“Dynamic Visions”, anche un’opera di Pistoletto alla nuova mostra della “Tornabuoni Art”
La nuova mostra nello spazio espositivo londinese è visitabile fino al 12 dicembre 2020. La proposta artistica prevede 38 opere che esplorano le maggiori tendenze dei movimenti della Op Art, dell'Arte Cinetica e dell’Arte Programmata. Tra i lavori presenti figura anche "Un giorno con Cucchi" del maestro biellese.

I più grandi maestri del 20esimo secolo come Josef Albers, Marina Apollonio, Alberto Biasi, Enrico Castellani, Dadamaino, Piero Dorazio, Michelangelo Pistoletto e Victor Vasarely sono tra i protagonisti di Dynamic Visions, una mostra dedicata alle complesse connessioni dei movimenti internazionali di Op Art e Kinetic Art, dal dopoguerra ad oggi. L’iniziativa artistica è visitabile da venerdì scorso – fino al prossimo 12 dicembre – presso la Tornabuoni Art di Londra. Quella inglese è solo una delle sedi della galleria (la centrale è a Lungarno Cellini a Firenze), che ha spazi espositivi anche a Milano, Forte dei Marmi, Crans Montana in Svizzera e Parigi. Tornabuoni Arte nasce nel 1981 a Firenze in via Tornabuoni, grazie alla passione per l’arte di Roberto Casamonti (passione ereditata dal padre collezionista di arte italiana del Novecento), e organizza ogni anno un’esposizione con l’obiettivo di presentare una selezione di grandi artisti internazionali del XX secolo.

La mostra allestita nella capitale dell’Inghilterra presenta una selezione di 38 opere che esplorano le maggiori tendenze dei movimenti della Op Art, dell’Arte Cinetica e dell’Arte Programmata. Tra queste figura Un giorno con Cucchi di Michelangelo Pistoletto (nella foto di copertina). “L’arte – viene spiegato nella nota stampa – è sempre stata una finestra attraverso la quale vedere la rappresentazione del mondo reale o della sua illusione. Con l’emergere dell’Optical Art nel XX secolo, l’illusione stessa diventa il punto focale. Indagando attentamente le diverse radici dei movimenti artistici Op Art e Kinetic Art, la galleria mira a dare nuova luce ai motivi e alle modalità con cui si sono ramificate nel corso degli anni”. La mostra analizza anche gli impulsi sociali, politici e tecnologici che hanno ispirato questi movimenti artistici, con particolare riferimento al gruppo di Arte Cinetica italiana degli anni ’60, definito anche ‘Arte Programmata’, che ha esplorato i legami tra cultura, tecnologia e consumismo moderno ed è stato in parte sostenuto da Olivetti.

Come specificato nel comunicato, Dynamic Visions si ispira inoltre all’iconica mostra The Responsive Eye tenutasi al MoMA di New York nel 1965, che per prima ha celebrato l’Op Art, l’Arte Cinetica e l’Arte Programmata, esibendo i pionieri internazionali di questi movimenti, come Josef Albers e Victor Vasarely, e anche artisti italiani, tra cui Enrico Castellani, Piero Dorazio, Alberto Biasi e Getulio Alviani. Tornabuoni Art London riunisce in Dynamic Visions molti di questi artisti, affiancandoli ad artisti italiani come Paolo Scheggi, Turi Simeti e Gianni Colombo che, con approcci e risultati diversi, hanno sperimentato diverse tipologie ottico-dinamiche.

La mostra – si legge nella nota – presenta anche Marina Apollonio e Dadamaino, due artiste la cui ricerca artistica sulla percezione visiva ha fortemente influenzato le giovani generazioni di artisti, tra cui quella dell’artista contemporanea Francesca Pasquali, che trasforma la plastica riciclata in colorate sculture poliformi. Sebbene con risultati estremamente diversi, tutti questi maestri hanno esplorato il colore come elemento essenziale per la creazione di effetti ottici. Mentre Albers e Vasarely si concentravano sull’interazione tra forme geometriche e colori in modo scientifico e teorico, altri, come Dorazio, tessevano strati di pennellate colorate come un tessuto per far emergere luce e colore dalla superficie stratificata dipinta. Biasi, Scheggi, Castellani e Simeti hanno ottenuto effetti visivi e distorsioni ottiche, alterando e rimodellando la tela per creare una percezione tridimensionale dello spazio. Dadamaino e Apollonio hanno invece utilizzato intersezioni geometriche di linee e spirali, per creare le loro iconiche griglie ortogonali in bianco e nero e opere simili a bersagli con effetto ottico-dinamico”.
La mostra – ubicata al 46 Albemarle Street W1S 4JN di Londra – sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 17,30.