Nell’ambito del programma S+T+ARTS Academy, sezione educational del progetto S+T+ARTS4Water, l’Accademia Unidee ha lanciato una call aperta a studenti delle accademie e delle università tesa a sostenere la produzione di un’opera d’arte in mostra ad Arte al Centro. Le proposte selezionate sono state realizzate nel corso di una residenza intensiva a Cittadellarte, con il tutoraggio di artisti e studiosi. Water as infrastructure, il tema del bando, intende i sistemi fluviali come stratificazione di problematiche sociali, storiche, industriali, estrattive, coloniali, ambientali e geologiche. Nei lavori in mostra, il corpo idrico è pensato come infrastruttura in grado di supportare un diverso modo di abitare le tensioni della contemporaneità e le frizioni del futuro. Sono stati l’olandese Levon Zoomers e l’italiano Davide Balda ad essere stati selezionati per il premio “Water as infrastructure”.
“I have climbed a staircase to the top of the mountain” (Ho salito la scala fino alla cima della montagna) è il titolo dell’opera, costituita da un video ed un testo, di Levon Zoomers. “Il flusso dell’acqua sostiene i nostri corpi – viene specificato nell’abstract – e allo stesso tempo li connette ad altri corpi, ad altri mondi oltre al nostro essere umani” (Astrida Neimanis – Bodies of water, posthuman feminist phenomenology). Partendo dal pensiero di Neimanis, il lavoro esplora le relazioni dell’essere umano con acqua che è dentro al corpo e fuori dal corpo, come nel paesaggio di torrenti che discendono il territorio biellese. Levon Zoomers è entratǝ in contatto con performers chiedendo loro di agire, rispondendo ad un poema scritto in momenti immersivi, percependo la forza e la potenza dei torrenti. Che cos’è l’amore? E che cosa intendiamo quando parliamo di natura? Il poema è come una sceneggiatura che orchestra il ritmo dǝ performers introducendolǝ ad un dialogo che scende verso ciò che è indescrivibile a parole. Il video è un collage visivo e sonoro che rompe le immagini in frammenti. Ogni pezzo è un momento che l’artistǝ ha speso cercando una connessione con le persone e torrenti, aspirando a uno scambio di culture e imparando da loro cosa significa essere fatti ed essere immersi in acqua”.
“Provenienze”, invece, rappresenta il progetto avviato da Davide Balda. Quest’ultimo si costruisce attorno a materiali naturali e artificiali presenti lungo corsi fluviali le cui acque hanno assunto nel tempo movenze violente e rapide, modificando e distruggendo tutto ciò che gli sta intorno. Territori come quello ligure, di cui è originario Davide, e quello biellese sono un esempio di morfologie altalenanti che favoriscono l’insorgere degli effetti del cambiamento climatico. “Provenienze” vuole raccontare i processi dell’acqua attraverso la creazione di oggetti di uso comune composti da detriti, ovvero parti modificate di elementi del territorio. Una pratica del ricostruire attraverso le macerie che può essere replicata e condivisa. I movimenti delle acque possono provocare frane e smottamenti in zone montuose, trasformando piccole strade in corsi d’acqua. In zone cittadine possono verificarsi esondazioni che allagano tutto il territorio. Lungo le coste, la forza del mare crea mareggiate, distruggendo il litorale e causando fenomeni di erosione. Calmate le sue piene, l’acqua rilascia i detriti. I detriti sono frutto dell’acqua, poiché originati da essa e pregni del suo movimento, ma anche simboli di appartenenza al territorio. Per l’artista, i detriti raccontano legami ed esperienze vissute, testimoniano accadimenti e storie.