Approfondire le principali problematiche relative ai modi in cui la performance e le pratiche ad essa relative possono essere – anche grazie alle possibilità offerte dal digitale – definite, documentate, collezionate, conservate, valorizzate, insegnate e trasmesse nell’ambito delle collezioni e degli archivi museali: è questo uno degli obiettivi chiave di Cogli l’attimo, carpe diem, seize the day¹, iniziativa organizzata da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani in programma per mercoledì 23 marzo. L’appuntamento, realizzato con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si pone come giornata di studi online dedicata alla performance e alla sua presenza nelle collezioni e negli archivi museali della nostra penisola. L’evento, curato dalla Vicepresidente AMACI e Capo Curatore e Curatore delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Marcella Beccaria, si articola attraverso sessioni strutturate come tavoli di lavoro che vedranno la partecipazione attiva di direttrici e direttori, curatrici e curatori dei Musei della rete AMACI insieme ad artiste/artisti, curatrici/curatori, studiose/studiosi e professioniste/professionisti, con particolare riferimento al contesto italiano. “Malgrado il significato cruciale della performance sia riconosciuto nell’ambito della storia dell’arte contemporanea, e molteplici pratiche performative facciano ormai parte della programmazione di molti musei – hanno specificato gli organizzatori – la sua presenza nelle collezioni e negli archivi continua a porre delle sfide, anche acuite dall’emergenza pandemica che ha compromesso l’attuabilità delle pratiche artistiche dal vivo”.
I partecipanti
Per l’occasione sarà presente come relatore anche Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte), che prenderà parte alla sessione intitolata La performance come pratica artistica. Il corpo dell’artista. Che cosa resta? con le artiste Francesca Grilli e Marzia Migliora; i relatori in questione saranno in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte – MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Prenderanno parte alle sessioni di confronto anche i seguenti ospiti: Dora Aceto, Nico Angiuli, Francesco Arena, Chiara Bersani, Rossella Biscotti, Silvia Calderoni, Ilenia Caleo, Lara Conte, Raffaella Cortese, Duccio Dogheria, Eva Frapiccini, Francesca Gallo, Adelita Husni-Bey, Marcello Maloberti, Franco Noero, Andrea Pizzi, Virgilio Sieni, Andrea Viliani, Uliana Pierina Zanetti e Italo Zuffi. Gli interventi saranno in dialogo con direttrici e direttori, curatrici e curatori dei Musei della rete AMACI, ossia Lorenzo Balbi, Direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Marcella Beccaria, Vice Presidente AMACI e Capo Curatore e Curatore delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea; Denis Isaia, Curatore delle collezioni del Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; Luca Lo Pinto, Direttore artistico del MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma; Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte – MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo; Caterina Riva, Direttrice artistica del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli; Emma Zanella, Direttrice del Museo MA*GA – Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ‘Silvio Zanella’.
L’inizio dei lavori
Mercoledì 23 marzo saranno Onofrio Cutaia, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Lorenzo Giusti, Presidente di AMACI e Direttore della GAMeC di Bergamo, e Marcella Beccaria, Vicepresidente di AMACI e Capo Curatore e Curatore delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, ad aprire i lavori con i saluti istituzionali, seguiti poi da sette sessioni dedicate a temi specifici che offriranno la possibilità di un dialogo diretto tra artisti, istituzioni e operatori del settore culturale.
La giornata si aprirà lasciando la parola alle artiste e agli artisti e alle loro pratiche, a partire da quelle che coinvolgono i corpi, chiedendo loro, in primis, cosa resta di questi lavori effimeri, come è possibile trasmettere queste pratiche e – considerando l’esperienza di molti di loro nell’insegnamento nelle Accademie e nelle Università – come insegnare questa forma d’arte. Una sessione sarà inoltre dedicata all’intersezione, sempre più forte, tra danza, teatro e istituzioni museali, con alcuni dei protagonisti che lavorano attraverso i vari ambiti. Una sessione sarà anche dedicata alla definizione ontologica di performance per articolare e approfondire questo concetto, per tornare poi a ridare la parola alle artiste e agli artisti. Una sessione successiva riguarderà gli studi d’artista e gli archivi museali, e specifici problematiche legate alla conservazione e alla catalogazione di questa forma d’arte. Infine, si concluderà affrontando anche gli aspetti di mercato, discutendo le peculiarità di questo linguaggio con importanti gallerie e un legale specializzato in diritto dell’arte.
I commenti
“La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura – ha affermato il Direttore Generale Onofrio Cutaia – ha incoraggiato e sostenuto questa occasione di studio e di scambio sulle declinazioni e le pratiche legate alla performance come espressione artistica, sottolineando ancora una volta la propria attenzione alle pratiche performative e, attraverso di esse, alla centralità delle forme di fusione interdisciplinare tra le arti nel panorama della creatività contemporanea”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Lorenzo Giusti, Presidente AMACI: “Sempre più musei della rete AMACI – ha specificato – stanno accogliendo nelle proprie collezioni opere performative, oppure opere ibride, in cui si sommano parti fisiche, oggettuali, e interazioni dal vivo. Come conservare nel tempo il carattere di questi lavori, come documentarli, come ripresentarli in contesti diversi tenendo fede alla volontà dei diversi autori, sono tutte questioni aperte che il convegno, curato da Marcella Beccaria, intende affrontare, portando a confronto artisti, operatori culturali e istituzioni italiane, secondo una logica cooperativa tesa ad arricchire le consapevolezze e le competenze di tutti i soggetti coinvolti”.