Porre l’attenzione sulle criticità che il sistema italiano dell’arte contemporanea sta affrontando e dovrà affrontare a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19: è questo l’obiettivo dell’appello firmato dal Comitato Fondazioni Italiane Arte Contemporanea e rivolto al ministro Dario Franceschini. Con una lettera, articolata in quattro questioni chiave, è stato fatto il punto della situazione d’emergenza a cui gli istituti di cultura e i musei devono far fronte. Sì, perché il messaggio lanciato è che l’arte contemporanea debba essere considerata e sostenuta come un settore strategico all’interno della governance culturale italiana. Come noto, le realtà del settore sono ancora chiuse al pubblico, in linea con i decreti ministeriali volti al contenimento del contagio da Coronavirus. Un primo segnale di speranza e ripresa è arrivato domenica sera, durante l’ultima diretta Facebook di Giuseppe Conte: il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana politico ha annunciato come – al netto di imprevisti o novità – il 18 maggio dovrebbero riaprire i musei, naturalmente adottando tutti gli accorgimenti del caso. In attesa di aggiornamenti sull’eventuale riapertura, vi proponiamo l’appello integrale del Comitato.
Egregio Signor Ministro,
l’arte contemporanea è una delle espressioni della vitalità e della capacità prospettica della nostra società. È uno strumento in grado di immaginare e mettere a disposizione della collettività contenuti che rafforzano la dialettica culturale, la coesione sociale, la consapevolezza civica, una risorsa comune che genera anche valore economico. Intorno all’artista contemporaneo e alla sua creatività si espande una rete dinamica di competenze scientifiche, professionali, pedagogiche, un sistema virtuoso d’istituzioni pubbliche e private, musei, fondazioni, gallerie, spazi non profit che ogni giorno dedicano il massimo impegno all’arte come cultura e linfa vitale del nostro Paese.
Il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea*, attivo dal 2014, riflettendo sulle criticità che il sistema italiano dell’arte contemporanea dovrà affrontare a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19, chiede di aprire un confronto sulle difficoltà che coinvolgono il settore. Ci permettiamo di evidenziare alle Autorità nazionali e locali che le nostre istituzioni da anni svolgono un decisivo ruolo di sussidiarietà nella produzione e diffusione dell’arte contemporanea, a fianco di enti pubblici nazionali e territoriali. Questo appello intende richiamare l’attenzione sulle linee principali del nostro impegno professionale, che desideriamo non interrompere:
1) la programmazione espositiva d’arte contemporanea aperta e accessibile a tutti i pubblici, il lavoro e la collaborazione con il mondo della scuola, dell’università, della scienza, della ricerca, dell’imprenditoria;
2) la valorizzazione di giovani talenti artistici e il sostegno alla produzione delle loro opere, con ricadute positive di natura culturale ed economica sul sistema paese; il contrasto del fenomeno di abbandono del nostro Paese da parte di giovani artisti, che cercano destinazioni più adeguate per perseguire le loro aspirazioni professionali;
3) la programmazione di corsi di formazione sull’arte contemporanea destinati a studenti, personale docente, specialisti, volti a diffondere la conoscenza di questa disciplina, incrementando e valorizzando nuove professionalità;
4) l’individuazione e l’implementazione di nuovi strumenti digitali idonei a favorire la conoscenza e l’accessibilità delle opere d’arte da parte di un pubblico più vasto rispetto a quello dei visitatori tradizionali. L’attuale emergenza ci spinge infatti a immaginare nuove modalità di comunicazione dell’arte contemporanea, delle collezioni, delle attività educative e formative, anche e soprattutto attraverso i media digitali e l’e-learning.
Se fino a questo momento storico le istituzioni private sono riuscite ad affrontare queste sfide quotidiane non soltanto con grande impegno, ma anche con proprie risorse, oggi il rischio è quello di interrompere in modo repentino e traumatico il nostro lavoro. Non poter più sostenere gli artisti contemporanei significa smettere di sostenere la crescita socioculturale, critica, estetica, economica del nostro Paese.
Auspichiamo con questo appello che l’arte contemporanea sia considerata un settore strategico all’interno della governance culturale italiana e sia pertanto inserita tra i destinatari delle agevolazioni, dei sostegni e dei contributi oggetto della legislazione speciale in via di emanazione. In particolare, concordiamo con le proposte che sollecitano l’attivazione di specifiche misure di sostegno alla liquidità per le Imprese Culturali, indipendentemente dalla loro forma giuridica, l’estensione dell’Art Bonus e di misure di detraibilità quali forme di sostegno ai consumi culturali.
La crisi sta mettendo a rischio il futuro delle nostre istituzioni con gravissime implicazioni a discapito degli artisti, dei professionisti, dei pubblici e di tutti coloro che considerano la cultura uno degli elementi vitali per la ripresa del nostro Paese.