“Festival dell’amministrazione condivisa dei beni comuni”: Naldini e Mondino tra i protagonisti della prima edizione di Assisi
Dal 27 al 29 marzo, presso Palazzo Monte Frumentario, si terrà l'evento dedicato al tema del futuro che si articolerà a partire dalle esperienze diffuse nel nostro Paese intorno a parole chiave come cura, solidarietà, condivisione, accoglienza. L'appuntamento, promosso dal Comune di Assisi, Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà e Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia, vedrà tra i partecipanti Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e Alessandro Mondino, nelle doppie vesti di coordinatore nazionale di Labsus e responsabile strategia e relazioni istituzionali di Biella Città Arcipelago.

Un evento che si pone come un racconto dell’Italia, di come è cambiato il nostro Paese e il contesto internazionale: il riferimento è alla prima edizione del Festival dell’amministrazione condivisa dei beni comuni, promosso dal Comune di Assisi, Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà, e Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia. L’evento, in programma da giovedì a sabato prossimi, si terrà ad Assisi nel suggestivo contesto di Palazzo Monte Frumentario, nato come uno dei primi ospedali in tutta Italia e costruito nel 1267. “Sono gli anni della Pandemia e delle guerre, gli anni caratterizzati dal cambiamento climatico e dalla crescita delle disuguaglianze, ma anche – spiegano gli organizzatori – quelli di una sempre più rapida innovazione tecnologica e della consapevolezza di quanto sia violento un modello che si basa sulla crescita economica a tutti i costi. In questo contesto, a partire dal 2014, è nata ed è cresciuta nel nostro Paese l’Amministrazione condivisa con il primo Regolamento per la cura e la rigenerazione dei beni comuni”. Su questa scia, si apre lo scenario di un nuovo modello culturale, politico e amministrativo che ha l’ambizione di dare risposte alle sfide sociali del futuro. “Se è vero, infatti, che tutte le ricerche raccontano un mondo in cui le paure e le diseguaglianze crescono, l’impegno civile – viene aggiunto nell’apposita presentazione dell’evento – rappresenta un fattore decisivo per costruire una società migliore. I Patti di collaborazione e l’Amministrazione condivisa indicano una strada che, pur fra mille ostacoli, utilizza la fiducia per ricucire rapporti tra persone e istituzioni, promuovere forme di convivenza solidale, incidere sulla vita quotidiana delle persone mobilitando le energie delle comunità”. Il tema delle giornate di Assisi è dunque il futuro, a partire dalle tante esperienze che si sono diffuse nel nostro Paese intorno a parole chiave come cura, solidarietà, condivisione, accoglienza.

La partecipazione di Cittadellarte
La Fondazione Pistoletto prenderà parte alla rassegna attraverso la partecipazione attiva del suo direttore, Paolo Naldini, e di Alessandro Mondino, nelle doppie vesti di coordinatore nazionale di Labsus e responsabile strategia e relazioni istituzionali di Biella Città Arcipelago. Naldini, nello specifico, sarà uno dei protagonisti della tavola rotonda del secondo giorno, intitolata Gruppo di lavoro su patti di collaborazione e amministrazione condivisa: il direttore di Cittadellarte, infatti, sarà tra i relatori del tavolo La cura e rigenerazione del patrimonio ambientale, storico-architettonico, che si focalizzerà sui patti come strumento unico per un’alleanza concreta tra diversi gruppi in azione, dai movimenti per la giustizia climatica ai gruppi spontanei di pulizia e animazione dei luoghi urbani. Il confronto collettivo sarà moderato da Daniela Ciaffi, Vicepresidente di Labsus e professoressa di Sociologia urbana del Politecnico di Torino.

Gli obiettivi del tavolo di lavoro
Il Festival è anche l’occasione per permettere alle comunità dell’amministrazione condivisa dei beni comuni in Italia di conoscersi e di riconoscersi. “Collaborare nella cura dei beni comuni – hanno sottolineato gli organizzatori – è una pratica che dentro e fuori dai Municipi, in alleanze alla pari, portiamo avanti quotidianamente, anche e soprattutto in ambiti e su temi di interesse generale che riteniamo strategici per costruire un futuro più equo e più sostenibile, per tutte e tutti. Ma praticare la cura dei beni comuni in alleanza con le istituzioni pubbliche è anche e soprattutto esperienza di cittadinanza attiva, uno spazio concreto dove prendere coscienza che anche così si può prendere parte e dare forma ad un collettivo che abbia capacità di incidere nella sfera pubblica”. Con questo obiettivo, sarà proposta una sessione di lavoro in tavoli paralleli dove amministratori, funzionari, cittadini attivi, enti del terzo settore e imprese possano confrontarsi intorno ad alcune domande di futuro, proprio a partire da casi molto concreti di amministrazione condivisa (percorsi di co-programmazione e co-progettazione, patti di collaborazione, patti educativi di comunità). Come e fino a che punto la collaborazione alla pari può incidere sulle politiche pubbliche? Come possiamo rinsaldare il legame sociale e rigenerare le istituzioni democratiche a partire da queste esperienze? Gli addetti ai lavoro si interrogheranno su queste sfide ragionando intorno a sette campi d’azione: La cura e rigenerazione del patrimonio ambientale, storico-architettonico, in cui, come accennato, interverrà Paolo Naldini; La scuola e l’educazione come bene comune; I patti di collaborazione come nuovi spazi civici di partecipazione democratica; L’impatto sulle politiche pubbliche delle azioni di cura dei beni comuni; I beni confiscati come beni comuni; I piccoli comuni e l’amministrazione condivisa; L’amministrazione condivisa come ecosistema. A seguire, tra i numerosi incontri, è anche prevista la presentazione del Rapporto Lapsus 2024 su ambiente e comunità.