Bellezza paesaggistica, artigianato locale, enogastronomia ricca di prodotti tipici da scoprire: è su queste tematiche, in sintesi, che verte Biella. Futuro Presente, docufilm che sarà proiettato in anteprima il 19 maggio alle 17.30 a Milano, nel Palazzo del Cinema Anteo. L’opera filmica si pone come omaggio a una località il cui capoluogo è entrato nel 2019 nel network delle città creative UNESCO per la sua eccellenza tessile, ma la cui vocazione alla bellezza e al saper fare si declina oggi in molti ambiti; non solo, racconta il Biellese nella sua ricchezza di eccellenze, da quelle più storiche legate all’industria laniera a quelle più innovative che si intrecciano al tema del turismo di prossimità e alla ricerca di nuovi modi di vivere, in equilibrio tra natura e tecnologia, a un’ora da grandi città come Milano e Torino. Il docufilm è realizzato dal regista Manuele Cecconello per la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che, in occasione del proprio trentennale, lo offre al pubblico come strumento di comunicazione e riflessione da cui partire per costruire un’inedita narrazione collettiva e un nuovo futuro. “Sarà questo il punto di partenza – spiegano gli organizzatori – per un progetto più ampio, che si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo economico in grado di generare nuovi flussi di interesse imprenditoriali, residenziali e, ovviamente, turistici”. Dopo la proiezione del film sarà proposto un dialogo in presenza tra Michelangelo Pistoletto e la scrittrice Silvia Avallone, autrice di pluripremiati bestseller, due ‘biellesi per scelta’, che racconteranno le ragioni del loro amore per questa terra. L’evento di giovedì prossimo è realizzato in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Fondazione BIellezza, ATL Biella, Vercelli Valsesia e con il patrocinio di Biella città creativa UNESCO.
Lo storytelling del Biellese
“Se nell’immaginario universale l’Italia è il Belpaese, attrazione globale di un turismo ineguagliabile, lo si deve, si sa, al suo patrimonio naturale, artistico, culturale e, non ultimo, a quello enogastronomico. Ma lo si deve anche, se non soprattutto, alla somma di quelle tante piccole e medie realtà – si legge nella nota stampa dedicata – che si nascondono in ogni dove del nostro Stivale, siti e dintorni di grande fascino che dipingono la tela di uno scenario unico nel suo genere. Alle mete più gettonate si affiancano dunque piccoli mondi a volte poco conosciuti, tutti da vivere, tutti da scoprire, luoghi incantevoli che testimoniano la grande bellezza che circonda il nostro Paese. Biella è senz’altro una di queste perle. Una miscela di arte, storia, cultura, natura e tradizioni, una provincia rilassante e sorprendente, ricca di spazi da reinventare (tra cui un notevolissimo patrimonio di archeologia industriale) e che mantiene intatte le proprie radici offrendo spunti, esperienze e opportunità impensabili. Ambienti incontaminati, oasi naturalistiche, tra passeggiate ed escursioni al lago o in montagna e visite a santuari, chiese, musei, gallerie d’arte e centri culturali. Un vero e proprio mini paradiso ricco di opportunità e servizi per tutte le fasce d’età e in cui una ricchissima rete di associazioni ed enti animano la vita sociale. Un luogo dove trovare tempi di vita nuovi, più lenti, ma anche aperto al futuro e capace di creare progetti innovativi; il Biellese – viene sottolineato – è al contempo un viaggio a ritroso nel tempo, lontani da quei ritmi frenetici che scandiscono la vita metropolitana, e un ritorno alle origini, alla riscoperta di stili di vita e valori fondanti del nostro essere che si erano via via persi e che si stanno sempre più ritrovando”.
I protagonisti del docufilm
Nell’opera filmica sono messe in luce differenti storie, come quella di Michael, che dopo aver lavorato nelle grandi metropoli del commercio ora coltiva mele e ne trae composte deliziose, o quella di Benedetta, la giovane designer di moda che nel suo opificio storico tra i monti reinventa il cappello e Riccardo, che alleva mucche in altura e produce formaggi che fa degustare nel suo frequentato ristorante. “Biella, una delle città creative dell’UNESCO, con i suoi affascinanti dintorni e i suoi sorprendenti pregi – specificano gli organizzatori – vuole essere sempre più protagonista di uno slow tour sostenibile a bellezza diffusa, a stretto contatto con la natura incontaminata che la circonda. Un obiettivo condiviso da tutti i principali Enti e soggetti della Provincia che, così come avvenuto per la candidatura UNESCO, lavorano uniti alla ricerca del comune risultato. Chi vive a Biella si tiene tutto gelosamente stretto, chi ci è nato e se n’è andato non perde oggi occasione per tornarci e riscoprirsi, per ritrovare di fatto sé stessi”. È il caso, per esempio, della scrittrice e poetessa Silvia Avallone o di Michelangelo Pistoletto, che ha creato nel 1998, Cittadellarte, con sede in Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, situato lungo il torrente Cervo. “Cittadellarte – si legge nella presentazione del film – è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che come tale, si differenzia dalle accademie e dai musei, sviluppando, oltre alle già consolidate funzioni espositive e di formazione, attività artistiche direttamente implicate nei diversi ambiti della società. Ed è il caso anche dei molti altri artigiani e imprenditori, che qui hanno mantenuto casa e lavoro, sapendo ritagliarsi nel proprio habitat attività solide, simboli di eccellenze del Made in Italy. Una città – viene concluso – alle pendici delle Alpi, sull’antica via della Lana, situato in luogo strategico, a un’ora da Milano e ancora meno da Torino, lontano dall’inquinamento delle grandi metropoli, dove il silenzio, la calma e la tranquillità di un equilibrio naturale integro annientano stress e ansie accumulate, con effetti rigeneranti immediati”.