Al secondo posto nella Top Ten Art Crimes dell’FBI, la Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (1600) di Caravaggio resta avvolta nel mistero. La Pratica 799, redatta dal Comando di Tutela del Patrimonio Culturale, raccoglie un’infinita collezione di dichiarazioni, la maggior parte delle quali ritenute, oggi, inverosimili. Nel 2009 Gaspare Spatuzza raccontò che il quadro, nascosto in una stalla, fu rosicchiato dai topi e dai maiali ed infine dato alle fiamme nell’intento di disperderne le tracce. La notizia proveniva dal compagno di cella Filippo Graviano, boss di mafia affiliato alla Famiglia di Brancaccio che all’epoca del furto aveva appena otto anni, e che quindi non poteva costituirsi come una fonte diretta. Un altro pentito, Salvatore Cancemi, riferì che si soleva esporre la Natività durante i summit dei corleonesi di Riina, dichiarazioni poi smentite dal ‘mozzarella’ Francesco Marino Mannoia. Lo stesso Mannoia si auto-sconfesserà nel 2017, asserendo di aver mentito quando, durante il Maxiprocesso, aveva affermato di aver bruciato la tela con le proprie mani. Non ritenute pienamente attendibili sono anche le parole di Vincenzo La Piana, che aveva riportato di aver visto la tela all’interno della raffineria di droga del boss Gerlando Alberti. A far luce sui recenti sviluppi dell’indagine è la confessione di Gaetano Grado, raccolta dalla Commissione Antimafia l’11 maggio del 2017. Grado parla di fatti esperiti in prima persona: “Avevo il compito di scendere tutte le mattine nel mercato della Vucciria, per avere notizie dei sopravvissuti della città, delle famiglie mafiose di Palermo. Tutte le mattine loro avevano il compito di venire da me a rapportarmi tutto quello che succedeva: dalla piccola cosa, dal ladro, al rapinatore o altri fatti di sangue, per riferirmi tutto”, racconterà il pentito. A due giorni dalla scomparsa della Natività sarà incaricato da Gaetano Badalamenti nel reperimento di informazioni dettagliate sul furto. Secondo le sue dichiarazioni, furono dei semplici ladri, dei ragazzi, gli autori del crimine. Badalamenti si farà consegnare l’opera, portandosela con sé a Cinisi. Grado apprenderà poi da Badalamenti che il quadro era stato venduto a un trafficante d’arte di origine svizzera, probabilmente di Lugano, un uomo parecchio in là con l’età che aveva espresso l’idea di rivenderlo a pezzi. Una fine misera, che accomuna un capolavoro senza pari a mera carne da macello. Il coinvolgimento diretto di Badalamenti è confermato anche da un’intervista condotta nel 1994 dalla giornalista Marina Pino e da una videointervista filmata dal regista Massimo d’Anolfi nei primi anni del 2000, resa pubblica soltanto nel 2019. A parlare è il custode dell’oratorio di san Lorenzo, monsignor Benedetto Rocco, contattato dalla mafia di Badalamenti per la richiesta di un riscatto di circa un miliardo di lire. La trattativa non andò a buon fine, anche a causa di una mancata collaborazione con il Soprintendente dei Beni Culturali dell’epoca che, a detta del sacerdote, si limitò soltanto ad accusare il religioso di star intessendo affari criminosi con la mafia.
La rassegna NEXT: un ponte tra memoria e rinascita
Sulla scia di questo furto, è nata NEXT, rassegna d’arte contemporanea avviata nel 2010 da un’idea di Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani¹, al fine di esorcizzare, attraverso l’arte contemporanea, una delle ferite più profonde del patrimonio culturale mondiale. L’iniziativa trasforma il dolore per la perdita della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio, trafugata nel 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo² a Palermo, in un’opportunità di memoria e rinascita attraverso l’arte. In ogni edizione, così, diversi artisti sono stati invitati a proporre una propria opera, mantenendo le dimensioni del quadro originale (268×197 cm), rappresentando la ‘loro’ Natività. Ogni anno l’opera viene svelata il 24 dicembre a mezzanotte, creando un momento simbolico che lega la sacralità della nascita con una rinascita. Nel corso del tempo, numerosi artisti di grande rilievo hanno preso parte alla rassegna, portando ciascuno la propria visione: Laboratorio Saccardi (2010), Francesco De Grandi (2011-2012), Studio Azzurro (2012-2013), Adalberto Abbate (2013-2014), Fulvio Di Piazza (2014-2015), Igor Scalisi Palminteri (2015-2016), Daniele Franzella (2016-2017), Alessandro Bazan (2017-2018), Francesco Simeti (2018-2019) e Rori Palazzo (2019-2020), Emilio Isgrò (2020-2022), Vanessa Beecroft (2022-2023), Francisco Bosoletti (2023-2024).
La quindicesima edizione
La rassegna NEXT è giunta nel 2024 alla sua quindicesima edizione con un’opera unica realizzata da Michelangelo Pistoletto. L’artista è stato invitato a concepire una nuova Natività in memoria del capolavoro trafugato dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo nel 1969. Il maestro ha così realizzato Annunciazione Terzo Paradiso, presentata come da tradizione alla mezzanotte del 24 dicembre. L’opera resterà esposta sull’altare dell’oratorio fino a oggi, 8 gennaio 2025, e successivamente troverà collocazione nella controfacciata fino al 17 ottobre 2025, in occasione dell’anniversario del tragico furto.
Pistoletto ha accettato la sfida della rassegna reinterpretando l’opera sotto forma di uno dei suoi celebri quadri specchianti: la grande superficie riflettente rievoca l’iconografia del dipinto di Caravaggio, riproponendone l’angelo; tuttavia, il cartiglio dell’angelo è sostituito dal simbolo del Terzo Paradiso. “Mantenendo una parte dell’antico dipinto, l’Angelo che scende dal cielo – ha affermato Michelangelo Pistoletto – porta l’Annunciazione del Terzo Paradiso come simbolo di un equilibrio possibile tra natura e artificio. Questa visione invita a una responsabilità collettiva, trasformando il conflitto in un nuovo orizzonte di civiltà, dove la creazione prevale sulla distruzione“. Il quadro specchiante, secondo gli organizzatori, dialoga con la rappresentazione del Martirio di San Lorenzo posta sulla controfacciata dell’Oratorio, generando un suggestivo gioco di riflessi che coinvolge lo spettatore e l’ambiente circostante. “Siamo estremamente grati – ha sottolineato Bernardo Tortorici di Raffadali – maestro Michelangelo Pistoletto che ha voluto realizzare una sua Natività per l’oratorio di San Lorenzo in memoria della Natività di Caravaggio trafugata nel 1969 e mai ritrovata. È un’azione di risarcimento etico che i diversi artisti, nel corso degli ultimi 15 anni, hanno voluto donare all’oratorio aderendo al progetto NEXT. La partecipazione di una figura della grandezza di Michelangelo Pistoletto ci conforta, da un lato, nel riconoscere che il furto non è stato soltanto un crimine ai danni dell’oratorio e di Palermo, ma un attacco alla storia dell’arte stessa. Dall’altro – ha concluso – contribuisce a lenire il dolore della ferita subita attraverso una nuova creazione che non è solo un’opera d’arte, ma anche un potente gesto di solidarietà umana”.