Un evento speciale va in scena venerdì 21 febbraio alle ore 20.45 alla Sala Arazzi della Galleria Alberoni, a cinque anni esatti dallo scoppio della pandemia di Covid 19. Sarà una serata tra memoria, arte, musica e fotografia, che vedrà la partecipazione straordinaria di Michelangelo Pistoletto e del cantautore Alberto Fortis, in un programma particolarmente intenso che saprà fare riflettere su ciò che è stato, ma anche sulla responsabilità che il dramma passato chiede al tempo presente, a partire dalle parole di Luigi Cavanna, ematologo e oncologo. L’appuntamento, intitolato Dal buio alla luce, prende il titolo dal monumento ideato e realizzato dall’artista Franco Scepi: un’opera monumentale, alta oltre 7 metri, che unisce l’arte all’etica, concepita per celebrare l’operato del Corpo Sanitario Italiano durante la pandemia; l’installazione, situata al Collegio Alberoni, è visibile a chiunque transiti nei pressi, proprio sul terreno sul quale per molti secoli prese vita l’esperienza di cura del Lazzaretto e dell’Antico Ospedale.
Dal 21 febbraio 2020 al 21 febbraio 2025
Il 21 febbraio 2021 l’Italia si svegliò con la notizia del primo caso autoctono di Covid e il ricovero in terapia intensiva al Policlinico San Matteo di Pavia del paziente 1. “Fu in quel giorno – così gli organizzatori – che scoprimmo che Wuhan era ‘dietro l’angolo’, il coronavirus SarsCov2 già tra noi; fu da quel giorno che ebbe inizio un improvviso e traumatico cambiamento nello stile di vita dell’Italia”. A cinque anni dall’inizio della pandemia, Opera Pia Alberoni, Fondazione Gorbachev, Associazione Piacentina Malato Oncologico e Fondazione Amop, in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano, Acli, Cineclub Piacenza, Associazione Nazionale Alpini e Banca di Piacenza, intendono proporre alla città un evento speciale non solo per fare memoria e per non dimenticare come lo sforzo sinergico e solidale delle istituzioni ad ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile abbia consentito di arginare un nemico intangibile all’insegna di una rinascita globale (come affermò nel 2024 Sergio Mattarella), ma anche per affidare il dolore alla musica, all’arte e alla bellezza, affinché dal dramma della pandemia si aprano prospettive di vita, crescita umana e culturale, di reciproca responsabilità e mutuo aiuto. “Un evento pensato – aggiungono gli organizzatori – per non dimenticare il passato e per generare il futuro”.
Il programma
L’incontro del 21 febbraio, condotto da Fausto Frontini, prenderà il via con la proiezione del breve video Per non dimenticare e con l’esecuzione dell’inno Non chiamateci eroi di Matteo Bensi. A seguire, prenderanno la parola Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni, Marzio Dallagiovanna, presidente della Fondazione Gorbachev e un rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Piacenza. Seguiranno gli interventi di Luigi Cavanna e di Michelangelo Pistoletto, introdotto da Fortunato D’amico, critico d’arte. Luigi Cavanna, Giorgio Braghieri, Marzio Dallagiovanna e Franco Scepi consegneranno ad Alberto Fortis, Kaori Ogasawara e Nicola Iannone, quale riconoscimento d’onore per la partecipazione, la riproduzione serigrafica dell’opera Dal buio alla luce. Seguirà la parte musicale della serata con l’intervento di Alberto Fortis, in solo pianoforte e voce e, subito dopo, di Kaori Ogasawara e Nicola Iannone con Matteo Bensi. Conclude la serata-evento la presentazione e inaugurazione della mostra fotografica Notte stella. Cose di covid e del libro Mai più soli e senza affetto, a cura di Antonella Lenti. Al termine, tutti gli intervenuti saranno invitati a visitare la mostra e il monumento Dal Buio alla luce, nello spazio retrostante il Collegio Alberoni, illuminato e visibile nella notte. Nel corso della serata sarà infine annunciato un progetto artistico ideato congiuntamente dagli artisti Franco Scepi e Michelangelo Pistoletto: quest’ultimo, infatti, ha unito artisticamente la sua pace preventiva e il suo Terzo Paradiso alla storica opera d’arte di Franco Scepi L’Uomo della Pace.