Francia, a marzo diventa obbligatorio indicare l’origine della carne nei menu
Il Governo francese ha pubblicato il decreto n° 2022-65 del 26 gennaio che impone di esplicitare nei ristoranti e nelle mense il paese di provenienza della carni di maiale, pollame, agnello o montone servite alla clientela. Come annunciato da Coldiretti, la nuova norma sarà applicabile dal 1° marzo 2022 per 2 anni, fino al 29 febbraio 2024 dopo essere stata autorizzata dall’Unione Europea.

Chiarezza e trasparenza per il consumatore, informazioni complete per la clientela, filiera il più possibile sostenibile, tutela dei patrimoni alimentari nazionali: la novità che verrà presto introdotta in Francia inciderà in modo responsabile su questi obiettivi in ambito alimentare. Il riferimento è al decreto n° 2022-65 del 26 gennaio pubblicato dal governo francese, che stabilisce le modalità di applicazione dell’indicazione obbligatoria dell’origine delle carni di pollame, suine e ovine nella ristorazione commerciale e collettiva. Gli addetti ai lavori saranno quindi tenuti a indicare nei menu il Paese di origine delle carni; la novità, nello specifico, riguarda tutta la ristorazione commerciale e collettiva francese, inclusi ristoranti e mense. Coldiretti, che ha riportato la notizia, ha reso noto che dovranno essere indicati nei menu il Paese di allevamento e quello di macellazione – che si tratti di carne fresca, refrigerata o congelata – per garantire maggiori informazioni sugli alimenti consumati anche fuori casa. “Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e per imprese – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nella nota stampa dedicata – che va adottata al più presto anche in Italia dove circa 1/3 della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che, nonostante la pandemia, ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro. L’Italia che è leader nella qualità alimentare deve essere all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati”.

La nuova misura, secondo Prandini, andrebbe inoltre estesa a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali e nelle aziende e dovrebbe riguardare i prodotti più sensibili, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura. “È un impegno – ha aggiunto il presidente della Coldiretti – che deve partire dalla tutela nei menu delle nostre produzioni a denominazione di origine, dall’olio extravergine fino ai formaggi, anche grattugiati, serviti a tavola”. La nuova norma, nello specifico, sarà applicabile dal 1° marzo 2022 per 2 anni, fino al 29 febbraio 2024 dopo essere stata autorizzata dall’Unione Europea. Le novità dalla Francia sul fronte alimentare potrebbero non essere finite: il 3 febbraio, alla vigilia vigilia della Giornata mondiale contro il cancro, l’Assemblea nazionale In Francia voterà il disegno di legge volto a vietare l’aggiunta di nitriti e nitrati (E249, E250, E251, E252)* nelle carni e nei salumi; la tempistica, nel caso in cui la proposta dovesse passare, diverrebbe operativa nel 2023 per le carni crude e nel 2025 per le carni cotte.


* Come riportato in un articolo di GreenMe, “questi additivi chimici sono usati per evitare l’ossidazione dei tessuti – e mantenere rosso il colore delle carni – e soprattutto come conservanti per contrastare contaminazioni batteriche come il letale botulino (…). I nitriti – e anche i nitrati che degradano in nitriti – combinandosi con le proteine a contatto con l’ambiente acido dello stomaco si trasformano in nitrosammine, sostanze cangerogene per l’uomo”.