Scandagliare il concetto di amore come energia interiore e dell’anima, la quale spinge da sempre l’uomo a pensare e realizzare progetti arditi assumendo anche una dimensione collettiva e comunitaria nel momento in cui viene condivisa e compartecipata: è questo, in sintesi, l’obiettivo della nuova edizione, la quarta, de Il Festival del Tempo, che porterà gli artisti protagonisti “a lavorare – così gli organizzatori – sul tema del Cross Love”. L’evento, in programma a Genova dal 24 al 28 maggio, vedrà la direzione artistica dell’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Roberta Melasecca e la collaborazione con la Genova Design Week. Quest’anno, per dar forma all’evento verranno utilizzati media e modalità differenti nell’ottica di approfondire le tematiche proposte: sarà possibile andare alla scoperta dei progetti di Marco Angelini, Anahi Mariotti e Silvia Stucky, inoltrandosi nel centro storico di Genova, nel cuore del Distretto del Design. Inoltre, dalla recente partnership con il Festival Spiritualia, svoltosi a Roma nei mesi di febbraio e marzo 2023, sabato 27 maggio la Chiesa di S. Bernardo sarà animata dalle note del progetto musicale Musica, il respiro del tempo con Stefano Sabene, musicista e fotografo, Paolo Modugno, ingegnere del suono, e Giovanni Mirarchi, fisico teorico. Anche quest’anno Il Festival del Tempo si avvale del patrocinio di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e della partnership di Enel.
Marco Angelini
Marco Angelini presenta, all’interno del Complesso di Santa Maria di Castello, l’installazione Salita verso il cielo, composta da tre piramidi in plexiglass di colore differente che contengono cuori – colorati a dimensione naturale – in dialogo con celle fotovoltaiche su una superficie specchiante. L’opera vuole far riflettere sul volto dell’amore come forza ed energia dell’anima indagando il rapporto fra il sacro, la vita e l’emozione. “Il cuore – si legge nella nota stampa dedicata – è organo del nostro corpo, motore della vita e sede dei nostri sentimenti e rappresenta il legame profondo che esiste tra la dimensione dello spirito e quella del corpo. La vita trova nella forma del cuore un simbolo elementare, autenticamente sacro, di ciascun individuo”. Le celle fotovoltaiche all’interno della piramide rappresentano la metafora dell’energia poiché i pannelli fotovoltaici, che sono dispositivi composti da diverse celle, sono in grado di convertire l’energia del sole in elettricità: la Piramide, infatti, simboleggia una scala attraverso cui si sale verso il cielo e i quattro triangoli che partono dal quadrato di base della piramide esprimono le radiazioni solari raffigurate da fasci triangolari di raggi provenienti dal sole. Nella piramide risiedono, dunque, il calore e la luce divina.
Anahi Mariotti
Anahi Mariotti propone il sequel del progetto performativo-installativo presentato recentemente durante il Festival Spiritualia a Roma presso la Fondazione Francesca Romana: Magnolia. La Genova di mia madre, progetto vincitore di una menzione speciale durante la terza edizione del Festival del Tempo. Si tratta di “un percorso di 24h – viene specificato nel comunicato – dentro le strade di Genova: un holter cardiaco a monitorare il battito, taccuini per imprimere visioni ed emozioni e una macchinetta fotografica istantanea. Il corpo dell’artista esplora la città sotto la guida di una voce intimamente conosciuta: quella della madre che ha vissuto a Genova quando era una bambina. È questa la città che l’artista ha scoperto in 24h, fatta di alberi, case, piazze, persone di una storia lontana nel tempo ma sorprendentemente presente nel ricordo”. L’installazione sarà visitabile in Via del Canneto il Lungo.
