Asta benefica “Peace of Art”, quando gli artisti si uniscono contro la guerra
"Put In Peace", la pagina Instagram che dall'esplosione del conflitto russo-ucraino ha raccolto e continua a raccogliere opere d'arte da tutto il mondo, ha lanciato una nuova iniziativa a tinte artistico-solidali: fino al 13 aprile è possibile offrire un aiuto concreto partecipando a un'asta benefica online, lanciata in collaborazione con Catawiki, a favore di Fondazione Cesvi, organizzazione umanitaria impegnata nell'assistenza ai rifugiati nelle zone di confine. Tra gli autori che hanno aderito donando un'opera figura Michelangelo Pistoletto, che ha preso parte al progetto con lo specchiante "Chiavi in mano - Terzo Paradiso".

L’arte sostiene i profughi colpiti dalla guerra in Ucraina: da venerdì 1 aprile è infatti attiva Peace of Art, asta benefica online mirata a offrire un supporto ai rifugiati nelle zone di confine. L’iniziativa vede nel dietro le quinte Put in Peace, progetto fondato da Fabrizio Spucches, Andreana Ferri, Umberto Cofini, che ha raccolto contributi di molti tra artisti visivi e video, fotografi, art director, “in un urlo compatto – spiegano gli organizzatori – da nazioni diverse con un’unica avvertenza: the gallery will close when the war is over”. Il messaggio è chiaro ed eloquente: la nuova galleria online chiuderà solo quando si concluderà la guerra. I tre fondatori (Fabrizio Spucches – Catania 1987, Andreana Ferri – Livorno 1992, Umberto Cofini – Padova 1993), hanno sin da subito affiancato il progetto social con azioni concrete: Spucches, ad esempio, ha intrapreso un viaggio di oltre due settimane nelle zone di guerra, incontrando persone, rifugiati, associazioni umanitarie, volontari, raccogliendo testimonianze nei centri di accoglienza e sui mezzi in fuga, dando il benvenuto in UE, offrendo ogni aiuto e sostegno laddove possibile. Con il materiale raccolto ha poi condiviso tramite la pagina @putinpeace un racconto giornaliero “permettendo ai cittadini ucraini – si legge nella nota stampa dedicata – di non sentirsi soli e, a noi, di partecipare al dramma che si sta consumando attraverso gli occhi delle molte persone ritratte. Lo stesso per Umberto Cofini, che ha intrapreso il viaggio con Francesco Perruccio”. Put in Peace, nello specifico, si articola e prende forma in una pagina Instagram che, dall’esplosione del conflitto, ha raccolto e continua a raccogliere opere d’arte e generosità da tutto il mondo contro l’invasione russa.

L’intero ricavato di Peace of Art verrà devoluto a favore di Fondazione Cesvi, presente in Ungheria a Záhony e in Romania a Sighet per supportare i rifugiati attraverso l’accoglienza alle frontiere, offrendo spazi sicuri in cui garantire protezione, servizi essenziali, assistenza legale, riposo e gioco, soprattutto per mamme, bambini, anziani e persone con disabilità; inoltre, in collaborazione con i partner europei di Alliance2015 continua a essere presente in Ucraina per assistere gli sfollati garantendo aiuti umanitari e kit medici. Tra gli autori che hanno aderito con al progetto, invitati da vari curatori, e che hanno donato opere in asta, figurano Pavlo Makov (l’artista ucraino che rappresenterà il Padiglione nazionale alla Biennale di Venezia) con Sergiy Zhadan, Oliviero Toscani, Jean-Charles De Castelbajac, TvBoy, Goldschmied & Chiari, Silvia Giambrone, Studio Praha, Giorgio Galimberti, Lady Tarin, Orticanoodles, Charlotte Lartilleux, Gianni Lucchesi, Giuseppe Veneziano, Ludovica Bastianini, Merle Goll. Non solo: anche Michelangelo Pistoletto ha preso parte all’iniziativa, donando il quadro specchiante Chiavi in mano – Terzo Paradiso (nella foto sopra). L’asta di Peace of Art, proposta in collaborazione con Catawiki, rimarrà aperta e attiva fino a mercoledì 13 aprile.

Per partecipare all’asta benefica Peace of Art cliccare qui.