità, la moda. Abbiamo visto i nostri sogni e bisogni, incubi e aneliti nelle vostre opere. E ora? Se il sistema dell’arte può dare a queste ricerche un contributo per impressionare l’immaginario collettivo, la vera sfida sta nella pratica che vi aspetta fuori dallo studio o dall’atelier o dalla galleria. È mettersi in gioco, nel campo del fashion o in ogni altro possibile settore, per azionare questi dispositivi potenti che avete creato. È nei contesti in cui abitate e lavorate, nelle comunità di pratica in cui trascorrete la vostra vita che l’artivismo produce trasformazione sociale. È lì che l’opera opera”.

Il commento di Marina Spadafora
Trasformazione sociale e interdipendenza di dimensioni di sostenibilità sociale e ambientale che, come ha sottolineato Marina Spadafora, sono evidenti nelle espressioni artistiche presentate, manifesto di una società pronta ad un cambio di direzione per riportare i reali interessi dell’uomo e del pianeta al centro del nostro operato. “In un momento di incertezza e tensione sociale e personale che interessa tutta l’umanità – ha spiegato Marina Spadafora – abbiamo deciso di parlare di sostenibilità attraverso l’espressione artistica. L’arte e la creatività sono espressione dell’anima, con Artivism questa espressione diventa attiva per esprimere il significato personale di sostenibilità. Le opere che abbiamo ricevuto parlano, attraverso immagini, colori e suoni, dell’anelito personale e unico degli artisti alla giustizia ambientale e sociale, valori che risultano profondamente interconnessi nelle opere presentate”.

Un’anticipazione della mostra e il commento di Stella Stone
Come riportato nel comunicato, tra le opere sarà presente RIGHTFULRULA, che utilizza la tecnica del collage per interrogarsi sul significato di bellezza, diversità e consumismo che alimenta la cosiddetta ‘Tyranny of Gorgeous’ e impone un’estetica standardizzata e poco inclusiva. O ancora l’opera di Patrizia Fratus, che esprime la fragilità e diversità del corpo femminile proponendo icone sacre di fertilità come modello di armonia e comunione con la madre terra. “L’elemento materico – ha aggiunto Spadafora – della maglia fatta a mano, tecnica utilizzata per la creazione dell’opera di Fratus, rende queste figure ancora più calde, vivide e reali”. Gli ‘artivists’ in mostra diventano dunque un mezzo, con le loro opere, per ispirare tutti a catalizzare un cambiamento positivo attraverso le nostre azioni. Come ha spiegato Stella Stone, curatrice della mostra, “per la prima edizione di Artivism abbiamo selezionato opere eterogenee che, con approcci culturali diversi, messaggi morali ed etici, espressioni digitali ed artigiane ci chiamano all’azione. Abbiamo voluto dare priorità alla qualità e alla rappresentazione della diversità. Crediamo che ogni singolo artista selezionato sia manifesto di una verità capace di innescare curiosità e dialogo, il primo passo per un cambiamento collettivo”.

È possibile accedere all’evento digitale Artivism a questo link – il 24 aprile 2021 alle ore 18:30 – o sulla pagina Facebook di Fashion Revolution Italia; per ulteriori informazioni visionare questo sito.

* Le spese di partecipazione e le spese di alloggio (mezza pensione) saranno coperte. Al termine del programma è previsto un momento in cui gli organizzatori potranno condividere l’esperienza pubblicamente sui propri account media.
Crediti immagini: Fashion Revolution Italia.