Silvia Stucky
Silvia Stucky propone 100 fiori. Il loto cresce nello stagno fangoso, installazione, laboratorio e performance, con base nel Complesso di Santa Maria di Castello. Come riportato nella presentazione, il fiore di loto cresce nello stagno fangoso, ha grandi foglie cerose (le foglie del loto sono idrofobiche, non trattengono e non assorbono l’acqua in superficie restando sempre pulite) sopra il livello dell’acqua e un lungo stelo che porta in alto il fiore immacolato. Nessuna contaminazione con il fango dove affondano le radici. Per questo può rappresentare la purezza fisica e mentale capace di distacco dalle sofferenze terrene (attaccamento e desideri), la perfezione spirituale, l’energia interiore, l’amore per tutte le cose. Il loto concentra in sé compassione e saggezza, amore come energia dell’anima e amore come passione. “Assume significato simbolico – si sottolinea – nel buddhismo, nel taoismo, nelle tradizioni filosofiche di India, Cina, Giappone, Thailandia; in Egitto era anche simbolo di rinascita (i semi, infatti, hanno la capacità di rimanere vitali per secoli). 100 fiori di carta saranno creati: lasciati all’aperto non dureranno a lungo, così come la bellezza di ogni fiore è effimera (impermanenza 無常 mujō), ma dureranno anni e anni se conservati con amore”. L’artista realizzerà, dunque, i 100 fiori attraverso un laboratorio aperto al pubblico ed essi diventeranno una installazione diffusa nella città. Sono inoltre previsti momenti performativi che si concentrano sull’energia necessaria a poter sostenere nel tempo la postura e la concentrazione fisica e mentale per creare 100 fiori; dall’azione performativa concentrata ma aperta nasce l’energia che sarà condivisa nella dimensione collettiva con il pubblico. I fiori creati dal pubblico potranno appartenere a chi li ha fatti; potranno diventare un regalo da offrire per amore o amicizia; oppure potranno aggiungersi e far parte dell’installazione diffusa.
Musica, il respiro del tempo
Il 27 maggio alle ore 16.00, nella Chiesa di San Bernardo, invece il Festival Spiritualia animerà la design week con il progetto Musica, il respiro del tempo, un dialogo tra musica 3D, fotografia e fisica teorica con Stefano Sabene, Paolo Modugno e Giovanni Mirarchi. “Un metronomo – si legge nel comunicato – al centro della chiesa: così inizia il viaggio esperienziale sulle diverse identità del tempo di questo programma. Un musicista e un fisico teorico accompagnano il pubblico in questo viaggio ideale tra Krónos – lo scorrere implacabile del tempo che scandisce la nostra esistenza – e Kairós, il momento giusto, quello nel quale avviene l’evento che decide una fase della nostra vita, o la cambia per sempre. L’installazione sonora esplora il tempo da una prospettiva uditiva: senza il tempo non c’è musica e questa è un’arte performativa che per definizione non può prescindere dal tempo per attuarsi. Ma quale tempo? L’installazione vive di materiali sonori campionati in diversi tempi, eppure tutti presenti nella performance live, che prende vita in una veste 3D. La fisica teorica esplora la natura del tempo nella sua relazione con lo spazio: un approccio che dalle scoperte di Albert Einstein a oggi ha rivelato realtà spesso distanti dalla nostra percezione del fenomeno. Anche la fotografia, che ha nel tempo d’esposizione un’ulteriore manifestazione di questa grandezza, concorre all’indagine condotta attraverso l’installazione sonora, l’arte figurativa e la fisica teorica”. Le immagini fotografiche sono state realizzate su un treno ad alta velocità, con tempi vicini al millesimo di secondo, e si contrappongono a immagini realizzate con tempi lunghissimi d’esposizione, evidenziando l’incidenza del tempo nella creazione dell’immagine. Il dialogo tra le diverse componenti dà così vita a un’esperienza olistica, multisensoriale, che apre a ulteriori sviluppi di questo progetto artistico work in progress. Infine, mercoledì 24 maggio alle ore 16.45, presso Palazzo Ferretto, all’interno di un ricco palinsesto di conferenze, si svolgerà anche la presentazione del Festival del Tempo 2023 Cross love – energia dell’arte e dell’arte partecipata alla presenza della curatrice e degli artisti.