A Bologna inaugura la mostra “Gregorio XIII e Michelangelo Pistoletto dal Rinascimento alla Rinascita”
Oggi - venerdì 7 maggio - a Palazzo Boncompagni è in programma l'inaugurazione della mostra curata da Silvia Evangelisti che prevede 11 opere di Michelangelo Pistoletto, tra cui due inedite (un'installazione e un site specific). L'esposizione, aperta fino al 18 settembre 2021, è un omaggio postumo ma vivo del maestro biellese a Gregorio XIII e alla città di Bologna.

È una mostra del tutto particolare, sia per il luogo che la ospita, lo splendido cinquecentesco Palazzo Boncompagni con i suoi affreschi e la straordinaria scala a chiocciola del Vignola, sia per l’inedito rapporto che si è creato tra il Palazzo di Papa Gregorio XIII, la sua stessa figura di grande innovatore, e Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi artisti contemporanei. È lo straordinario incontro fra due uomini che in tempi diversi e in vesti diverse, hanno affrontato, riflettuto e praticato alcuni temi portanti dell’umanità. Così avviene che i cinque secoli che li separano, si annullino davanti alle opere di Pistoletto artista contemporaneo, in stretto dialogo con gli affreschi e le stanze di un luogo che fu punto di incontro, fucina di idee, di soluzioni e di risoluzioni”. Viene così presentata, nell’apposita nota stampa, Gregorio XIII e Michelangelo Pistoletto dal Rinascimento alla Rinascita, la mostra promossa da Palazzo Boncompagni*, Cittadellarte e Associazione Legati al Filo APS con il patrocinio di Mambo-Bologna Musei e Comune di Bologna. L’esposizione, curata da Silvia Evangelisti, sarà inaugurata oggi – venerdì 7 maggio – alle ore 18 e continuerà fino al 18 settembre 2021. La parola chiave della mostra è ‘cambiamento’, in riferimento al collegamento tra due figure così distanti tra loro, nel tempo e nello spazio, “ma che nutrono – così gli organizzatori – una ferma convinzione nel concetto di innovazione”. In quest’ottica, anche alla luce dell’emergenza pandemica in atto, la mostra ben simboleggia il tema del ‘nuovo’ e del rinnovamento.

 

Gregorio XIII e Michelangelo Pistoletto
Gregorio XIII (1502-1585) divenne Papa a 72 anni e prima fu uomo di diritto. Fu naturalista e difensore della natura e sostenne Ulisse Aldrovandi, suo cugino acquisito, naturalista, botanico ed entomologo, realizzatore di uno dei primi musei di storia naturale, studioso delle diversità del mondo vivente, esploratore che, negli ultimi decenni del 1500 e fino ai primi del 1600; si impose inoltre come una delle maggiori figure della scienza, nonché guida e riferimento per i naturalisti italiani contemporanei. Per risolvere il problema del calendario che porta il suo nome*, Papa Gregorio chiamò a raccolta giuristi, teologi e matematici e non smise mai di studiare e di confrontarsi con gli uomini di scienza, confermandosi come il ‘Papa del cambiamento’. E quello a cui questo Papa abbinò per sempre il suo nome – il cosiddetto Calendario Gregoriano – costituì un cambiamento davvero rivoluzionario. È ripercorrendo, in poche righe, la vita di Gregorio XIII che si evince il filo rosso che lo lega a Michelangelo Pistoletto: il cambiamento, come accennato in precedenza. Questo termine è stato sposato dal maestro biellese fin dall’inizio del suo lavoro e, a questo proposito,  il suo percorso artistico parla da sé: Pistoletto, invece di rimanere nella solitudine del suo studio, ha scelto di andare incontro al mondo, e di confondersi con lui, per comprenderne, dividerne, assorbirne i drammi, i dolori, le fratture, le incongruenze, e attraverso l’arte e con l’arte, trovare le soluzioni.


Le opere in mostra
La mostra, attraverso 11 opere di Michelangelo Pistoletto, propone una sorta di fil rouge dell’arte del maestro. Sono presenti, ad esempio, le superfici specchianti degli anni ’60 (virtuali limen tra rappresentazione e realtà, tra fisico e immateriale, tra natura e cultura) che parlano di partecipazione e di inclusione. Non manca il Terzo Paradiso, protagonista del lavoro artistico di Pistoletto degli ultimi decenni, ospitato nella ampia loggia d’ingresso di Palazzo Boncompagni e su cui l’artista ha fondato la sua complessa concezione filosofico-sociale sul tema della conciliazione tra estremi bipolari (natura/cultura, io/tu, naturale/artificiale), che diviene percorribile nel terzo cerchio centrale che si interpone tra i due cerchi contrapposti, creando una nuova condizione di vita sostenibile per l’uomo e il pianeta. Delle 11 opere, 2 sono quelle inedite (1 installazione e 1 site specific) che l’artista dedica al luogo, un omaggio postumo ma vivo a Gregorio XIII. “Un omaggio alla città di Bologna – concludono gli organizzatori – dove Pistoletto è stato sempre accolto con molto calore e interesse. E infine, un omaggio a noi cittadini di questa terra, in questo momento così cupo che solo la creatività collettiva potrà illuminare”.


1* – Palazzo Boncompagni è un gioiello da scoprire nel cuore di Bologna, in via del Monte 8, in pieno centro storico, a poche centinaia di metri da piazza Maggiore e delle Due Torri. Nel Palazzo nacque Papa Gregorio XIII, che prima fu Cardinale Ugo Boncompagni, e che visse qui – nel palazzo di famiglia – fino alla salita al soglio pontificio il 13 maggio 1572. Costruito per iniziativa di suo padre – Cristoforo Boncompagni – nel 1537, il Palazzo fu terminato nel 1548 e si contraddistingue per la sobria facciata di impianto ancora quattrocentesco e il grande portale decorato. Sul portale del 1545 figura l’insegna papale di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni. La ‘Sala del Papa’. Si tratta di una grande sala affrescata posta all’interno di Palazzo Boncompagni. La ‘Sala del Papa’ era destinata alle audizioni papali, nelle occasioni in cui il Pontefice bolognese tornava nella sua città natale. L’ampio salone di rappresentanza al piano terreno, del quale si sottolinea l’eccezionale acustica, è ornato da un bellissimo e raro camino in pietra serena, realizzato probabilmente su disegno di Pellegrino Tibaldi, che poi dipinse gli affreschi della volta ed il sopracamino con i suoi allievi, nella seconda metà del 1500.
2* – Il calendario gregoriano prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582. È il calendario ufficiale nella maggior parte dei Paesi del mondo occidentale e, allo scopo di metterlo a punto, nel 1575 Papa Gregorio XIII nominò un’apposita commissione, di cui facevano parte giuristi, teologi e matematici e cardinali di sua fiducia, presieduta da Cristoforo Clavio, gesuita professore del Collegio Romano. Il nuovo calendario, frutto di una riforma sostanziale, fu emanato nel 1582 da Gregorio XIII con la bolla papale Inter gravissimas, nella quale stabiliva che, quello stesso anno, al giorno giovedì 4 ottobre facesse seguito venerdì 15 ottobre. Subito accolta dai paesi cattolici, la riforma fu recepita più tardi dai protestanti, ma – com’è noto – finì per affermarsi, e resta un’eredità indiscutibile del suo operato. Il calendario gregoriano è basato sull’anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni. L’anno è composto da 12 mesi con durate diverse (da 28 a 31 giorni) per un totale di 365 o 366 giorni: l’anno di 366 giorni è detto anno bisestile. Tale ripetizione avviene ogni quattro anni, con alcune eccezioni.